In una città che ha sempre guardato all'Università, alla ricerca e alla sperimentazione come alla chiave di volta del rilancio economico e sociale post-sisma ma che, nei fatti, ha visto crollare la propria attrattività, perdere negli anni laboratori di eccellenza, potenzialità tecniche ed umane con aziende che, con discutibili piani industriali, hanno scelto la strada della delocalizzazione o della chiusura, c'è chi, in controtendenza, arriva qui per investire e creare occupazione di qualità. E' il caso dell'azienda Armundia Group che aprirà una sede in centro storico per assumere giovani ingegneri informatici.
La società, start up nata nel 2007 specializzata nella progettazione e fornitura di soluzioni software e consulenza nei settori dell'ICT bancario, finanziario e assicurativo, è riuscita in pochi anni, e nonostante la crisi finanziaria, a ritagliarsi un'ampia fetta di mercato in Europa e non solo. Armundia Group si è affermata infatti a livello internazionale con progetti e consulenze in 9 paesi suddivisi in 2 continenti (Londra, Lussemburgo, Svizzera, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Albania Croazia e Arabia Saudita ) ed ha implementazioni in più di 70 istituti finanziari e assicurativi. Il quartier generale è a Roma, dove la società si occupa di “Ricerca e Innovazione” nei settori di riferimento.
La sede dell'Aquila, la quarta in Italia oltre Roma, Milano, Empoli, nascerà a Palazzo Natellis.
Proprio ieri i vertici aziendali hanno firmato il contratto di locazione. "Abbiamo le chiavi della nuova sede - commenta a NewsTown Gianluca Berghella, presidente e amministratore delegato di Armundia Group - l'inaugurazione ufficiale ci sarà a stretto giro; stiamo concludendo gli aspetti formali ma stiamo già procedendo alle prime assunzioni".
L'azienda, interessata al capitale umano più che a disporre di sedi infrastrutturali o di materiali, opera sul territorio avvalendosi di convenzioni con le università per assumere figure specializzate e altamente qualificate. Attualmente collabora con L'università di Roma 3, con l'Isituto Sant'Anna di Pisa e con le Università di Milano - statale e Cattolica - e con quella di Tirana, dove l'azienda controlla la società Armundia Factory che si occupa dello sviluppo e della produzione delle soluzioni software e dei progetti di consulenza specialistica.
Nell'ottica dell'azienda, L'Aquila - con una facoltà di ingegneria prestigiosa e la presenza di centri di alta formazione - è terreno fertile per un ulteriore sviluppo. "La scelta di aprire una sede qui è in linea con la nostra politica di crescita. Nel panorama delle università italiane, il Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell'Informazione e Matematica dell'Aquila è sempre stato un'eccellenza - sottolinea Berghella - Il sisma ha interrotto questo progetto, sul quale siamo tornati la seconda metà dell'anno scorso. Fortunatamente, abbiamo dei processi decisionali molto veloci quindi abbiamo contattato l'Università e avviato le procedure per l'apertura della nuova sede. Quello dell'Aquila sarà un centro di sviluppo e di ricerca importante che accoglierà nel tempo anche diverse decine di dipendenti".
In attesa dell'inaugurazione ufficiale, Berghella conferma che è già attiva con Univaq una convenzione su tirocini formativi in attività professionalizzanti.
Con un personale che conta attualmente 70 dipendenti, la prospettiva è di arrivare a cento assunti entro la fine dell'anno e L'Aquila potrebbe rivestire un ruolo importante di questo investimento. "Sono arrivate decine di candidature, si tratta per lo più di persone aquilane che lavorano a Roma e hanno voglia di tornare. Le selezioni sono già avviate ma continuiamo a ricevere curricula quotidianamente".
Figure ricercate sono, dunque, giovani laureati e specializzati in ingegneria informatica. Ma, come detto, tramite stage, l'azienda apre le porte anche agli studenti universitari del Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell'Informazione e Matematica. E riguardo la prassi delle aziende che, sempre più spesso, si avvalgono di tirocini formativi gratuiti o di forme contrattuali che non garantiscono tutele, Berghella assicura: "Il percorso classico dei nostri dipendenti, laureati o studenti, è stage retribuito o contrattto di apprendistato e poi automaticamente percorso di inserimento. Non abbiamo mai avuto un caso di un tirocinio che non si è poi trasformato in un posto di lavoro. Su Roma e Milano, nelle strutture tecniche abbiamo un turnover molto basso". Anche per ciò che riguarda le attività di consulenza, Berghella garantisce la ricaduta occupazionale. "Quasi sempre, sulle attività di consulenza sono i nostri clienti che decidono di assumere. Non facciamo semplice attività di manpower, non vendiamo persone ma soluzioni - spiega l'ad - e questo, evidentemente, paga. Siamo partiti da zero e il fatto di aver acquisito un certo tipo di clientela bancaria e assicurativa presuppone che l'azienda abbia competenza e affidabilità nel management".