Sabato, 26 Ottobre 2019 15:08

Euroservizi, i 9 lavoratori senza stipendio da un anno e mezzo. La Provincia dell'Aquila ricorre al Tar contro Regione Abruzzo

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I nove lavoratori di Euroservizi, l'unica società partecipata dalla Provincia dell'Aquila, sono senza stipendio, oramai, da un anno e mezzo

Per tentare di risolvere la vicenda, il presidente della Provincia Angelo Caruso ha deciso di proporre un'azione giudiziaria avverso Regione Abruzzo innanzi al Tar, affidando l'incarico al legale Roberto Colagrande, così da ottenere l'adempimento all'accordo sottoscritto il 18 febbraio 2016 che prevedeva il trasferimento delle quote azionarie dalla Provincia alla Regione e, inoltre, il ristoro delle spese sostenute successivamente all'entrata in vigore della riforma Delrio.

Un passo indietro.

Euroservizi Spa è la società 'in house' della Provincia dell’Aquila, nata nel dicembre del 2006 dall’acquisizione - da parte dell'Ente - del 49% di Collabora Spa, di cui già deteneva il 51%. Come noto, Collabora Spa controllava all'epoca il 90% di Collabora Engineering (il 10% era detenuto da Vittorio Ricciardi) che, contestualmente, diventerà Abruzzo Engineering. Negli anni, la società ha svolto le funzioni di supporto all’assistenza tecnica ai Fondi Strutturali sui quali la Provincia dell’Aquila operava quale organismo intermedio della Regione Abruzzo, alle attività di front-office del Genio Civile e al Dipartimento Speciale Risorse, Sviluppo e Supporto, per la attività di protocollazione elettronica, scansione e archiviazione ottica dei documenti ed in generale per il supporto amministrativo.

A seguito dell'infausta riforma Delrio, che ha azzoppato le Province senza cancellarle, Euroservizi - così come previsto dalle norme - sarebbe dovuta transitare sotto il controllo della Regione; il processo di riordino si sarebbe dovuto concludere entro il 30 giugno 2016. Ed in effetti, il 18 febbraio 2016 - in sede di Osservatorio regionale per la riforma delle Province - è stato sottoscritto un primo accordo relativo al trasferimento alla Regione Abruzzo delle funzioni della Provincia in materia di "formazione professionale", "risorse idriche e di difesa del suolo" e "agricoltura" nonché un secondo accordo attinente, invece, a "tutela ambientale", "energia", "industria, artigianato e commercio".

Gli accordi sono stati approvati dalla Giunta regionale il 4 marzo 2016. 

Negli allegati si faceva espressamente riferimento ad Euroservizi, quale società che esercitava attività connesse alle funzioni da trasferire e che, dunque, sarebbe dovuta transitare, per legge, sotto il controllo della Regione. Entro il 18 maggio 2016, è scritto nelle carte.

Da allora, però, nulla si è mosso. 

La Provincia dell'Aquila ha inviato una prima diffida alla Regione il 29 giugno 2016, seguita da altre comunicazioni, protocollate, che segnalavano la necessità di procedere col trasferimento delle quote; una seconda diffida è stata inoltrata nell'aprile 2017. 

Nel frattempo, Euroservizi chiudeva il triennio con un fatturato inferiore ai 500mila euro l'anno e, dunque, per effetto di un'altra riforma, la Madia, che ha introdotto norme assai stringenti in materia di mantenimento di partecipazioni in società da parte delle pubbliche amministrazioni, il Consiglio provinciale, nel maggio 2017, ha avviato le procedure per mettere in liquidazione la società. 

Di fatto, l'inerzia della Regione ha determinato una situazione di crisi che ha messo in ginocchio la società e i suoi lavoratori. 

Tant'è vero che il 27 dicembre 2017, la Giunta regionale - in contenzioso con tutte le province per il mancato rispetto degli accordi - ha approvato una delibera per la risoluzione bonaria delle vertenze, prevedendo la somma di 500mila euro in favore della Provincia dell'Aquila per le spese sostenute in ragione del mancato rispetto delle intese sottoscritto a febbraio 2016. 

Soldi che non sono mai stati trasferiti. 

Intanto, i 9 lavoratori della società sono senza stipendio da un anno e mezzo. 

Il Consiglio provinciale ha provato a trovare una soluzione: nel settembre 2017, l'assise - su proposta del consigliere Vincenzo Calvisi - aveva dato mandato al presidente Angelo Caruso di attivarsi con Regione Abruzzo, le Province e gli enti pubblici del territorio "al fine di trovare nuove sinergie e soluzioni" che potessero "garantire il mantenimento occupazionale dei lavoratori in forza ad Euroservizi Spa". Mesi dopo, Caruso aveva persino annunciato l'intenzione di rimettere in bonis la società: evidentemente, non si è riusciti a sciogliere i nodi. Ed oggi, si è arrivati al ricorso al Tar della Provincia avverso la Regione. 

Stando ai ben informati, sarebbe in corso una interlocuzione con l'assessore regionale Guido Quintino Liris per provare a sbrogliare la matassa: tra le ipotesi sul tavolo, la fusione per incorporazione di Euroservizi in Abruzzo Engineering; è lecito pensare che il ricorso al Tar possa rappresentare una mossa per smuovere le acque.

Ultima modifica il Sabato, 26 Ottobre 2019 16:30

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