Con l’apertura di Accord Phoenix “si sono finalmente gettate le fondamenta in città per la creazione di un’economia circolare. Ora la politica ponga le condizioni favorevoli per la creazione di una rete intorno all’Accord Phoenix che inneschi questo processo virtuoso”.
A scriverlo, in una nota, è Enrico Stagnini, presidente Circolo Legambiente Abruzzo Beni Culturali dell’Aquila.
“Il circolo Legambiente Abruzzo Beni Culturali dell’Aquila e la Legambiente Abruzzo” si legge “hanno partecipato ieri all’inaugurazione per l’inizio attività della Accord Phoenix Regeneration Enterprise”.
“La società” prosegue la nota “si occupa di recupero di Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) operando una triturazione meccanica delle parti che compongono il rifiuto, una successiva separazione e reimmettendo infine sul mercato una materia prima seconda che, fino a qualche anno fa, sarebbe finita in discarica”.
“Si sono finalmente gettate le fondamenta in città” afferma Stagnini “per la creazione di un’economia circolare, processo, questo, di sviluppo economico-sociale su cui la Legambiente da anni pone attenzione, attraverso campagne di sensibilizzazione (l’edizione Treno Verde 2017 era incentrata sull’economia circolare), partecipazione a progetti imprenditoriali, valorizzazione delle realtà che creano economia circolare e formazione nelle scuole”.
“Uscire dalla linearità del modello economico attuale, che ha portato ad un consumo rovinoso delle risorse ambientali e incentivare il processo economico circolare, in cui un prodotto che ha esaurito la sua funzione primaria, diventi materia prima in un altro processo, in un altro prodotto è la strada da seguire per mitigare e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici,per creare occupazione, per ridurre il divario tra Paesi ricchi e poveri” continua la nota.
“Non possiamo più concederci il lusso di sprecare risorse sia per motivi prettamente ambientali che umani ed etici” dichiara Stagnini “Per questo noi della Legambiente ci auguriamo che la nuova realtà imprenditoriale della Accord Phoenix sia solo l’inizio di un processo, che possa vedere in futuro la nascita a L’Aquila ed in Abruzzo, di nuove aziende che utilizzino la materia prima seconda, affinché il cerchio venga, appunto, chiuso”.
“Facciamo appello quindi alla politica” conclude la nota “che ha dimostrato di essere all’altezza quando si è trattato di difendere i posti di lavoro persi in città e che ha contribuito alla rinascita di un pezzo di attività produttiva, che ponga le condizioni favorevoli per la creazione di una rete intorno all’Accord Phoenix che inneschi questo processo virtuoso di lavoro e rinascita di un territorio e agli imprenditori di credere in questa vincente forma di economia. Un augurio ai lavoratori dell’Accord Phoenix”.