Venerdì, 25 Maggio 2018 11:31

Fp Cgil: "Cooperativa sociale Servizi Turistici Sulmona licenzia 2 lavoratrici"

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“La Cooperativa Sociale Servizi Turistici Sulmona disattende la clausola sociale e licenzia 2 lavoratrici”.

A scriverlo, in una nota, sono Anthony Pasqualone e Francesco Marrelli, della segreteria provinciale Fp Cgil dell’Aquila.

La nota completa

La scrivente Organizzazione Sindacale intende stigmatizzare pubblicamente il comportamento tenuto dalla Cooperativa sociale Servizi Turistici di Sulmona a seguito del cambio di gestione affidatole dal Comune di Sulmona nella gestione dei Servizi museali ed altri servizi culturali.

Detta Cooperativa Sociale, infatti, in dispregio delle vigenti disposizioni contrattuali, ha deciso, in maniera unilaterale, di riassorbire solo 2 dei 4 lavoratori precedentemente addetti al servizio di che trattasi, nonostante che l'Ispettorato Territoriale del Lavoro, durante un incontro tenutosi in data 04.05.2018, aveva invitato la cooperativa stessa, a considerare l'obbligatorietà della clausola sociale finalizzata a salvaguardare i livelli occupazionali già impiegati nell'appalto atteso che, da parte del Comune di Sulmona erano pervenute precisazioni in merito alle immutate condizioni dell'Appalto.

Per dovere di cronaca, si fa presente che la suddetta Cooperativa, ha dichiarato che ha applicato la clausola sociale nei limiti dei principi nazionali e comunitari in materia di libertà di iniziativa imprenditoriale e di concorrenza, ignorando, palesemente e volutamente, la disciplina del vigente Ccnl Cooperative Sociali (contratto adottato – evidentemente a singhiozzo – dalla stessa Servizi Turistici) che, all'articolo 37, prevede che “L'azienda subentrante, nel caso in cui siano rimaste invariate le prestazioni richieste e risultanti nel capitolato d'appalto o convenzione, assumerà, ...omissis..., il personale addetto all'appalto o convenzione stessi, ...omissis..., garantendo il mantenimento della retribuzione da contratto nazionale in essere (retribuzione contrattuale), ivi compresi gli scatti di anzianità maturati”. Tutto ciò al fine di perseguire la continuità e le condizioni di lavoro acquisite dal personale.

La clausola di cui all'art. 37 del Ccnl applicabile alle Cooperative Sociali e relativa alla conservazione del posto di lavoro in casi di cambi di gestione, non può essere ritenuta solo di indirizzo di carattere politico o una clausola programmatica, ma costituisce un vero e proprio obbligo volto a perseguire la continuità e le condizioni di lavoro acquisite dal personale.

Orbene, premesso che nella fattispecie in esame l'anzidetto Ccnl è pacificamente applicabile alle Società Cooperative in questione, il testo del citato art. 37, tenuto conto delle precise e categoriche prescrizioni ivi contenute, unitamente alla disciplina procedimentale ivi dettata, non lascia margine di dubbio sulla sua sicura immediata portata precettiva.

Tra l’altro bisogna ribadire che la stessa Anac, nei propri documenti relativi alla disciplina della clausola sociale, ed in species nel rapporto con i Ccnl, aderisce all’orientamento per cui, stante il potere rappresentativo conferito alle associazioni datoriali, le imprese tenute all’applicazione del Ccnl devono osservare la prescrizione relativa all’assorbimento del personale uscente, anche a prescindere dalla previsione ad hoc che la stazione appaltante inserisca nella lex specialis.

Chiarito quanto sopra, non v'è chi non veda come risulta totalmente illegittima e comunque in violazione dell'art. 37 del Ccnl la scelta unilaterale da parte della Cooperativa Sociale Servizi Turistici Sulmona di assumere solamente 2 lavoratori sui 4 precedentemente impegnati nell'appalto, compromettendo i livelli occupazionali e la garanzia della continuità e delle condizioni di lavoro acquisite dal personale.

Premesso ciò, la scrivente Fp Cgil ritiene la condotta della Cooperativa Sociale Servizi Turistici di Sulmona oltre che illegittima anche strumentale, e ricorda che il ruolo delle Cooperative Sociali è quello del reinserimento lavorativo con particolare attenzione alle persone svantaggiate.

Esprime inoltre forte preoccupazione sia per le ripercussioni in termini economici e sociali sulle 2 lavoratrici non riassorbite nell'appalto, sia su un “sistema” che, se tollerato, creerebbe un precedente  che invoglierebbe aziende disinvolte o cooperative mordi e fuggi, ad interessarsi agli appalti su un territorio che permette di disattendere le regole.

Se fosse tollerato tale atteggiamento aumenterebbe ancor di più la precarietà del lavoro e diminuirebbe la dignità dei lavoratori avallando un sistema del mercato del lavoro sempre più allo sbando e sempre più fuori controllo.

E' quindi per questi motivi che, in difetto di immediato adempimento da parte della Cooperativa  Servizi Turistici alle clausole di salvaguardia sociale, la scrivente FP CGIL si vedrà costretta ad agire nelle opportune sedi al fine di tutelare gli interessi delle lavoratrici.

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