"Dal 1° dicembre è possibile fare richiesta per accedere al reddito d'inclusione; si tratta di uno strumento davvero importante, moderno, competitivo e, soprattutto".
Così la senatrice Stefania Pezzopane che, stamane, ha tenuto una conferenza stampa per presentare la nuova misura contro la povertà "approvata dal Parlamento su proposta del Partito Democratico - ha tenuto a sottolineare - con l'opposizione delle forze di centrodestra, del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Italiana".
"Abbiamo ritenuto di dovere andare avanti, e abbiamo fatto bene: in pochi giorni, il reddito d'inclusione sta già mostrando la sua attrattività e chi l'ha bistrattato, oggi, se ne sta facendo persino proponente", la stoccata della senatrice dem.
L'Italia scontava un'arretratezza enorme dal punto di vista degli strumenti per le categorie più svantaggiate: per anni si è discusso di reddito d'inclusione, reddito di cittadinanza e di altri strumenti; "il ritardo andava colmato, e l'abbiamo fatto, investendo risorse ingenti", ha ribadito Pezzopane, annunciando che la conferenza stampa di stamane è soltanto l'inizio di un'azione politica ad ampio raggio che, nelle prossime settimane, prevede incontri sui territori per illustrare la misura oltre che un'iniziativa pubblica a L'Aquila, col responsabile welfare del Pd Giovanni Lattanzi.
Strumento innovativo, dicevamo: "il Reddito d'inclusione non si limita ad erogare somme a famiglie in difficoltà, non è un bonus, una prebenda; oltre al beneficio economico, si prevede un progetto personalizzato d'attivazione e inclusione sociale e lavorativa. In questo senso, il provvedimento è stato pensato e discusso con la così detta 'Alleanza sulla povertà', con le associazioni che se ne occupano sui territori cioé, e che hanno deciso di condividere un percorso unitario. Insieme, si è deciso di pensarlo come uno strumento capace di aiutare nell'emergenza ma non di sostituirsi al lavoro".
Il riferimento è al reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle: "siamo convinti che dalla povertà si debba uscire, non accettare; in altre parole, non andava affermato il principio che il cittadino, in quanto tale, debba ricevere un sostegno: piuttosto, andava riaffermato - e l'abbiamo fatto - che il cittadino va aiutato nel momento della difficoltà, accompagnandolo, però, nel percorso necessario a superare le criticità".
Il reddito d'inclusione si basa su un patto tra Stato e cittadini: lo Stato si impegna a dare il sussidio, ma in cambio i beneficiari dovranno attivarsi per uscire dalla condizione di povertà, aderendo ad un progetto personalizzato elaborato in base alle proprie competenze. "Per questo, il sussidio è concesso per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali non può essere rinnovato se non sono trascorsi almeno 6 mesi".
Il beneficio economico varia da un minimo di 187,80 euro ad un massimo di 530 mensili, a seconda della composizione del nucleo familiare e della tipologia; spetta a nuclei familiari con almeno un figlio minore o disabile, donne in stato di gravidanza o un over 55 disoccupato. Le famiglie non dovranno avere un Isee superiore a 6mila euro, un Isre superiore a 3mila, un patrimonio immobiliare oltre i 20mila euro, e un patrimonio mobiliare oltre i 10mila. Interesserà inizialmente 500mila famiglie, per un totale di 1.8 milioni di persone. "Sono stati garantiti 2 miliardi di euro per il sostegno economico, e altrettanto per i Comuni che dovranno realizzare i servizi sociali previsti", ha inteso ribadire Pezzopane; "un investimento impensabile fino a qualche anno fa, coi continui tagli alla spesa sociale cui abbiamo dovuto assistere".
Dunque, gli enti locali avranno un ruolo importantissimo nel determinare il progetto personalizzato per ciascuno dei richiedenti, vincolante, tra l'altro, affinché vengano erogati i fondi. Nei giorni scorsi, l'assessore al sociale del Comune dell'Aquila, Francesco Bignotti, ha annunciato che l'Ente ha aderito formalmente al Rei; "una delibera di Giunta – ha spiegato – ha sancito questa adesione e nel provvedimento sono state inserite le linee guida del servizio".
Le famiglie in possesso dei requisiti sociali ed economici previsti dal decreto potranno richiedere il Rei presso i punti di accesso aperti nei Caf convenzionati con il Comune di L'Aquila "che verranno presto indicati in un apposito avviso. Avviso con il quale saranno spiegate anche le modalità per la domande".
E sul punto, il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Palumbo, ha rivendicato come lo strumento si inserisca "in un contesto più che favorevole, considerato che la passata amministrazione comunale di centrosinistra aveva già predisposto, nel piano d'ambito, un provvedimento di contrasto alla povertà investendo circa 1 milione di euro. Condizioni favorevoli - ha aggiunto - dovete anche all'azione costruita nel tempo per dare vita e forma alla rete delle associazioni e delle realtà del terzo settore che hanno lavorato in sinergia con l'amministrazione comunale per delinare gli interventi nel piano d'ambito".
Insomma, la rete che il Reddito d'Inclusione prevede per lo sviluppo dei progetti personalizzati d'inclusione sociale e lavorativa esiste già nei fatti, a L'Aquila; "la sfida che lancio all'amministrazione di centrodestra - ha concluso Palumbo - è di proseguire sul percorso tracciato, completando il lavoro svolto fino a giugno dal centrosinistra piuttosto che boicottarlo".