Come sempre, è la realtà a dettare legge: nonostante l’avvio della campagna di vaccinazione, la gestione sanitaria dell’emergenza rimane la priorità, seguita dal rilancio del lavoro e dell’occupazione. È quanto chiede la Uil a livello nazionale con una propria piattaforma pubblicata in questi giorni.
È quanto chiede il sindacato anche a livello regionale. Dice Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo: “Nel ribadire che l’organizzazione sanitaria è di competenza regionale, rimarchiamo ancora una volta che senza un sistema in grado di contenere le potenti ondate cui stiamo assistendo ogni altro discorso ha senso fino ad un certo punto. La permanenza dell’Abruzzo in zona gialla per un periodo molto limitato sta lì a dimostrare che il sistema sanitario regionale è ancora debole e quindi va rinforzato strutturalmente. Per questo, crediamo che il 2021 debba connotarsi come l’anno della svolta, con il consolidamento della nostra sanità regionale, anche per evitare situazioni come quelle dei mesi scorsi, quando a causa della pressione sugli ospedali siamo finiti in zone con forti penalizzazioni per la nostra economia. La garanzia del diritto alla salute, in questa fase di incertezze, è di assoluta priorità. Altrettanto rilevante è la necessaria opera di sensibilizzazione sulle vaccinazioni come atto di responsabilità e di dovere civico. Pensiamo che i tagli ed i ritardi nel rinnovamento del sistema sanitario siano stati un segno di inciviltà. La sanità deve essere una delle fondamenta nell’opera di ricostruzione economica e sociale del nostro Paese. È il momento di ricorrere a tutti gli strumenti per invertire la rotta, a cominciare dall’utilizzo delle risorse del Mes”.
Connesso al tema della sanità, è quello del lavoro: “Poniamo le basi per creare nuova occupazione e di qualità per i tanti giovani e le tante donne che dobbiamo inserire nel mondo del lavoro. Alla Regione, in particolare, anche in questo campo chiediamo una svolta: non solo investimenti per l’occupazione ma anche la velocizzazione delle pratiche per la liquidazione dei sostegni promessi con le varie leggi Cura Abruzzo, visto che ad oggi solamente una parte è finita realmente nelle tasche dei beneficiari. E alla Regione chiediamo di tornare ad avere una politica industriale capace di individuare i settori realmente strategici, come quelli connessi alla grande industria, comprese tutte le realtà che generano il nostro pil regionale. Anche perché, non dimentichiamolo, salvo cambiamenti a fine marzo finirà il blocco dei licenziamenti: se avremo seminato per il futuro o avremo perso tempo lo si vedrà proprio allora”.