Venerdì, 10 Aprile 2020 09:07

Coronavirus, Eurogruppo trova accordo sul documento economico

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E dunque, l'accordo è stato raggiunto. 

L'hanno spuntata i paesi del Nord, l'Olanda sovranista e la Germania della 'conservazione' che hanno imposto l'applicazione del Mes, il meccanismo europeo di stabilità, sebbene flessibile; i paesi del Mediterraneo, l'Italia e così la Spagna e la Francia, hanno strappato, però, l'apertura su un Recovery Fund per sostenere la ripresa.

Ma andiamo con ordine.

Come è ormai noto, si è lavorato su quattro misure: i prestiti del Mes agli Stati membri; gli aiuti dalla Banca europea degli investimenti (Bei) per 200 miliardi; il sostegno alla cassa integrazione nazionale proposto dalla Commissione europea (chiamato Sure) per 100 miliardi; e infine la proposta italo-francese di creare un fondo finanziato da obbligazioni congiunte per finanziare il rilancio dell'economia.

Si tratta di un pacchetto da 1.000 miliardi di euro.

"Abbiamo trovato un accordo su tre reti di salvataggio e un piano di rilancio dell'economia" ha riassunto in una conferenza stampa il presidente dell'Eurogruppo Mário Centeno.

Dal canto suo, il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni ha sottolineato come si tratti di "un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese" ed evitare una divergenza tra le economie.

L'accordo raggiunto in videoconferenza prevede un uso flessibile del Mes per "sostenere il finanziamento dell'assistenza sanitaria diretta e indiretta così come i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi provocata dal COVID 19". Superata l'emergenza i Paesi si impegneranno a rafforzare i loro fondamentali economici e a rispettare il quadro di bilancio, si legge nel comunicato finale. Il prestito potrà raggiungere il 2% del Pil del paese debitore e sarà a disposizione di tutti gli stati membri.

Nell'accordo gli eurobond, cioè le obbligazioni garantite da tutti i Paesi dell'Eurozona, non ci sono. Nel documento finale si precisa però che "l'Eurogruppo è d'accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa. Il fondo sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato. Soggetti alla guida dei leader, le discussioni sugli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento, e strumenti innovativi di finanziamento, coerenti con i Trattati, prepareranno il terreno per una decisione".

L'ipotesi degli Eurobond, o Coronabond, come anche sono stati chiamati in questi giorni, non è tuttavia totalmente esclusa per finanziare il Piano per la Ripresa, spiega nella conferenza stampa finale il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire. Le Maire ha spiegato che le conclusioni prevedono "strumenti di finanziamento innovativi" che permettano di "spalmare i costi nel tempo". Alla domanda se siano eurobond o coronabond, Le Maire ha risposto "no". Tuttavia "strumenti di finanziamento di debito comune saranno menzionati nella lettera del presidente Centeno", ha detto Le Maire.

"Ieri abbiamo mostrato per una nottata di negoziati le divisioni europee", ha spiegato il ministro delle Finanze francese. "Questa sera abbiamo dimostrato la nostra unità e la nostra capacità di decidere rapidamente. 

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