Quattordici mesi per una soluzione possibile sono tanti, troppi quando pesano sulla sussistenza di famiglie senza reddito.
I ricercatori ex Intecs, da oltre un anno senza lavoro a causa della chiusura del sito aquilano, rimarcano la necessità di convergere sul progetto di ricollocazione legato alla strategia della Space Economy.
Al filone della Space Economy, Regione Abruzzo - nel corso della passata legislatura - ha agganciato finanziamenti per 10 milioni di euro, recependo l'indirizzo strategico nazionale, con l'obiettivo d'incentivare l'occupazione e recuperare le altissime professionalità sul territorio, fra le quali quelle dei lavoratori ex-Intecs. Lo scorso 4 febbraio, nella sala giunta dell'Ente e alla presenza, tra gli altri, di Infn, Università e GSSI, è stato ribadito l'impegno alla loro ricollocazione sulla base delle alte competenze dei profili professionali, fra Forender24, impresa fornitrice di servizi tecnologici e i tre player industriali coinvolti nella strategia nazionale della Space Economy ovvero Thales Alenia Space, Leonardo e Telespazio. In particolare, la capofila Thales Alenia Space si è impegnata fin dall'inizio, con la Regione Abruzzo e con le Organizzazioni Sindacali, a fronte di finanziamenti regionali, a riassorbire prioritariamente le professionalità di alto profilo tecnologico fuoriuscite dalle crisi di aziende, e tra loro i lavoratori ex-Intecs, per oltre venticinque anni impiegati nella progettazione di grandi apparati di telecomunicazione, anche nel settore Aerospace.
Oggi questi lavoratori chiedono a tutti soggetti coinvolti, istituzionali e industriali, il rispetto degli impegni presi.
Alla nuova amministrazione regionale, e nello specifico al Presidente Marco Marsilio, all'Assessore alle Attività Produttive Mauro Febbo e al Sindaco di L'Aquila Pierluigi Biondi chiedono di riprendere la regia dell'operazione, strategica per il territorio. Alle industrie coinvolte chiedono, invece, di dar seguito al recupero dei ricercatori, per consentire loro di riacquisire la dignità di lavoratori e di cittadini. Non si può non tenere conto infatti della condizione dei lavoratori ex-Intecs, che sta assumendo contorni disperanti. Licenziati da oltre un anno, con una operazione giudicata illegittima dal Tribunale del Lavoro, oggi si trovano ad essere senza lavoro, senza salari né indennità, riconosciute dal Giudice ma mai onorati dalla ex azienda e, da oltre quattro mesi, senza neppure il sussidio della Naspi, a causa di un'interpretazione normativa da parte dell'Inps che li vedrà presto impegnati in nuovi ricorsi e lungaggini legali.
L'appello è dunque alla responsabilità.
I lavoratori sono pronti a rimettere in gioco le proprie professionalità, chiedono alla Regione Abruzzo, al Comune di L'Aquila e alle Industrie coinvolte, di rispettare gli impegni presi, senza ulteriori indugi. I lavoratori continueranno a mettere in campo tutte le iniziative necessarie al fine di poter portare a termine positivamente tale vertenza.