Sono stati presentati nel pomeriggio, a Palazzo Silone, gli esiti del lavoro della Commissione istituita in Regione per analizzare le domande giunte sulla linea A e C del bando 'Fare Centro'; "con 10 giorni di ritardo rispetto agli impegni assunti", ha ironizzato il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli sottolineando, così, i tempi stretti d'istruttoria se comparati, almeno, con l'attività di Invitalia sul così detto bando turismo.
Tornando agli esiti, per la linea A finalizzata al rientro o al riavvio delle attività già presenti, al 6 aprile, nel centro storico dell'Aquila e nelle sue frazioni, e così nell'intero territorio comunale degli altri comuni del cratere, sono state presentate 235 domande, "47 multiple, però" ha tenuto a specificare Lolli, a dire che sono state ripresentate a seguito di pubblicazione delle faq sul sito dedicato; insomma, il numero reale è di 184 di cui 150 accolte favorevolmente, 4 con riserva e 34 escluse. "Mi pare sia stato fatto un ottimo lavoro", ha rivendicato Lolli; e di nuovo, il paragone col bando turismo: "su 330 domande, ne sono state accolte soltanto 80" ha ricordato il vice presidente della Giunta regionale.
Merito di un processo d'ideazione e costruzione "largamente condiviso", dei tavoli di partenariato e di un approccio che ha puntato sul soccorso istruttorio ai proponenti i progetti, in particolare con la pubblicazione delle Faq, oltre che di un lavoro di verifica in grado di 'assorbire' i fisiologici vizi formali che hanno affossato, invece, centinaia di imprenditori che avevano riposto speranza nel bando turismo.
La grande maggioranza delle domande ammesse sulla linea A - 133 su 150 - ricadono nel territorio del Comune dell'Aquila, le altre sono parcellizzate tra Barisciano, Castel del Monte, Navelli, Ovindoli, Rocca di Cambio, Scoppito, Bussi sul Tirino, Popoli, Montorio al Vomano, Penna Sant'Andrea. Non è un caso. La ricostruzione del centro storico dell'Aquila, in effetti, procede più spedita che altrove; inoltre, erano stati fissati paletti che hanno finito per favorire il cuore del capoluogo: in particolare, l'attestata riduzione del fatturato nel semestre successivo all'evento sismico.
Dei 133 progetti su L'Aquila, 35 attengono a progetti già conclusi, ad attività che hanno già riaperto a dirla in breve, 38 sono progetti in corso e 77, invece, riagurdano attività che rientreranno in centro storico nei prossimi mesi.
Suddividendo le domande ammesse per le principali categorie merceologiche, si evince come 50 siano i professionisti che hanno fatto richiesta di contributo, 28 le attività di ristorazione, bar e gelateria; 25 progetti attengono al commercio al dettaglio, 17 ad attività di servizi, 7 alla cura della persona (parrucchieri, estetisti etc). A partire dalle 15 di oggi pomeriggio, la graduatoria può essere consultata al sito dell'URP, sezione bandi online di Regione Abruzzo.
Lì, si può sfogliare anche la risultanza del bando per la linea C, destinata alle micro, piccole e medie imprese che, alla data del 6 aprile, avevano già sede legale, o unità media censita, nell'area di riqualificazione urbana di viale della Croce Rossa. "Ci aspettavamo un numero maggiore di domande", ha riconosciuto il direttore generale Vincenzo Rivera; in effetti, sono arrivate soltanto 4 domande e, tra l'altro, 2 sono state escluse. "A beneficiare del bando saranno il benzinaio e il gommista", ha svelato Rivera.
E se la dotazione per la linea A di 7.5 milioni sul biennio è assolutamente capiente per dare scorrimento integrale alla graduatoria degli idonei - se tutti gli imprenditori daranno seguito agli intendimenti, l'ammontare delle pratiche approvate ammonterà a 6.9 milioni - i fondi appostati per la linea C, 1.3 milioni di euro, saranno per lo più dirottati per dare fiato alla linea B che, ha promesso Lolli, arriverà ad istruttoria completa in dicembre. Come noto, la linea B è stata pensata per le nuove attività, o per quelle avviate a seguito del sisma, e sono state presentate 527 domande che portano il totale a 766. "Segno che il bando ha centrato gli obiettivi prefissati e, dunque, dovremo portarcelo dietro per un lungo periodo, alimentandolo col tempo, anche per dare risposta a chi, al momento, non può ancora rientrare o avviare una attività nei centri storici".
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Pietrucci: "Ora scelte che facilitino il rientro delle attività in centro storico"
"Le grandi opportunità offerte dal bando Fare Centro, una nostra giusta intuizione che si è trasformata in uno strumento concreto, devono essere affiancate da scelte che facilitino il rientro delle attività commerciali nel centro storico aquilano. Il Comune deve fare la sua parte".
A dirlo è iol consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. "Occorre che gli uffici comunali siano in gran parte localizzati nel centro della città; rendere operativo un piano di parcheggi per favorire la raggiungibilità dei negozi per un'utenza oramai abituata a utilizzare l'automobile per arrivare in periferia in prossimità dei negozi; predisporre un piano della mobilità che sia funzionale alle nuove esigenze. Occorre poi favorire attraverso un ordine e un coordinamento la convivenza tra attività e cantieri arrivando a riorganizzarne i tempi e che le istituzioni si attivino a tutti i livelli per costruire una task force di dipendenti pubblici che velocizzi la ricostruzione pubblica".
Per la parte che compete il livello regionale, "sono al lavoro da tempo, con l'amministrazione comunale e tutte le PA, con il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli e il direttore Vincenzo Rivera, consapevole che la rinascita del commercio e delle attività imprenditoriali è una condizione irrinunciabile per la rinascita del centro storico aquilano, al pari della ricostruzione degli edifici. Si tratta di una priorità che era uno dei punti programmatici presentati nel corso della mia campagna per le elezioni regionali. I prossimi cinque anni saranno determinanti".