Venerdì, 29 Giugno 2018 12:58

Restituzione tasse, D'Alfonso: "Riproporremo emendamento alla Camera". E annuncia un esposto alla magistratura sulla omissione di notifica

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“Riproporremo l’emendamento alla Camera dei Deputati e attiveremo un giurista, già scelto da Regione Abruzzo, per coinvolgere la magistratura competente affinché valuti se ci siano stati comportamenti omissivi, se c’è stata, cioè, una omissione delle attività di notifica che faremo eventualmente stimare e valutare”.

Così il governatore e senatore Luciano D’Alfonso che, stamane, a Pescara, ha tenuto una conferenza stampa all’indomani della bocciatura dell’emendamento presentato al decreto ‘Terremoto’ in merito alla richiesta restituzione delle agevolazioni fiscali e contributive sospensione a seguito del sisma 2009. Già ieri, D’Alfonso aveva espresso la sua “riprovazione per la bocciatura dell’emendamento” aggiungendo che il Governo l’aveva cassato “nonostante le rassicurazioni e il presunto impegno in tal senso dei parlamentari abruzzesi di maggioranza. Si tratta di una condotta irresponsabile da parte di una classe dirigente che dovrebbe coltivare soluzioni vere per un problema così grave”, le sue parole.

La proposta emendativa che, in sostanza, chiedeva di applicare la franchigia in de minimis a 500 mila euro e non a 200 mila, vigendo, all’epoca della sospensione dei tributi, il così detto ‘temporary framework’, ha avuto 112 voti favorevoli (i senatori di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Pd) e 154 contrari (gli esponenti di Lega e Movimento 5 Stelle). D’Alfonso era assente in aula, al momento del voto.

Il governatore e senatore ha ricordato, stamane, come gli operatori economici del territorio abbiano beneficiato di “sostegni e aiuti per riportare all’Aquila e nelle prossimità territoriali la vitalità economica di cui hanno bisogno le città; noi siamo stati sempre concordi su questo punto - ha inteso sottolineare - e cioè che non c’è da ricostruire soltanto le mura ma da ripristinare la vitalità economica e culturale”. Ebbene, “la mancata notifica di questo regime di sostegni ad opera del direttore generale del tempo e del Ministero vigilante ha determinato l’attivazione da parte della Commissione europea di una procedura d’infrazione, con connessa attività di recupero coattivo e afflittivo in danno delle imprese che si sono rimesse in movimento”.

E dunque, quali sono le ragioni per le quali dell’emendamento ha necessità l’Abruzzo e quel pezzo di Italia che fa riferimento all’aquilano? “Intanto, l’incombenza in esercizio dell’attività della figura commissariale: si è insediato il commissario ad acta dell’Agenzia delle Entrate - ha chiarito D’Alfonso - che sta procedendo non solo all’identificativo fiscale ma anche alle attività di recupero sanzionatorio. Inoltre, per la prima volta, dopo mesi di silenzio, l’Unione Europea, con un comunicato stampa, con una nota esplicita al Comune dell’Aquila e a Regione Abruzzo, e finanche con colloqui frontali, ha aperto ad una interlocuzione d’accoglienza nei confronti di ciò che l’Italia sta facendo in favore delle imprese del cratere sismico”.

Parliamo di 330 imprese per una consistenza fiscale e finanziaria di 75 milioni di euro. Se l’emendamento fosse stato approvato, “avrebbe risolto il problema al 90% dei soggetti giuridici interessati”.

D’Alfonso ha tenuto a ribadirlo: “per la prima volta, la Commissione si è detta pronta ad entrare nel merito, a non considerare in termini ghiacciati ciò che è accaduto come infrazione e come violazione della concorrenza. Qual è il fatto paradossale che si è messo in campo? Le notizie mezze accennate di soluzioni possibili da fonti governative hanno generato il ‘toglimento’ di mezzo del pericolo incombente per la giustizia amministrativa adita; sapete bene che la giustizia amministrativa è stata adita per bloccare il procedimento che, in sostanza, opera in danno degli operatori economici del cratere. Le notizie circolate di una soluzione in cammino - l’affondo di D’Alfonso - hanno tolto di mezzo il fuoco del danno: dunque, il Tar non ha potuto completare la propria attività istruttoria e di pronunciamento”.

A questo punto, “riproporremo l’emendamento alla Camera: non è stato accolto in Senato per un difetto di capienza di comprensione alimentato da alcuni nostrani senatori che, credo, siano stati scelti a sorte, per avere questo livello di non adesione alla realtà”, la stoccata. “Non si può pensare ad una soluzione dopo – ha proseguito D’Alfonso - quando il problema è adesso: a parte l’afflittività finanziaria della procedura di recupero, si romperebbe il clima di fiducia tra il progetto di vita di un imprenditore e la città in quel lasso di tempo. Qui sta il danno”. Per questo, ha ribadito, “riproporremo l’emendamento alla Camera sperando che ci siano meno eletti a sorte, più capaci di tenere il merito delle questioni: ci sono vicende che sono fuori dall’agenda partitica e fuori dalla gelosia delle parti”.

L’altro argomento che D’Alfonso ha inteso evidenziare, come presidente di Regione, è che coinvolgerà la magistratura competente “per valutare se ci sono stati comportamenti omissivi; se c’è stata una omissione delle attività di notifica lo faremo stimare e valutare. Al direttore generale della Regione Vincenzo Rivera rivolgo l’impegno a strutturare una segnalazione all’autorità competente affinché si stimi se la mancata attività di notifica abbia prodotto una lesione di interessi giuridicamente tutelati”.

“Ci siamo messi in una tale condizione di pigrizia e nascondimento della dimensione effettiva dei fatti - ha concluso il governatore - che si è azzerato, di colpo, il legittimo affidamento degli imprenditori del cratere, poiché si suppone che avrebbero dovuto sapere della mancata notifica. Allora, vediamo a chi toccava fare la notifica: è inconcepibile che un operatore economico debba stare a verificare chi fa o non fa una notifica”.

A D’Alfonso, e ai parlamentari di Pd e Forza Italia che avevano duramente contestato le scelte del governo giallo-verde, aveva già risposto ieri il senatore aquilano della Lega, Luigi D’Eramo, che ha parlato di maldestra operazione di sciacallaggio politico. "In realtà – ha spiegato D’Eramo – non è accaduto nulla di diverso rispetto a quanto già successo in Commissione Atti urgenti. La linea è ormai tracciata: l'interlocuzione con il governo, a cui il sottoscritto e la componente parlamentare della Lega stanno lavorando alacremente, precederà quella con l'Europa, così come sancito anche dal tavolo tecnico presieduto dal sindaco Biondi e dal vice presidente della giunta regionale Giovanni Lolli". Su iniziativa della Lega, sono stati approvati all'unanimità la proroga di ulteriori 60 giorni per la consegna della documentazione da parte delle imprese e un ordine del giorno che vincola il governo all'interlocuzione con l'Europa. “A fronte di questo, non si comprendono le dichiarazioni di alcuni esponenti politici che oggi attaccano il governo per la mancata approvazione di atti su cui si è già ampiamente dibattuto in Commissione", l’affondo di D’Eramo.

"Mi riferisco in particolare a Nazario Pagano, che mai ha partecipato a una sola riunione del tavolo tecnico pur essendo regolarmente invitato, e al governatore Luciano D'Alfonso, che nonostante ricopra ancora, ingiustificatamente, un doppio ruolo istituzionale, ha disertato regolarmente il tavolo e ora tenta un maldestro recupero spostando l'attenzione dalle spoliazioni perpetrate ai danni dell'Aquila a una vicenda di cui conosce poco e niente". Ma D’Eramo ne ha anche per la deputata Stefania Pezzopane che ieri aveva stigmatizzato l’azione del governo: "è stata informata pedissequamente dal sottoscritto sui modi e sui tempi dell'incontro con il governo, essendo la stessa parte integrante della delegazione, insieme al sindaco Pierluigi Biondi, a Giovanni Lolli e all'avvocato Robeto Colagrande, ma nonostante questo ha preferito abbandonarsi a dichiarazioni di stampo politico del tutto fuorvianti. La Lega e il sottoscritto - la promessa - proseguiranno in maniera costante a lavorare per evitare che sulle imprese giunga una mazzata economica ingiustificabile".

Ultima modifica il Venerdì, 29 Giugno 2018 21:47

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