“Il flop di Sangritana Spa è solo l’epilogo di una gestione regionale fallimentare nel settore dei trasporti. Riteniamo che ci sia ancora tempo per affrontare le urgenze e per rivisitare alcune decisioni sbagliate, ma occorre immediatamente individuare una nuova figura istituzionale che assicuri stabilmente e con autorevolezza la guida del settore dei trasporti fino alla fine della legislatura”.
A scriverlo, in una nota, è il segretario regionale della Filt Cgil Abruzzo Franco Rolandi.
La nota completa
Il Comitato Direttivo della Filt Cgil Abruzzo, riunitosi qualche giorno fa a Pescara, ha confermatoall’unanimità una valutazione alquanto negativa sull’azione esercitata nel corso di questi ultimi anni dal Governo Regionale sull’intero settore dei trasporti e, in modo particolare, sui provvedimenti indirizzati alla mobilità delle aree interne e che hanno paradossalmente reso ancora più evidenti qu ella condizione di squilibrio e quella profonda discrasia con la restante territorialità regionale.
Una regione anomala che non ha previsto l’assessorato ai trasporti
Non a caso la Filt Cgil Abruzzo aveva già espresso le proprie perplessità sin dall’insediamento dell’attuale governo regionale, coinciso con la scelta, a nostro avviso inopportuna (oltre che anomala nella storia della nostra istituzione regionale), di non prevedere e quindi di privarsi di uno specifico assessorato dei trasporti in grado di governare e gestire un settore strategico ed essenziale per i cittadini e che rappresenta, è bene ricordarlo, la seconda voce di spesa del bilancio dell’Ente.
Un’assenza ancora più marcata se consideriamo il grave gap infrastrutturale e di investimenti che cicaratterizza in negativo rispetto al resto del paese e che ha determinato negli anni una bassa qualità dei servizi di trasporto, elevati ed inaccettabili tempi di percorrenza nel settore ferroviario e tariffe insopportabili per l’utenza e per i pendolari che utilizzano le tratte autostradali A24 e A25 di collegamento con Roma e alle quali peraltro non riusciamo nemmeno ad assicurare quegli interventi di messa in sicurezza delle relative infrastrutture assolutamente indispensabili anche in re lazione agli effetti delle scosse sismiche 2009 e 2016 e che, a quanto pare, non sembrano esaurirsi.
I pesanti e grossolani errori commessi dal governo regionale
In questi anni il governo regionale, pur potendo contare sulla piena disponibilità delle parti sociali per l’attuazione di quelle importanti riforme in un settore che scontava e che sconta ancora enormi ritardi, ha commesso pesanti e grossolani errori conseguenti ad un atteggiamento molto spesso arrogante e presuntuoso come quello di aver sottovalutato alcune preoccupanti sentenze della magistratura contabile e alcune evoluzioni normative che hanno interessato soprattutto il settore del trasporto pubblico locale.
Tra gli errori principali, si segnala senza dubbio la responsabilità di aver impoverito l’intero settore,producendo una drastica riduzione di risorse destinate al Fondo Unico regionale del trasporto pubblico locale passato da € 187 milioni e 35.250,14 euro (dato 2014) a € 177 milioni 376 mila 592,55 (dato 2018), decurtando mediamente quasi 11 milioni di euro l'anno.
Nessun progetto per incentivare il trasporto collettivo
Al tempo stesso sono mancate da parte della Regione quella progettualità e quelle misure straordinarie a concordare e assumere insieme agli enti locali per incentivare l’utilizzo del trasporto collettivo, per aumentare il numero dei viaggiatori e per diminuire drasticamente il triste e progressivo fenomeno dell’evasione tariffaria che difficilmente potrà essere debellato soltanto con la nomina dell’ex questore Passamonti.
In taluni casi, la Regione è sembrata paradossalmente procedere nel senso contrario come nel caso della Strada parco a Pescara dove è apparso alquanto evidente l’ostracismo adottato dal Presidente della Regione al punto da “mettere il bavaglio” anche al Presidente della Società regionale appaltante dell’opera.
Da Sangritana Spa a decontribuzione servizi minimi: mix di errori micidiale
Tuttavia il micidiale e concentrato mix di errori, si è materializzato proprio negli ultimi mesi, ovvero a ridosso di quelle elezioni politiche e di quel risultato elettorale che presumibilmente determinerà, la contestuale decadenza sia del Presidente della Giunta Regionale che del Consigliere regionale avente delega al settore dei trasporti.
Lo scorso settembre infatti e ad appena due anni dalla nascita della Società Regionale dei trasporti Tua, è stata assunta la decisione di rivitalizzare Sangritana Spa, azienda con Sede a Lanciano di proprietà della stessa Tua, destinata originariamente alla liquidazione e quindi alla chiusura, ma improvvisamente tornata in auge per gestire tutti i servizi di trasporto a lunga percorrenza attualmente espletati da Tua tra i quali i collegamenti fuori regione verso Roma e verso Napoli.
Un’operazione priva di ogni logica, adottata unicamente attraverso una Delibera di Giunta, contestata sin dal primo momento dalla Filt Cgil e dalla stessa Cgil Regionale sia perché non esiste alcuna norma ostativa che impedisca alla Società Tua di continuare ad espletare servizi cosiddetti commerciali, ma soprattutto perché la Società Sangritana Spa destinataria di detta missione, è in realtà un’azienda priva sia di personale dipendente che di mezzi di trasporto e che si regge con il solo Amministratore Unico, insomma, per intenderci, una di quelle società partecipate che avrebbe tutte le caratteristiche per essere immediatamente chiusa.
Se a questa decisione già di per sé grave, aggiungiamo la decontribuzione di tratte interregionali chepersistono nelle province di L’Aquila e Teramo e che costituisce un altro provvedimento assunto sempre tramite delibera di Giunta, bypassando quindi una legittima discussione e decisione in Consiglio Regionale proprio sul tema dei servizi minimi, è del tutto evidente e comprensibile che siano sopraggiunte quelle proteste e quell’indignazione dalle aree interne rispetto a quella che sembra a tutti gli effetti una privatizzazione mascherata e che avrà ripercussioni negative su servizi e tariffe.
Società Sistema: 46 dipendenti a rischio licenziamento
I 46 dipendenti che per conto di Tua e di altri vettori assicurano principalmente la distribuzione e la vendita dei titoli di viaggio su tutto il territorio regionale, hanno lanciato un disperato grido di allarme indirizzato a tutte le forze sindacali e alle Istituzioni rispetto alla concreta possibilità di vedere sfumare il proprio posto di lavoro.
Su questa società già minata all’inizio della Legislatura regionale da un’operazione di privatizzazione che ha prodotti effetti deleteri per i lavoratori interessati, incombe infatti una sorte che potrebbe rilevarsi ancora più drammatica.
La Filt Cgil Abruzzo, in definitiva, ritiene urgente ed indifferibile che la Regione Abruzzo si doti di una nuova figura Istituzionale che assicuri stabilmente e con autorevolezza la guida del settore dei trasporti fino a conclusione della legislatura in modo da poter rivisitare alcune decisioni a nostro avviso sbagliate e affrontare al tempo stesso le urgenze summenzionate a cominciare dalla drammatica vicenda del fallimento della società Sistema e della sorte dei 46 dipendenti che ne fanno parte.