Fira Abruzzo cambia volto, da società per azioni diventa società in house della Regione Abruzzo.
Il nuovo assetto giuridico è frutto della decisione della Giunta regionale che porta a compimento un percorso durato due anni; l'Abruzzo, in questo senso, è una delle ultime Regioni che ha deciso di percorrere la strada della trasformazione della finanziaria in società in house per agevolare l'attuazione delle misure finanziarie e la gestione dei bandi regionali e europei.
Il nuovo assetto giuridico permetterà all'Ente di avere tempi flessibili nella gestione degli interventi in materia finanziaria, evitando le lungaggini delle gare pubbliche in quanto l'attuale normativa prevede l'affidamento diretto di servizi, senza gara ad evidenza pubblica, alle società in house. Inoltre, lo stesso nuovo assetto ha coinciso con un incremento del fondo a disposizione della società; la Regione Abruzzo, nel corso del 2018, trasferirà a Fira oltre 50 milioni di euro quale dotazione per l'avvio di alcune misure inserite nella programmazione regionale e europea.
Sarà compito della Fira far partire il bando sui Confidi, venendo in questo modo incontro alle esigenze finanziarie delle piccole imprese abruzzesi. Saranno poi previsti fondi per le imprese delle aree del cratere sismico. Fira ha un proprio fondo che permetterà di avviare l'iter previsto dall'articolo 106 della legge bancaria che prevede, dietro autorizzazione della Banca d'Italia, di essere iscritti nell'albo degli intermediari finanziari.
Nel corso di una conferenza stampa oggi è stato fatto il punto sullo stato di impegno dei fondi europei, relativi soprattutto al Fesr. Nell'attuale programmazione, 2014-2020, di 130 milioni di euro assegnati al Dipartimento Sviluppo economico ne sono stati impegnati oltre 125; nella programmazione precedente (2007-2013) sono stati assegnati 143 milioni a 2437 aziende. Infine è stato annunciato che è in dirittura d'arrivo la graduatoria delle aziende che hanno aderito al bando in de minimis nelle aree di crisi semplice: sono arrivate 373 domande, ma ne sono state ammesse 236 per un importo complessivo di 19 milioni di euro a fronte dei 16 messi a bando. Il recupero di alcune economie potrebbe agevolare un eventuale scorrimento della graduatoria.