Giovedì, 24 Gennaio 2019 12:52

L'Aquila, Comune affida riscossione di tributi e sanzioni all'Agenzia delle Entrate-Riscossioni. Masciocco: "Un favore agli evasori"

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“Un favore agli evasori del progetto Case e Map”.

E’ durissimo il capogruppo di Articolo 1 in Consiglio comunale, Giustino Masciocco, che stamane, all’indomani della Commissione Bilancio riunita ieri, ha messo in luce una vicenda di assoluta gravità.

Ma andiamo con ordine.

Ieri, la Commissione bilancio ha dato il via libera, a maggioranza, alla delibera numero 14 del 14 gennaio scorso, avente ad oggetto “l’affidamento della riscossione coattiva delle sole entrate riferite ai tributi e alle sanzioni amministrative per violazione al codice della strada all’ente nazionale Agenzia delle Entrate – Riscossioni”, l’ex Equitalia per intendersi. Una delibera a firma dell’assessore al bilancio del Comune dell’Aquila, il sindaco Pierluigi Biondi, che detiene la delega ad interim dopo il defenestramento di Anna Lisa Di Stefano, e avallata dal dirigente Tiziano Amorosi. “In pancia, il Comune dell’Aquila ha una somma cospicua di residui attivi che riguardano riscossioni non ancora effettuate di tributi comunali e sanzioni amministrative”, ha spiegato in Commissione il primo cittadino; “nel programma di mandato, avevamo posto al centro il principio della equità tributaria: siamo convinti, infatti, che la possibilità di avere una tassazione equa passi attraverso il principio del ‘pagare tutti, pagare meno’”.

Giustissimo, ci mancherebbe. Ha aggiunto Biondi: “Stiamo facendo sforzi importanti, incrociando quanto più possibile i dati che abbiamo per ampliare la platea dei contribuenti e alleviare il carico fiscale sui cittadini. Troppo spesso è accaduto che le banche dati non dialogassero tra di loro. Tuttavia, l’Ente non riesce a gestire più in proprio la riscossione, stante un quantitativo incredibile di ruoli ed una struttura non adeguata allo scopo”.

Ecco, dunque, che l’amministrazione ha deciso di affidare la riscossione coattiva all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, così come previsto dalle norme, d’altra parte. La legge 225 del 1° dicembre 2016, in effetti, ha sciolto le società del gruppo Equitalia che svolgevano attività di riscossione lasciando agli Enti locali la possibilità di procedere con la riscossione per via diretta, attraverso gli uffici, attraverso una agenzia o società di riscossione accreditata, oppure tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossioni, appunto, “la scelta meno vessatoria per il contribuente” ha tenuto a precisare Biondi. E di nuovo, ha ragione: infatti, l’Agenzia viene incontro, per quanto possibile, ai morosi applicando sulle cartelle interessi che vanno dal 3 al 6%.

Sia chiaro, stiamo parlando di somme importanti per le casse comunali: stando alle sanzioni amministrative per violazione al codice della strada, gli importi da riscuotere, già mandati a ruolo e presenti nei residui del bilancio sono pari a quasi 8 milioni di euro, cui vanno aggiunti altri 3 milioni e mezzo circa per altri tipi di sanzione, per un totale di 11 milioni e 337 mila euro circa. Gli importi da mandare ancora a ruolo, invece, per l’annualità 2015 ammontano a circa 146 mila euro, per il 2016 a 155 mila euro, per il 2017 a 197 mila: il totale dei ruoli da emettere sfiora i 500 mila euro.

Per ciò che attiene i crediti dell’Ente riferiti al Servizio tributi e riscossioni da affidare all’Agenzia, per la sola riscossione coattiva, conseguente alle ingiunzioni di pagamento ed ai ruoli, la situazione è questa:

  • Entrate tributarie (Imu, ex Ici, Tari, ex Tares, ex Tarsu, ex Iciap): ingiunzioni di pagamento Tarsu fino all’annualità 2010 compresa per complessivi 570 mila euro; ingiunzioni di pagamento Ici fino all’annualità 2011 compresa per complessivi 1 milione e 900 mila euro.
  • Entrate extratributarie (Cosap, ex Tosap, Cimp ed ex Icp): ingiunzioni di pagamento Cosap fino all’annualità 2010 compresa per complessivi 2 milioni e 721 mila euro; ingiunzioni di pagamento Cimp fino all’annualità 2010 compresa per complessivi 937mila euro; ingiunzioni di pagamento per violazione del regolamento Cimp, pubbliche affissioni e Cosap per 83mila euro.

Tanti soldi, insomma, che se entrassero nelle casse comunali permetterebbero all’Ente, per esempio, di poter coprire le buche, di mettere in sicurezza i marciapiedi, di destinare servizi ai cittadini più in difficoltà e così via. Scelta giusta, dunque. Finalmente, un’amministrazione che combatte l’evasione, perseguendo coloro che sfuggono ai controlli.

E allora, qual è il problema?

Il problema l’ha messo in luce stamane Giustino Masciocco. Innanzitutto, le norme consentivano di stipulare una nuova convenzione per la riscossione a valle dello scioglimento delle società di Equitalia, nelle modalità che abbiamo indicato, dal dicembre 2016: “il Comune dell’Aquila ha atteso due anni per procedere in questa direzione: non ha mosso un dito l’amministrazione Cialente fino alla fine del mandato, e dunque per 6 mesi, non si è mossa l’amministrazione per ulteriori 18 mesi. Così, l’Ente non ha potuto emettere alcun ruolo, in quanto non vi era alcuna convenzione con soggetti abilitati alla riscossione coatto, con grave ritardo nell’incassare il dovuto e col rischio che alcune posizioni non siano più aggredibili, trascorso il termine dei 5 anni. Si spera, almeno, che sia stata effettuata l’interruzione dei termini”, l’affondo di Masciocco.

C’è dell’altro, però, e di ben più grave.

In realtà, la Giunta comunale aveva già approvato una delibera in questo senso, la numero 268 del 29 giugno 2018, firmata dall’allora assessore Anna Lisa Di Stefano e avallata dalla dirigente del settore Angela Spera; ad oggetto, “l’affidamento della riscossione coattiva delle entrate comunali all’ente nazionale Agenzia delle Entrate-Riscossioni”. Che cambia, rispetto alla delibera di qualche giorno fa?

La delibera del giugno scorso affidava all'Agenzia il recupero di tutte le entrate comunali, tributarie, extra tributarie e patrimoniali, nonché le entrate derivanti da titoli esecutivi di natura giudiziale, anche della magistratura contabile. La facciamo breve: il provvedimento prevedeva il recupero coattivo anche per gli occupanti morosi degli appartamenti del progetto Case e Map, relativo ai canoni e ai consumi effettuati. In altre parole: sono state stralciate le posizioni dei morosi degli alloggi provvisori.

Chiaro?

Ad oggi, il Comune dell’Aquila ha accertato mancati pagamenti, di canoni e consumi, per 1 milione di euro, e ci sono debiti con le società fornitrici di energia per quasi 10 milioni di euro ancora da accertare, e cioè da ripartire assegnatario per assegnatario. Una cifra enorme. “Evidentemente, i consiglieri di maggioranza, preoccupati dall’effetto che avrebbe prodotto il recupero coattivo di queste somme, non se la sono sentita di produrre un tale provvedimento. L’hanno bloccato, di fatto. A quanto è dato sapere, si sono tenute riunioni di maggioranza infuocate che hanno portato alla delibera del 14 gennaio scorso, con lo scorporo delle entrate extra tributarie e patrimoniali”, la stoccata di Masciocco. Che ha aggiunto: “Guarda caso, la dirigente al settore non ha voluto firmare il provvedimento che è stato avallato, invece, da Tiziano Amorosi”.

Non è finita qui.

La delibera del 29 giugno 2018 non è stata mai ritirata – “avrebbero dovuto motivare la decisione”, spiega Masciocco – e non viene richiamata nella delibera del 14 gennaio: “un vecchio trucco, sottolinea il capogruppo di Articolo 1 - trattandosi di delibere di competenza consiliare, la prima è ferma nel suo iter e resterà chiusa in un cassetto e l’altra, invece, verrà portata in Consiglio comunale per l’approvazione”. Semplice, no?

Ciò significa che per il recupero di quanto dovuto dagli assegnatari del progetto Case e Map “non si utilizzeranno i mezzi che la legge ha concesso all’Agenzia delle Entrate-Riscossioni (poteri che vengono definiti ‘investigativi’, tali da migliorare e rendere più efficace la riscossione, potendo utilizzare anche le banche dati pubbliche e potendo pignorare le somme direttamente sui conti correnti dei morosi) così come accade per gli altri cittadini morosi, ma gli attuali sistemi che hanno dimostrato di non poter incidere più di tanto”. Lo ha detto il sindaco Biondi, d’altra parte, che gli uffici comunali non ce la fanno a procedere con le riscossioni.

Può definirsi equità fiscale, questa? Come mai ci sono cittadini che vengono trattati in un modo e altri che vengono trattati diversamente? “E’ chiaro che se ci fossero situazioni di disagio, o d'indigenza, l’Ente avrebbe la possibilità di andare incontro agli assegnatori di Case e Map morosi, e così l’Agenzia delle Entrate-Riscossioni che, come detto, offre le modalità meno vessatorie per il recupero. Ma una decisione del genere è un chiaro favore agli evasori: è evidente che se si capisce che l’amministrazione non ha intenzione di andare fino in fondo, chi ha speculato sul mancato pagamento di consumi e canoni continuerà a farlo tranquillamente”. Con grave danno alle casse dell’Ente e, di riflesso, ai cittadini che già stanno pagando per i buchi createsi nel bilancio del Comune per i mancati pagamenti degli assegnatari di Case e Map.

“Se non si tratta di una scelta dettata da motivi elettoralistici, stante l’appuntamento con le Regionali, come si spiega un atteggiamento del genere?”, si è chiesto Masciocco. “Sono convinto che l’adesione all’Agenzia anche per la riscossione di canoni e consumi non pagati al progetto Case e Map avverrà nei prossimi mesi. Sta di fatto che non si possono vincere le elezioni promettendo una amministrazione più equa, giusta e corretta per poi comportarsi in questo modo. I cittadini sono tutti uguali, che vivano nel progetto Case e Map oppure altrove. Hanno tentato di piegare una dirigente e non ci sono riusciti: anzi, Spera ha tenuto botta correttamente e il direttore del dipartimento ha dovuto procedere con sua firma. E non mi sorprenderebbe che la vera causa del defenestramento di Anna Lisa Di Stefano, cui riconosco il merito di aver portato la delibera del giugno scorso all’approvazione della Giunta, sia proprio questo”, l’affondo, l’ennesimo di Masciocco. Che ha aggiunto: “In 15 anni di ‘carriera’ amministrativa, mai mi era capitato di vedere tanto pelo sullo stomaco degli amministratori. Sottoporremo la situazione alla Procura della Corte dei Conti: mi pare evidente il danno erariale che potrebbe derivare dal mancato recupero di quasi 11 milioni di euro”.

Silveri (Insieme per L'Aquila): "Opposizione priva di idee e di proposte"

"L'opposizione, priva di idee e proposte, pur di dare notizia della propria esistenza e consistenza è pronta anche a dire il falso, in questo caso sull'ultimo provvedimento orgoglio di questa amministrazione, quella della convezione con l'Aagenzia delle entrate per la riscossione delle somme relative a multe, sanzioni e tributi locali. Con questo provvedimento si è difeso un principio sacrosanto che tanto abbiamo professato in campagna elettorale, quello dell'equità tributaria, pagare tutti pagare meno, un principio che la sinistra italiana ha sempre sbandierato ma a L'Aquila non ha mai applicato".

A dirlo è il capogruppo di Insieme per L'Aquila, Roberto Jr Silveri. "Un provvedimento questo coraggioso che rompe una catena di malgoverno e clientela che attanaglia e danneggia da decenni l'intera cittadinanza, e che restituirà somme importanti da reinvestire a vantaggio dell'intera città. Eppure si è tentato di gettare fango anche qui usando il caso del Progetto C.A.S.E. che è di tutt'altra natura e che noi stessi stiamo già affrontando da tempo. La questione del progetto C.A.S.E. è del tutto specifica della città dell'Aquila, L'Agenzia non può intervenire se non ha tutte le informazioni, che il Comune sta reperendo rispetto agli inquilini (attuali e passati) dei progetti Case. Una volta che si avrà il quadro completo delle somme da recuperare saremo pronti a redigere ed attuare un piano di interventi. Avanti su questa strada, pagare tutti pagare meno".

Ultima modifica il Venerdì, 25 Gennaio 2019 15:27

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