La misura di "solidarietà alimentare" del governo, pari a 400milioni di euro a cui si aggiungeranno ulteriori 50milioni di aiuti alimentari ad indigenti su proposta del ministro Teresa Bellanova, "può non essere sufficiente alle esigenze di alcuni sindaci, ma il Comune dell'Aquila ha già in cassa per il contrasto alla povertà un plafond di oltre 500mila euro che potrebbe essere speso subito senza aspettare le direttive esplicative del Ministero"; risorse che si aggiungono ai 368mila euro che verranno garantiti per il tramite della ordinanza di Protezione civile.
A dirlo sono il capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale Paolo Romano, la consigliera comunale Elisabetta Vicini e la consigliera straniera Edlira Banushaj che spiegano come si tratti di 255mila euro di "interventi sociali di contrasto alla povertà", 30mila euro per "misure di contrasto alla povertà estrema", 70mila euro "di sostegno ad indigenti e persone bisognose", 36mila euro di interventi relativi al progetto "le reti che proteggono" che vede l'erogazione di buoni servizio, buoni fornitura e voucher alle famiglie in difficoltà e 200mila euro del bonus povertà 2019.
"Il problema, dunque - sottolineano gli esponenti di Italia Viva - non è nel solo reperimento di ulteriori risorse, ma nel mirare bene l'utilizzo delle somme già a disposizione e nel superamento della lentezza amministrativa che ne impedisce la tempestiva erogazione, oggi più che mai necessaria. L'Unità di crisi, se ha una valenza, dovrebbe esercitarla proprio in queste occasioni dando priorità alle esigenze delle fragilità sul territorio".
Se è vero che sono in approvazione provvedimenti di lungimiranza "richiesti da noi da molto tempo - aggiungono Romano, Vicini e Banushaj - vale a dire l'atto di indirizzo che aprirà la strada all'avviso pubblico per l'attivazione delle procedure per il bonus povertà 2020", è altrettanto vero che "non ancora viene liquidato il bonus del 2019 il cui avviso pubblico, ora chiuso, risale a tre mesi fa".
Concludono i consiglieri di Italia Viva: "Si era fatto appello alla cooperazione tra forze politiche e noi abbiamo dimostrato di saper essere responsabili; tuttavia le misure previste nel Cura Italia hanno riacceso la polemica su alcuni temi che, più di altri, non possono e non devono ridiventare ostaggio della contrapposizione politica. Il contrasto alla povertà merita la ricerca di soluzioni senza protagonismi né tantomeno battaglie ideologiche".