"Doveva essere una legge in favore dell'Aquila e, invece, non lo sarà, a causa di un errore grossolano della maggioranza di Regione Abruzzo".
L'affondo è della consigliera del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi che commenta, così, la decisione del Governo di impugnare la legge regionale numero 28 del 24 agosto scorso, recante disposizioni per 'L'Aquila capoluogo'. "La legge è stata bocciata dal Consiglio dei Ministri che si è visto costretto ad impugnarla. Il motivo? Gli esperti della politica regionale si sono 'dimenticati' di prevedere le coperture finanziare necessarie e certe per l'attuazione della legge, violando l'art. 81, terzo comma, della Costituzione italiana e rendendo di fatto la legge incostituzionale", ha spiegato Marcozzi. Un errore grossolano, "peraltro più volte segnalato dai consiglieri regionali del M5S in sede di approvazione della stessa legge. Non è, peraltro, la prima volta che la maggioranza dei presidenti D'Alfonso-Lolli approva leggi regionali in violazione di norme nazionali, tant'è vero che più volte la Corte dei Conti, nelle sue relazioni annuali, ha rimproverato a Regione Abruzzo 'l'incertezza delle coperture e gli artifizi contabili'".
Ma che cosa è accaduto? Su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Erika Stefani (M5S), il Consiglio dei Ministri riunito ieri ha deliberato di impugnare la legge poiché all'articolo 16, riguardante la 'Norma finanziaria', e cioé lo stanziamento economico di 785mila euro l'anno per due esercizi di bilancio, si farebbe riferimento al periodo 2018/2020 e non ci sarebbe, dunque, capienza sufficiente; in realtà, la Direzione Affari della Presidenza del Consiglio regionale - due giorni prima della decisione d'impugnare la legge - aveva chiarito, nella relazione illustrativa inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che "la copertura finanziaria della legge non è individuata nel bilancio previsionale 2018-2020, ma rinviata alla legge di bilancio 2019-2021".
Un mero errore materiale che, tuttavia, rischia di far saltare il provvedimento: stando a fonti interne alla Regione, la legge potrebbe essere modificata e votata, di nuovo, dall'attuale assemblea, prefigurandosi la possibilità che l'atto sia considerato indifferibile; altrimenti, dovrà essere il futuro Consiglio regionale a modificare il testo di legge, con la possibilità che all'Emiciclo si insedii, però, una maggioranza di altro colore che potrebbe anche non condividere il provvedimento adottato su proposta del consigliere regionale dem Pierpaolo Pietrucci e, dunque, affossarlo definitivamente.
"Non hanno saputo riconoscere l'errore neanche questa volta quando gli fu da noi rappresentato e ora gli aquilani pagheranno le conseguenze del pressappochismo della maggioranza che (mal)governa la Regione", ha ribadito Sara Marcozzi. Che ha aggiunto: "L'Abruzzo, secondo il 'Rapporto sullo stato della legislazione regionale', è al terzo posto tra le regioni italiane per leggi emanate e poi impugnate, segno che la qualità normativa degli 'esperti' che attualmente la amministrano è davvero pessima. Nonostante ciò, già me la vedo la maggioranza addossare la colpa delle loro negligenze e inefficienze al governo nazionale brutto e cattivo del M5S. Fortunatamente il 10 febbraio è vicino, il loro tempo sta per scadere e agli abruzzesi sarà restituita la possibilità di scegliere per il meglio!".
A stretto giro, la replica del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che ha fortemente voluto la legge. "Occorre chiarire, per dissipare ogni confusione 'indotta', che la sostanza del provvedimento, sottoposto alla verifica da parte dello stesso Governo, è assolutamente intatta, così come è intatta e consequenziale la volontà politica di dare seguito a quanto previsto da esso", ha sottolineato il consigliere dem. "Si sta discutendo di un contrattempo di tipo tecnico. Lo supereremo: al fine di far cessare la materia del contendere e chiarire ciò che le diverse interpretazioni tecniche hanno determinato sugli aspetti finanziari, verrà anticipata al Governo la norma finanziaria che era già prevista dalla legge e che verrà approvata con il bilancio di previsione 2019/2021. In questo modo i dubbi saranno superati, dubbi, ripeto, che sono di carattere meramente formale e burocratico: le risorse necessarie, infatti, sono già state individuate e disponibili dal 2019".
La nota del gruppo consiliare di Forza Italia L'Aquila
"Apprendiamo dagli organi di stampa di un'altra brutta notizia per la nostra città e un'altra volta proveniente dalla Regione Abruzzo: Il Consiglio dei Ministri boccia la legge regionale L'Aquila Capoluogo sprovvista della copertura finanziaria. Una legge voluta dai maggiori esponenti del PD Aquilano che attribuirebbe al capoluogo di regione un contributo annuale pari a poco più del 0,01% del bilancio regionale".
Ad affermarlo, in una nota, è il gruppo di Forza Italia del consiglio comunale dell'Aquila.
"La brutta notizia in questo caso non è tanto il rischio di perdere un finanziamento di poco meno di 1ml di euro bensì l'inadeguatezza di chi ha rappresentato e rappresenta la nostra città nel piano regionale. Premesso che solo chi fa può sbagliare e ben vengano tutte le azioni e tentativi a vantaggio della nostra città, ma ricevere una bocciatura dallo Stato per una legge "semplice" e soprattutto a fine mandato, altro non è che un certificato di inadeguatezza. Un certificato che indurrebbe ogni buon amministratore ad una serie di riflessioni per l'imminente futuro".