Venerdì, 16 Febbraio 2018 15:18

Fondi per le donne in difficoltà, Comune dell'Aquila non risponde a bando regionale e perde 150mila euro

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Sono andati persi 150 mila euro, risorse per il sociale che avrebbero consentito alle donne in difficoltà con figli sotto i 12 anni o con anziani malati da accudire di beneficiare di un voucher di 300 euro mensili per 6 mesi, oltre a misure di welfare aziendale per chi avesse avuto necessità di conciliare il lavoro con l’assistenza domiciliare di familiari non autosufficienti o diversamente abili.

Colpa dell’amministrazione comunale dell'Aquila che ha mancato di accedere ai “Piani di conciliazione” istituiti da Regione Abruzzo con 1.2 milioni a valere sui fondi ‘Fse’, stanziati per 8 progetti, uno ciascuno per ente d’ambito. L’avviso era stato pubblicato a novembre, con scadenza 19 febbraio; ad oggi, il Comune dell’Aquila non ha predisposto neppure l’avviso per l’individuazione dei partner di progetto, soggetti operanti nel sociale con cui si sarebbe dovuta realizzare l'ipotesi di lavoro.

Insomma, il finanziamento è sfumato. E la responsabilità pare proprio dell’assessorato alle Politiche sociali, delegato l’assessore Francesco Bignotti; a chiarirlo è l’avviso regionale che stabilisce come "le candidature per la realizzazione degli interventi possono essere presentate esclusivamente da Associazioni temporanee di scopo costituite o costituende, il cui capofila deve obbligatoriamente essere un ambito distrettuale sociale" che, come noto, è competenza delle Politiche sociali, appunto.

Un'occasione perduta.

Tra l'altro, la questione è ‘esplosa’ nel giorno in cui i consiglieri di maggioranza hanno approvato l’ordine del giorno presentato da Francesco De Santis (Lega), relativo al bando d’assegnazione degli alloggi del progetto Case, ai fini dell’inserimento di un punteggio specifico premiante proprio per le giovani madri. Se non fosse che la tutela dei nuclei monoparentali, e dunque anche delle ragazze madri, era già prevista nel bando così detto di housing sociale, sospeso dall’amministrazione con 1200 domande in attesa di risposta e circa 600 alloggi ad oggi vuoti, a carico delle casse comunali, e che del nuovo bando non c’è ancora traccia.

 

Albano: "Drammatica distanza tra slogan e governo della città"

"Lascia basiti la negligenza e la superficialità di questa amministrazione comunale che a parole inneggia allo slogan 'prima gli aquilani' e non perde occasione di dichiarare la propria attenzione per le fasce più deboli della cittadinanza, e poi addirittura si dimentica di ottemperare nei tempi utili agli obblighi di legge per accedere ai fondi per i piani di conciliazione, che avrebbero assicurato importanti aiuti economici alle donne con figli under 12 o che devono assistere anziani non autosufficienti e familiari disabili. Questo sì che sarebbe stato un atto, utile e concreto, a favore delle donne e delle famiglie più deboli, ma purtroppo si è trasformato nella plastica testimonianza della drammatica lontananza tra la facilità dello slogan e la complessità del buon governo, complessità che diventa insormontabile quando ci si trova di fronte alla disorganizzazione più completa".

A dirlo è Stefano Albano, consigliere comunale e segretario cittadino del Pd. "Una disorganizzazione che appare persino imbarazzante - l'affondo - a leggere il rimpallo di responsabilità in atto tra gli assessori della giunta Biondi. Invitiamo questa maggioranza e questo governo comunale a cominciare ad occuparsi sul serio dei problemi dell’Aquila e degli aquilani, mettendo da parte la propaganda e dedicandosi una volta per tutte alle soluzioni pratiche necessarie alla città. A giudicare anche dall’andamento del Consiglio Comunale di ieri siamo ben lontani da questo auspicio: è sufficiente per rendersene conto leggere l’ordine del giorno di Francesco De Santis e Luca Rocci, approvato dalla maggioranza, che impegna Sindaco e Giunta al conferimento di punti per le ragazze madri nell’ambito dell’assegnazione di alloggi del progetto Case e Map. Peccato che il bando per l’assegnazione degli alloggi questa amministrazione l’ha sospeso e mai riattivato, per riflettere sulle migliori modalità di applicare concretamente il sempre eterno slogan 'prima gli aquilani'. Ma gli aquilani che avevano bisogno di una casa non hanno potuto aspettare e si sono dovuti rivolgere al mercato, nonostante nel bando della precedente amministrazione fossero già presenti forme di tutela e premialità per chi, donne e uomini, ha figli".

Ultima modifica il Venerdì, 16 Febbraio 2018 15:56

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