Martedì, 04 Giugno 2019 15:54

Comune dell'Aquila, approvato rendiconto di gestione. Prova di forza della maggioranza ma restano le 'crepe'. C.a.s.e.: vanno ancora recuperati crediti per 16 milioni

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Prova di forza della maggioranza di centrodestra che, stamane, ha approvato il rendiconto di gestione del Comune per l'esercizio 2018, ricomprendente il conto patrimoniale al bilancio, il conto economico e lo stato patrimoniale dell'Ente, dopo aver dato il via libera al rendiconto degli agenti contabili, all'inventario dei beni mobili e immobili e al rendiconto di gestione dell'Istituzione Centro servizi anziani, che ha fatto segnare un avanzo d'amministrazione di 5 milioni e 200 mila euro.

Una maratona di sei ore, senza interruzioni che pure erano state sollecitate dai banchi delle opposizioni almeno per una pausa pranzo: al contrario, la maggioranza ha deciso di tirare dritto, probabilmente per evitare che franchi tiratori potessero far mancare il numero legale alla ripresa dei lavori. D'altra parte, si è arrivati all'approvazione del consuntivo con più di un mese di ritardo, il termine ultimo era fissato al 30 aprile, e con la formale diffica del Prefetto che ha intimato all'assise di provvedere. 

Sta di fatto che non sono mancati accenni polemici in seno al centrodestra, con le solite malcelate tensioni che hanno caratterizzato i primi due anni di legislatura. Se Giorgio De Matteis ha lanciato un avvertimento piuttosto chiaro all'assessore Fabrizia Aquilio, colpevole di aver dileggiato su Facebook i consiglieri passati in Forza Italia, Roberto Jr Silveri non ha nascosto il malcontento per la tardiva approvazione del consuntivo che, per di più, ha fatto slittare in avanti anche il via libera al bilancio di previsione per il 2019 che dovrebbe arrivare entro la fine di giugno.

Resta la sensazione di un sindaco isolato, chiuso in una sorta di bunker con alcuni fedelissimi, di una Giunta debole e di una maggioranza consiliare sfilacciata, con la Lega e il rinnovato gruppo di Forza Italia a fare da contrappeso politico all'esecutivo. A risentirne, evidentemente, è l'azione amministrativa, ancora insoddisfacente, confusa e raffazzonata. 

Silente il sindaco Biondi, gli assessori proponenti i provvedimenti - il vice sindaco Raffaele Daniele che ha illustrato la delibera sul rendiconto degli agenti contabili e sul rendiconto di gestione, l'assessore Francesco Bignotti che ha portato il rendiconto di gestione dell'ex Onpi e così la collega di Giunta Fausta Bergamotto che ha discusso, invece, l'inventario dei beni mobili e immobili - sono stati costretti, in diverse occasioni, a rivolgersi ai dirigenti, non disegnando alcuna precisa 'rotta' politica; d'altra parte, Daniele e Bergamotto hanno preso in mano i settori di competenza un paio di mesi fa, con i provvedimenti a lungo 'arenati' dopo la cacciata dell'allora assessore al bilancio Anna Lisa Di Stefano.

Si pensi che la maggioranza ha approvato un inventario dei beni immobili di proprietà comunale, disponibili e indisponibili, con valori chiaramente sballati; per fare alcuni esempi: Casale Marinangeli è 'valutato' 37 milioni di euro, l'Aeroporto dei Parchi di Preturo 250 mila euro sebbene vi siano stati investimenti per almeno 3 milioni, l'abitazione del custode del cimitero monumentale addirittura 4.4 milioni, l'Auditorium del Parco, invece, 53 mila euro, le caldaie delle così dette 'case parcheggio' oltre 6 milioni - sì, avete letto bene - l'Ospedale San Salvatore 3 milioni circa, esattamente la metà. Non serve aggiungere altro. Addirittura, la scuola materna di Roio è stata inserita tra i beni indisponibili per oltre 232 mila euro e pure tra quelli disponibili per 105 mila euro circa. Il progetto 'Case' è valutato globalmente 1 miliardo di euro, tondi tondi. 

Per non dire disallineamento tra il conto del tesoriere ed il conto del bilancio per oltre 200mila euro che l'amministrazione ha deciso di riallineare; sia chiaro, andava fatto: il problema è che si è provveduto senza che la somma venisse riconosciuta come debito fuori bilancio dal Consiglio comunale.

Un esempio semplice, per capire di cosa stiamo parlando: facciamo il caso ci sia un creditore nei confronti del Comune per la fornitura di una penna che l'Ente ha acquistato ma non ancora pagato; il fornitore sollecita il pagamento, il Comune non provvede e, dunque, il creditore si rivolge ad un giudice per ottenere il pignoramento della somma dovuta che, nel frattempo, il tesoriere accatona in attesa del via libera all'escussione: a quel punto, il creditore va in banca e riscuote il dovuto. Dunque, il dirigente che ha beneficiato della penna per il suo settore dovrebbe assumerne la responsabilità e portare quel debito innanzi all'assise civica affinché sia riconosciuto come fuori bilancio, certo ed esigibile. In moltissimi casi non è avvenuto e si spiega anche così il disallineamento delle casse. Di queste situazioni, nel 2017, se ne contavano circa 200 per un ammontare di 14 milioni di euro: si disse che non sarebbe più accaduto e che, anzi, i debiti pregressi sarebbero stati portati in Consiglio. Ed invece, si continua ad operare come in passato con il conto del tesoriere ed il conto del bilancio che sono stati riallineati senza che all'attenzione dell'assise fosse arrivato alcun debito certo da certificare. 

Non è banale, sia chiaro; alcuni debiti, infatti, potrebbero essere responsabilità del dirigente che ha messo in piedi, magari, un'azione che non doveva e, così fosse, dovrebbe risponderne personalmente. E poi tra le somme pignorate ed escusse ci sono anche gli interessi: chi li paga? Andando così le cose, i cittadini; intanto, i dirigenti prendono il premio produttività senza che sia stato contestato, in questi anni, neppure un debito fuori bilancio.

Recuperi, residui, debiti fuori bilancio: la situazione del Comune dell'Aquila è allarmante, e lo è da anni sia chiaro.

Arrivando al rendiconto di gestione, l'avanzo di amministrazione è pari a 47 milioni di euro, di cui 25 milioni vincolati a tutela degli equilibri finanziari dell'ente, in presenza di crediti potenzialmente inesigibili. 

Dietro questi numeri si nasconde altro.

Tra le altre questioni che andrebbero approfondite: il Comune dell'Aquila deve ricevere ancora circa 16 milioni e 509 mila euro dagli assegnatari del progetto Case per canoni, locazioni e utenze: di anno in anno, la somma aumenta in modo esponenziale. E la maggioranza, come non bastasse, ha deciso di non affidare la riscossione all'Agenzia delle Entrate, ex Equitalia. Da sanzioni amministrative della Polizia municipale, vanno recuperati 12 milioni e 200 mila euro circa (al 31 dicembre 2018). E ancora: il servizio Tributi e riscossione ha crediti da recuperare nei confronti dei cittadini per 43 milioni e 800 mila euro. E' chiaro che se non verrà potenziato l'Ufficio competente le somme non verranno mai riscosse: ad oggi, infatti, 4 o 5 persone - alcuni precari - sono chiamati ad assistere la popolazione, a emettere ruoli, ingiunzioni, recuperi; un lavoro immane. 

E intanto i crediti aumentano col rischio che, col tempo, si trasformino in debiti che andranno a sommarsi a quelli - milionari - già accumulati negli anni.

 

Ultima modifica il Martedì, 04 Giugno 2019 19:57

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