Imbarazzante.
Non sapremmo definire altrimenti il Consiglio comunale aperto convocato stamane dal presidente Roberto Tinari per discutere del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Modalità mista: alcuni consiglieri, pochi, erano presenti in aula; altri hanno preferito collegarsi in videoconferenza.
Assente il sindaco Pierluigi Biondi, impegnato a Bruxelles (almeno fino al pomeriggio di ieri); assenti in aula gli assessori comunali. L'unico presente, ed è oramai un'abitudine, il vice sindaco Raffaele Daniele che è divenuto il volto dell'amministrazione attiva, almeno nelle occasioni vissute con fastidio dalla maggioranza: i tagli dei nastri, i selfie e i video propagandistici sono lasciati, invece, al primo cittadino.
Assente il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio, impegnato a Pescara per la consegna dei lavori di realizzazione del pennello di foce e della sopraelevazione della scogliera di radicamento finalizzata alla deviazione del porto canale; assente il vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente, assente l'assessore alle Aree interne Guido Liris, assenti i consiglieri regionali di maggioranza.
Assenti i parlamentari abruzzesi, con l'eccezione della deputata del Partito democratico Stefania Pezzopane.
Assenti i sindacati che, d'altra parte, da giorni avevano convocato un presidio all'Emiciclo; assenti le imprese e le associazioni di categoria, con l'eccezione di Massimiliano Mari Fiamma di Apindustria, Pierluigi Arduini di Confimprese e Carlo Saggese di Casartigiani.
Assente il commissario Giovanni Legnini, alla guida della cabina di regia sull'attuazione del fondo complementare al Pnrr per i crateri 2009 e 2016: al suo posto, è intervenuto Carlo Benigni della struttura.
Presenti, bontà loro, il coordinatore dei sindaci del cratere Gianni Anastasio, sebbene in collegamento, il rettore dell'Università degli studi dell'Aquila Edoardo Alesse e il direttore generale Pietro Di Benedetto, arrivati a Villa Gioia puntualissimi, alle 9:30, e costretti ad attendere quasi un'ora per l'avvio dei lavori, e il rettore del Gssi Eugenio Coccia, anche lui collegato a distanza.
Di fatto, il presidente del Consiglio Tinari è stato 'costretto' a convocare il Consiglio comunale - tardivamente, tra l'altro, rispetto alle scadenze imposte dal Pnrr - per l'insistenza del capogruppo del Pd Stefano Palumbo ma l'assise è stata sostanzialmente 'boicottata' dalla maggioranza; si pensi che non si è ascoltato un solo intervento dai consiglieri di centrodestra, che fossero in aula o a casa: l'unico che ha parlato è stato il vice sindaco Daniele. D'altra parte, l'assise si è conclusa senza che si sia riusciti ad approvare neppure la richiesta di Palumbo che aveva proposto l'istituzione di un tavolo permanente di confronto ed elaborazione: si fosse votato, sarebbe mancato il numero legale.
E meno male che parliamo di uno strumento di importanza straordinaria, di un'occasione unica per disegnare il futuro del nostro Paese e, nello specifico, delle aree terremotate del 2009 e del 2016, le uniche che hanno avuto una misura di intervento 'verticale', specificatamente destinata ad un territorio circoscritto, un fondo complementare di 1 miliardo e 780 milioni cui vanno aggiunte le risorse 'orizzontali' del Pnrr, quelle per la ricostruzione con il programma Restart dedicato specificatamente allo sviluppo socio-economico (vecchia e nuova programmazione).
Tutto rinviato a settimana prossima, a seguito dell’iniziativa ‘Italia Domani - Dialoghi sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienza’ promossa all'Aquila per il 10 dicembre dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri; parteciperanno il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il capo del Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica economica della Presidenza del Consiglio Marco Leonardi che spiegheranno i progetti per la città, i vantaggi per il territorio, il ruolo degli enti locali nell’attuazione del Pnrr e le modalità per accedere alle risorse. Stavolta sì, interverranno Biondi e Marsilio.
Sia chiaro: si tratta di una iniziativa che la presidenza del Consiglio sta organizzando in tutta Italia.
E' parsa evidente l'intenzione è di 'esautorare' delle sue funzioni il Consiglio comunale che, fino ad oggi, non si era mai riunito per discutere del Pnrr e delle occasioni che potrebbe riservare alla città dell'Aquila; è lecito credere che la maggioranza, meglio sarebbe dire la Giunta, o forse il sindaco dell'Aquila, vogliano gestire la 'partita' senza coinvolgere le forze d'opposizione, i sindacati, le associazioni di categoria.
Un tavolo di confronto si sarebbe dovuto aprire da tempo, coinvolgendo l'intera città nell'elaborazione di un piano strategico capace di disegnare uno sviluppo possibile per L'Aquila, al centro di un'area vasta di cui, soltanto per slogan, si candida a divenire 'capitale'. Ed invece, la sensazione è che si stia procedendo come se il Pnrr fosse una sorta di 'bancomat', da cui prelevare le risorse per mettere in campo progetti slegati tra loro, dalla pavimentazione del centro storico ai centri di aggregazione nelle frazioni.
Chiare le parole di Americo Di Benedetto: "Ad oggi, siamo all'anno zero: non abbiamo idea di che cosa abbia in mente chi governa la città dal punto di vista strategico. Non abbiamo un documento certo su che cosa si intenda fare con la dotazione finanziaria disponibile". Siamo a ridosso delle scadenze, ha ribadito il consigliere comunale: "Non posso che notare con rammarico che non c'è stato alcun dibattito politico sulle linee strategiche che andrebbero calate all'interno di un programma di lavoro caapce di dare alla spesa una reale finalità politica, di crescita della città: eppure, abbiamo la piattaforma prodotta dall'Ocse nel 2013 da cui si potrebbe ripartire, e dovremmo legarla all'analisi sulla qualità della vita pubblicata a novembre che ha visto scivolare la nostra città di 22 posizioni. Qualità della vita che deve necessariamente costruirsi su crescita e lavoro: su questi argomenti bisogna prestare un'azione precisa e puntuale".
Un dibattito che non può che essere riportato in Consiglio comunale, se c'è ancora tempo.