La vertenza Intecs stenta a trovare una soluzione.
Il percorso di recupero dei 75 ex lavoratori e lavoratrici tra ingegneri, informatici, fisici e tecnici, coinvolti nella procedura di licenziamento collettivo avviata dall'azienda lo scorso 22 dicembre, si è arenato tra ritardi, errori amministrativi ed azioni legali per il recupero di TFR e indennità di preavviso.
Gli ex dipendenti, che già lo scorso gennaio avevano chiesto, senza successo, la stipula di un protocollo patrocinato dal Mise che impegnasse formalmente Regione Abruzzo e imprese interessate ad insediarsi sul territorio a dare seguito all'accordo di ricollocazione siglato ad aprile 2016, a prevedere appunto premialità per le imprese che avessero proceduto al riassorbimento di personale licenziato ad alto profilo tecnologico, ieri sono tornati a farsi sentire.
Nel corso di un'assemblea svoltasi davanti al camper posizionato nei pressi di Palazzo Silone, hanno chiesto "garanzie precise affinché, in coerenza con gli impegni sanciti dall'accordo sottoscritto tra OO.SS., Regione Abruzzo e RSU, i finanziamenti pubblici messi in campo possano essere funzionali anche al recupero occupazionale di tutti i ricercatori licenziati da Intecs, oltre che al consolidamento della presenza di importanti realtà industriali sul nostro territorio".
La Regione aveva individuato nella cosiddetta Space-Economy la soluzione per il ricollocamento dei ricercatori Intecs; parliamo dello stanziamento di 10 milioni a valere sui fondi FESR relativi al settore della Strategia industriale nazionale S3, un investimento destinato a quadruplicare con l'intervento del MISE - a ogni euro impegnato dalla Regione corrisponde un euro che mette lo Stato - e dei privati, ovvero le imprese del territorio che parteciperanno ai bandi ministeriali. E' proprio in una di queste aziende - in città sono 4, e la Thales Alenia Space è tra le imprese che potrebbero attingere ai fondi - che il personale Intecs potrebbe essere ricollocato.
Ma quanto comunicato ieri dal vice presidente della gunta regionale Giovanni Lolli non ha affatto rassicurato. In effetti, le speranze riposte in un riassorbimento one shot delle professionalità da parte dell'impresa aggiudicataria del bando ministeriale di prossima pubblicazione, sono defintivamente naufragate davanti all'annuncio di uno "spacchettamento" del riassorbimento dei lavoratori in tre soluzioni.
"Apprendiamo solo oggi che il riassorbimento della totalità dei lavoratori è strutturato su tre bandi - ha spiegato a newstown Carlo Strinella, ex RSU - Il prossimo 8 maggio l'agenzia aerospaziale italiana (Asi) autorizzerà il primo; ciò consentirà all'azienda aggiudicatrice di ricollocare venti unità lavorative nel 2018 e altre venti nel 2019. Una strada non percorribile - ha sottolineato il sindacalista - dal momento che il collettivo di lavoratori "rappresentano un'unica filiera di progettazione con diverse competenze. Pensavamo a una soluzione occupazionale a pacchetto unico, un unico bando con un'unica massa di lavoro da assorbire e invece, stando a quanto ci ha riferito Lolli, i tempi si allungheranno ulteriormente, in attesa dei prossimi avvisi, e il tempo, nella nostra condizione, non è una variabile indipendente".
Dunque, la vertenza sembra, oggi, di ancora più difficile soluzione con i tempi che si allungano, la conseguente riduzione dei margini per le azioni sindacali e politiche e con l'incognita, che resta, dell'azienda che si aggiudicherà il bando.
"Thales Alenia sarà probabilmente l'aggiudicatrice del bando perché i fondi sono vincolati al territorio, possono cioè rispondere solo aziende insediate qui e, nel cratere, la Thales è l'unica specializzata del settore - ha precisato Carlo Strinella - fino ad oggi, però, il problema è stato trovare una compagine imprenditoriale accreditata nel settore della space economy che si impegni formalmente a ricollocare la totalità di queste professionalità". Il futuro dei ricercatori licenziati dunque si profila incerto, eppure le loro competenze professionali sono considerate adeguate alle esigenze del mercato tecnologico.
"Sono arrivate parecchie imprese che hanno valutato i nostri curricula e si sono mostrate interessate ad assumere alcuni di noi. Per il riassorbimento collettivo di lavoratori, però - ha aggiunto il sindacalista - le aziende vogliono garanzie che, evidentemente, nessuno ha fornito".
In tal senso, è arrivato oggi l'impegno da parte di Giovanni Lolli a siglare un protocollo proprio con Thales Alenia.
"Sto lavorando per creare le condizioni che spingano un soggetto imprenditoriale a riassorbire la totalità delle professionalità - ha affermato a newstown il vice presidente della giunta regionale - Intanto, mi sono impegnato a sottoscrivere un protocollo con l'azienda Thales Alenia, l'unica, nel contesto aquilano, ad avere le caratteristiche giuste ad aggiudicarsi il bando e a riassorbire questa tipologia di lavoratori.
Lolli ha tuttavia precisato che si tratta di una semplice manifestazione d'interesse, non vincolante. "Ragioneremo in modo più concreto se e quando vinceranno il bando", ha spiegato. E' bene sottolineare che un impegno formale al recupero degli ex dipendenti Intecs da parte di soggetti imprenditoriali presenti nel territorio, rappresenterebbe non solo una garanzia per i lavoratori, ma anche per la regione che, considerando strategico il settore della Space Economy al punto da sostenerlo, nell'ambito di un programma nazionale ambizioso, con finanziamenti significativi, sarebbe certa che questo investimento abbia ricadute occupazionali.
Anche il sindaco Biondi ha partecipato all'assemblea.
"L'impegno del Comune è far sentire la vicinanza a queste forme di lotta attraverso una sensibilizzazione delle istituzioni - ha dichiarato a Newstown - purtroppo il Comune non ha competenze specifiche. Ogni volta che mi ritrovo a confrontarmi con qualche impresa e qualche multinazionale, rappresento l'esigenza di questo personale altamente qualificato: parliamo di persone con professionalità e conoscenze importanti. Abbiamo discusso anche con la Zte, ma si tratta di aziende che si sono appena insediate e non prendono impegni in maniera decisa. Purtroppo non è l'unica crisi che c'è all'Aquila e in Abruzzo. Ho in programma di convocare una riunione con tutti i parlamentari - ha concluso il primo cittadino - per fare il punto sulla situazione e dare loro il pacchetto della questione L'Aquila e cratere , le cose da fare sui fondi di riequilibrio, sul problema delle case in corso di costruzione e aggiungerò a queste richieste meramente legate all'attività parlamentare una richiesta di sostegno di tutto il territorio, vertenza Intecs compresa".
Per i 75 ricercatori ex dipendenti Intecs la strada della ricollocazione sembra ancora lunga. "La lotta per il lavoro e il presidio - hanno assicurato al termine dell'assemblea - continueranno fino alla soluzione occupazionale".