“Dopo la stangata del lockdown e le criticità riscontrate nel corso della fase di riapertura, per migliaia di imprese rischia di arrivare il colpo di grazia, rappresentato dal pagamento di contributi previdenziali, imposte ed altre scadenze”.
Lo afferma il Presidente di Confartigianato Imprese Abruzzo, Giancarlo Di Blasio, sottolineando che “il “Governo ha fatto orecchie da mercante e non ha ascoltato la richiesta di imprenditori e operatori finalizzata a riaprire i termini dei versamenti senza sanzioni”.
“In queste settimane – osserva il segretario regionale Daniele Di Marzio - le aziende hanno dovuto affrontare anche altre incombenze, con tutte le difficoltà facilmente immaginabili, a partire dagli adempimenti straordinari legati all’emergenza coronavirus e dalle limitazioni lavorative per i dipendenti. Senza contare i danni causati dai mesi di blocco totale dell’attività lavorativa – aggiunge l’esponente di Confartigianato Abruzzo – e senza dimenticare che dal 16 settembre occorrerà fare fronte ai pagamenti che erano stati sospesi a causa dell’emergenza sanitaria”.
“Ancora una volta rischiano di soccombere le imprese, vittime di decisioni incomprensibili e scellerate – mette in evidenza Di Blasio –. In seguito ai vari decreti emanati per contrastare la crisi legata all’emergenza Covid, gli adempimenti sono triplicati e si aggiungono ad una mole di lavoro che gli stessi operatori del settore non riuscirebbero materialmente a smaltire rispettando la scadenza del 20 agosto prossimo”.
Secondo i rappresentati della federazione artigiana abruzzese, “l’unica soluzione sensata, da parte del Governo, al fine di fornire un po’ di ossigeno alle aziende, sarebbe la proroga delle scadenze al 30 settembre, naturalmente senza applicare la maggiorazione dello 0,40% che annualmente corrisponderebbe ad un tasso del 4,80%, chiaramente eccessivo e fuori mercato”.