Altro che chiusura totale.
Sono oltre 300 le comunicazioni pervenute alla prefettura dell'Aquila da tutta la provincia da parte di aziende che, pur non rientrando nell'elenco delle attività essenziali previste dall'ultimo decreto governativo che ha imposto la serrata di molti settori produttivi, appartengono alle fattispecie previste nei commi D, G e H: attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere essenziali, gli impianti a ciclo continuo e le aziende del settore dell'aerospazio e della difesa.
Per la precisione, comunica la prefettura, 320 comunicazioni sono relative alle lettere D) e G) (attività funzionali e impianti a ciclo contnuo) dell’elenco allegato al decreto e 6 concernenti la lettera H) (aerospazio e difesa). Per tutte sono state già trasmesse le autorizzazioni.
"Le attività comprese nell'allegato 1 del decreto, ossia quelle ritenute necessarie e che pertanto resteranno aperte" afferma la prefettura in una nota "potranno proseguire la produzione senza bisogno di inviare alcun tipo di documentazione. Per quanto concerne tutte le altre attività non comprese nell’allegato in questione, si precisa che in attesa di eventuale sospensione della stessa attività, le aziende potranno continuare ad esercitare quanto previsto dalla propria tipologia di attività, senza attendere alcuna autorizzazione: solo nel caso di mancata rispondenza a quanto previsto dai decreti governativi e ministeriali interverrà l’eventuale sospensione dell’attività, che sarà prontamente comunicata da questa prefettura".