Venerdì, 06 Marzo 2020 17:00

Call center C2C, salta la trattativa. A rischio i 157 lavoratori aquilani

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E' saltato il tavolo delle trattative sindacali nella vertenza che vede coinvolti 157 lavoratori del call center Customer2Care, sul cui destino ora pende un preoccupante punto interrogativo.

A pesare sulla rottura dell'accordo, una diatriba legale tra la società C2C e CcSud, finita sul tavolo dei negoziati nel corso dell'ultimo incontro per la definizione dei termini del riassorbimento dei lavoratori che, a un mese dalla disdetta del contratto di subappalto della commessa WindTre, si trovano senza lavoro e senza alcuna forma di sostegno.

Stando a quanto riferiscono in una nota i sindacati Cgil, Fistel, Cisl e Uilcom, lo scorso 4 marzo "dopo diversi incontri anche in sedi istituzionali, dove le parti hanno mostrato la volontà di trovare un'intesa per risolvere la situazione, al termine di un difficile e tortuoso confronto è saltato il tavolo delle trattative a causa del permanere di contrasti tra le due società coinvolte, C2C e CcSsu. Il sindacato confederale nazionale e territoriale insieme alle rsu, pur nella situazione contingente, ha proseguito il confronto per cercare di raggiungere un accordo finalizzato alla difesa dell'occupazione nel sito aquilano di C2C".

Vista la rottura dei negoziati, però, la CcSud, in una Pec indirizzata ai sindacati, si è quindi detta "libera - scrivono le oo.ss. nella nota - dagli impegni presi con le istituzioni e organizzazioni sindacali".

La CcSud, lo ricordiamo, a seguito della revoca a C2C del subbappalto della commessa WindTre, si era detta disponibile a riassorbire il personale attraverso una nuova azienda, la CcNord, partecipata al 100% da CcSud. Dal canto suo la committente WindTre, nel corso di precedenti incontri con le organizzazioni sindacali e con le aziende, si era impegnata a garantire i livelli occupazionali ma, a causa di una riduzione a livello nazionale dei volumi di traffico, aveva imposto la riduzione dell'orario di lavoro da otto a sei ore per questioni di sostenibilità aziendale.  

I sindacati Cgil, Fistel, Cisl e Uilcom hanno sollecitato le istituzioni a intraprendere azioni di mediazione finalizzate a riannodare il confronto tra le parti.  "Le oo.ss. dell’Aquila chiedono pubblicamente a tutte le istituzioni, già interessate per la problematica, di intervenire con estrema urgenza su tutte le società in questione, soprattutto su Wind3. Abbiamo fatto urgente richiesta d'incontro al Prefetto, Regione e Comune dell’ Aquila e auspichiamo la presenza di tutti gli interessati. Wind3 deve intervenire e fare tutto il possibile affinchè dia seguito all impegno preso di salvaguardare L'Aquila e i suoi 157 lavoratori che da più di un mese sono in 'ostaggio' di diatribe tra C2C e CCSud a seguito della disdetta del contratto di subappalto per le attività legate alla committente Wind3".

"Le oo.ss., come ribadito in più occasioni, non hanno alcun interesse ad entrare nel merito delle questioni legali tra le due società, piuttosto hanno il solo obiettivo di salvaguardare l'occupazione di 157 dipendenti in un territorio già abbondantemente dilaniato da drammi occupazionali".

Biondi "Lavoratori non devono essere utilizzati come scudi umani"

"I lavoratori del call center C2C non devono  essere utilizzati come scudi umani per contenziosi aziendali che non possono incidere sul futuro di un territorio che quotidianamente lotta per risollevarsi dalle macerie, anche economiche e sociali, ereditate dal sisma del 2009".

Lo dichiara il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi.

"Ho seguito molto attentamente la vertenza, ho incontrato i dipendenti e sono costantemente in contatto con i loro rappresentanti sindacali. - spiega il primo cittadino - La rottura del tavolo di trattative di due sere fa ha colto tutti di sorpresa, soprattutto perché finalmente sembrava che all'orizzonte si stesse profilando una soluzione con l'apertura di un nuovo sito a Bazzano in cui reimpiegare i circa 160 operatori. Le frizioni esistenti tra C2C e CCSUD hanno fatto tramontare un accordo su cui in molti avevano riposto fiducia".

"Ho già scritto in passato ai vertici di Wind3, assegnatario della commessa, per esporre il problema chiedendo un impegno affinché venisse individuata una soluzione. Questa mattina li abbiamo contattati di nuovo per chiedere cosa si intendesse fare alla luce del precipitare degli eventi. Ritengo che una multinazionale così importante, impegnata anche nella sperimentazione del 5G in questa città, debba mantenere alta la sua attenzione. È un fatto di partnership, di collaborazione. Non possiamo permetterci di perdere neanche un posto di lavoro".

Santangelo: "Intervenga il Ministro delle attività produttive"

“Assistiamo con sgomento all’evolversi in negativo della situazione dei 157 lavoratori del Call Center aquilano impegnati nella commessa Wind3. Anche perché nella riunione alla quale ho partecipato con il Prefetto dell’Aquila il clima era apparso disteso e lasciava ipotizzare una soluzione che mettesse tutti d’accordo”.

Lo rende noto Roberto Santangelo, vice presidente vicario in Consiglio regionale.

“Invece nel successivo incontro, svoltosi mercoledì 4 marzo, tra le due società Contact Centre Sud e Customer 2 Care, alla presenza dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, si è consumata una lacerazione difficilmente sanabile senza che ci sia un intervento deciso del Ministro alle attività produttive nei confronti della committenza Wind3”.

“La proposta attualmente sul tavolo è capestro per i lavoratori che si vedono decurtare due ore ciascuno, senza scatti di anzianità e tutti i dipendenti dovranno ripartire dal livello più basso. E’ inaccettabile che le diatribe interne che interessano le due aziende C2C e CCsud debbano ricadere pesantemente solo sui dipendenti e le loro famiglie”, ha concluso Santangelo.

“Il nostro territorio è già colpito nel cuore e soffre di una grave crisi i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti. Assicuro il mio impegno istituzionale in ogni sede per salvaguardare i livelli occupazionali”.

Quagliarello: "Interrogazione a Governo per intervento urgente"

"Raccogliendo il grido di allarme del territorio, presenterò immediatamente un'interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo Economico per sollecitare l'assunzione di iniziative urgenti rispetto alla vertenza che interessa all'Aquila il call center coinvolto nella commessa Wind3".

Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, eletto per il centrodestra nel collegio L'Aquila-Teramo.

"Le ultime notizie – afferma Quagliariello – non appaiono infatti per nulla rassicuranti rispetto alle condizioni dei 157 lavoratori del call center, sulle spalle dei quali a quanto pare si intenderebbe scaricare il peso economico e contrattuale di dissidi tra le imprese interessate nella vicenda. Si tratta di una situazione non sostenibile, per di più in un momento di crisi generale e in particolare in un territorio che ogni giorno lotta per risollevarsi dalle conseguenze del terremoto. E' urgente – conclude - un intervento del governo che scongiuri con efficacia l'esito nefasto che ad oggi si prefigura".

Pezzopane (Pd) "Vergognoso, 157 lavoratori ostaggio di lite tra aziende"

"Non si possono tenere 157 lavoratrici e lavoratori ostaggio delle liti di due aziende. Non è accettabile che per colpa di queste liti si mettano a rischio 157 posti di lavoro in un territorio, quello dell'Aquila, che di posti di lavoro ne ha già persi migliaia per colpa del terremoto".

Lo dichiara in una nota la deputata abruzzese del Pd, Stefania Pezzopane.

"L'atteggiamento di C2C e CCSUD - prosegue la deputata dem - è irresponsabile, oserei dire vergognoso. In un momento in cui l'Italia sta attraversando una fase difficile a causa del coronavirus, con il rischio per molte attività di dover chiudere, immaginare di mettere a repentaglio il lavoro di 157 famiglie per delle beghe tra aziende è intollerabile. Inoltre, grazie allo sforzo del legislatore compiuto proprio per bloccare la giungla dei contratti nei call center, ci sarebbe la clausola sociale per tutelare i lavoratori, ma queste liti rischiano di vanificare tutto".

"Chiedo - conclude Pezzopane - che il governo intervenga per cercare di risolvere questa situazione assurda che si è venuta a creare, e alla Regione di smettere di dormire".

Bignotti: "Pieno sostegno alle famiglie"

"Pieno sostegno morale alle famiglie coinvolte e pieno sostegno politico alla proposta del vicepresidente del Consiglio Regionale Roberto Santangelo con la quale richiede l'intervento del ministero per quanto attiene la risoluzione del delicato problema che investe ben 157 lavoratori del call center aquilano impegnato nella commessa wind3."

A dichiararlo l'assessore alle politiche sociali del comune dell'Aquila Francesco Cristiano Bignotti che in una nota aggiunge:

"ritengo che lo Stato abbia il dovere di interessarsi dal punto di vista occupazionale ed economico, anche con normative speciali, della città dell'Aquila e di tutta l'intera provincia trattandosi di un territorio in cui gli effetti del sisma del 2009 si fanno ancora sentire in modo marcato sull'economia, nel quale tardano ad arrivare investimenti privati e nel quale si registra uno dei più alti valori dell'indice di vecchiaia ed un alto tasso di spopolamento. Quanto sta accadendo a questi lavoratori - aggiunge l'assessore - è solo la punta di un iceberg che coinvolge intere famiglie che si trovano quotidianamente a dover affrontare ristrettezze economiche di ogni genere e di questo ne è prova l'elevato numero di nuclei familiari che anche quest'anno hanno presentato domanda per ottenere il bonus economico straordinario quale elemento di sostegno al reddito: circa 350 domande.  Auspico - conclude l'assessore - che si trovi presto una soluzione per queste 157 famiglie e che finalmente le aziende che intendono investire sul nostro territorio mantengano una visione d'insieme e di lungo periodo per il benessere dei lavoratori e dell'azienda stessa, ancor di più in seguito all'emergenza covid-19 che molto probabilmente lascerà ampi strascichi economici".

Ultima modifica il Venerdì, 06 Marzo 2020 18:50

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