Martedì, 27 Ottobre 2020 19:07

Coronavirus, approvato il 'Decreto ristori': indennizzi fino al 150-200%

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Indennizzi fino a quattro volte tanto quanto incassato già in primavera a causa del calo del fatturato, con percentuali variabili a seconda del tipo di attività, che non potranno in ogni caso superare i 150mila euro.

E' quanto prevede il 'Decreto ristori' approvato oggi pomeriggio in Consiglio dei Ministri e presentato in serata, in conferenza stampa, dal premier Giuseppe Conte e dai ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli.

Il nuovo decreto mobilita una massa consistente di risorse: 5.4 miliardi in termini di indebitamento netto, 6.2 miliardi in termini di saldo netto da finanziare.

In particolare, il contributo potrebbe raggiungere il 200%, cioè due volte tanto, di quanto ricevuto nei mesi passati per alcune categorie come ristoranti, discoteche, sale da ballo e night club, piscine, palestre, fiere, enti sportivi, terme, centri benessere, stadi, cinema, parchi divertimento e sale bingo. A bar, pasticcerie e gelaterie il 150%. Ristori al 150% sarebbero previsti anche per per alberghi, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna. Per tassisti e Ncc l'indennizzo sarebbe invece del 100%, cioè la stessa somma già ricevuta in primavera.

In conferenza stampa, il ministro dell'economia Gualtieri ha fatto alcuni esempi. "I ristoratori saranno divisi in tre fasce di fatturato e prenderanno un importo medio rispettivamente di 5.173 euro, 13.920 euro e 25 mila euro". Così pure i teatri: "Circa 5 mila euro, 13.900 euro e 30 mila euro nelle tre fasce".

La prospettiva sui conti è solida sia rispetto alle previsioni per quest'anno che per l'anno prossimo: "siamo in grado di far fronte a tutti gli scenari", ha assicurato Gualtieri.

Le misure approvate prevedono, inoltre, l'estensione di sei settimane della cassa integrazione Covid, fino al 31 gennaio: le sei settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021 e riguardano tutte le attività che hanno richiesto le 9 settimane aggiuntive previste nell'ultimo decreto agosto, ed è gratuita - cioè interamente a spese dello Stato - per le attività interessate direttamente dall'ultimo dpcm; inoltre, c'è lo stop alla seconda rata Imu e un nuovo credito d'imposta per gli affitti.

Non solo.

Il provvedimento introduce uno stop ai pignoramenti immobiliari fino a fine anno e stanzia poi 30 milioni di euro per consentire a medici di base e pediatri di eseguire "tamponi antigenici rapidi".

Sul fronte dei diritti dei consumatori si prevede che chi ha acquistato biglietti per spettacoli dal vivo avrà diritto a un voucher come rimborso dall'entrata in vigore del dl ristori fino al 31 gennaio 2021. In arrivo, inoltre, risorse per il mondo della cultura, con 100 milioni per incementare il fondo a sostegno delle librerie e dell'intera filiera dell'editoria. 

Nel decreto, ha poi aggiunto la ministra Nunzia Catalfo su Facebook, è prevista un'indennità da 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) nonchè gli stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d'opera. Si tratta di "quelle categorie a cui la pandemia finora ha imposto i sacrifici più grandi e che senza il nostro intervento sarebbero rimasti privi di ogni sostegno", ha spiegato Catalfo.

Gualtieri ha assicurato che gli aiuti previsti dal decreto che il governo si appresta ad approvare saranno "a fondo perduto" e arriveranno "in tempi record entro il 15 novembre". 

Le parole del premier Giuseppe Conte

"Se rispettiamo le misure introdotte con il dpcm del 24 ottobre abbiamo buone possibilità di affrontare dicembre con una certa serenità, senza un sistema sanitario sotto stress. In caso contrario ci troveremo di fronte alla necessità di un lockdown, dobbiamo scongiurarlo", ha detto il premier.

"Le nostre scelte possono essere legittimamente criticate, siamo in democrazia", ha aggiunto Conte; "voglio dire, però, che non abbiamo compiuto scelte indiscriminate. Per evitare che la curva ci sfugga è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità: solo in questo modo possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, alleggerire il sistema dei tracciamenti. Stiamo incontrando le categorie, ne sta venendo fuori un dialogo aperto e un approccio costruttivo. Non ci sfuggono i sacrifici e le difficoltà che sono chiamate ancora una volta a sostenere".

A domanda diretta, se esclusa il lockdown, Conte ha risposto: "Io ho detto che stiamo lavorando per evitarlo. Per farlo dobbiamo operare adesso, senza ulteriore indugio, delle scelte che sono dolorose. Abbiamo cercato di costruire in modo chirurgico una serie di misure con la consapevolezza che avrebbero avuto un impatto negativo", ha proseguito. "Il decreto ristori ha misure per oltre 5 miliardi, fatto con una corsa contro il tempo pazzesca, può essere criticato ma denota la responsabilità del governo".

"Abbiamo fatto un dpcm che li rende possibili", ha risposto Conte alla eventualità di lockdown locali.

"Stiamo facendo uno sforzo incredibile per non introdurre nuove tasse, già questo è un grande risultato. Vogliamo la pace sociale", ha ancora detto il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda sulla possibilità di introdurre una patrimoniale.

Ultima modifica il Mercoledì, 28 Ottobre 2020 09:51

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