Lunedì, 14 Luglio 2014 17:16

Stabilizzazione in vista per i precari in Comune: 'il no' degli idonei al concorsone

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"A cinque anni dal sisma la questione del personale che gestisce la complessa macchina della ricostruzione presenta ancora poche luci e moltissime ombre", sono queste le dure parole del Comitato Vincitori ed Idonei al concorso per 300 posti - Ricostruzione Abruzzo.

A scrivere sono gli idonei del mega-concorsone bandito nel settembre 2012, che hanno superato con profitto tutte le prove ma che sono ancora in attesa di assunzione. Ora queste persone vedono avvicinarsi sempre di più la possibilità che, per assumere personale a tempo indeterminato, si stabilizzino i 'precari', piuttosto che attingere alla graduatoria del concorsone.

Eppure ad essere assunti con contratto a tempo indeterminato, ricorda il Comitato, dovevano essere solo i 300 vincitori del concorsone e, in caso di ulteriori necessità di personale, i circa 700 idonei delle graduatorie Ripam. E' giusto, dunque, preferire solo chi ha già lavorato nella ricostruzione a chi ha superato un difficile concorso nazionale?

La lettera integrale

"Da quanto pubblicato da alcuni quotidiani abruzzesi il 10 luglio 2014 si apprende, purtroppo senza ormai tanto stupore, del presunto tentativo di alcuni esponenti politici abruzzesi di voler stabilizzare a tempo indeterminato i cosiddetti 'precari' assunti a tempo determinato, per tre anni, negli Uffici Speciali per la ricostruzione, personale assunto con il cosiddetto concorsino.

Spesso i criteri di selezione delle risorse umane a tempo determinato, soprattutto nella prima fase emergenziale, sono stati molto poco rigorosi e non sempre hanno lasciato spazio alla meritocrazia ed alla trasparenza (a volte sono stati pensati proprio ad hoc per i fortunati futuri vincitori). Chi è stato assunto con le ordinanze emesse nei primi anni della ricostruzione ha poi goduto della riserva del 50% dei posti del Concorsone, scavalcando grazie a tale requisito anche chi aveva punteggi di merito superiori (la legge sul pubblico impiego prevede che per godere della riserva si debba aver lavorato tre anni per l'Ente banditore, ma in quel caso si è derogato regalando tale 'favor' a chi aveva un contratto anche di un solo anno).

Come se tutto questo non fosse bastato, oltre ai 300 assunti del concorsone, spuntano poco dopo 50 assunzioni con un bando dove il punteggio per chi aveva prestato servizio presso gli enti della ricostruzione (anche solo per 6 mesi) era pari a quattro volte rispetto a quello assegnato a chi aveva lavorato lo stesso periodo in un altro ente pubblico. Insomma, sembra che chi era stato dentro quegli uffici per sei mesi, o un anno, ha avuto facile accesso ad un posto a tempo determinato per tre anni e adesso viaggerebbe verso una facile stabilizzazione, ovvero verso un contratto a tempo indeterminato.

Ma i contratti a tempo indeterminato, Costituzione e leggi alla mano (L. 83/2012), dovevano essere solo quelli dei 300 vincitori del concorsone e, in caso di ulteriori necessità di personale per i circa 700 idonei delle graduatorie Ripam in corso di validità che sono disponibili immediatamente e gratuitamente (senza lungaggini procedurali), nel rispetto del sacrosanto principio di efficienza dell'attività amministrativa.

Il concorsone 'Ripam Abruzzo', gestito a scala nazionale con 36.000 partecipanti, non può essere ignorato e messo da parte per legittimare procedure già viziate come descritto, al fine di permettere praticamente solo a chi aveva già lavorato nella ricostruzione (e quasi sempre per chiamata diretta e/o con solo con colloqui orali) di accedere alla pubblica amministrazione.

Gli idonei Ripam Abruzzi hanno provveduto a segnalare le centinaia di assunzioni fatte nell'ultimo anno, dimenticando le graduatorie in corso con Interrogazioni Parlamentari, Mozioni, Ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato, Esposti all'Ispettorato della Funzione Pubblica, un Esposto alla Procura dellaCorte dei Conti, (quest'ultimo nei confronti del comune di Ofena, per una procedura selettiva a tempo indeterminato per il medesimo profilo presente nelle graduatorie Ripam, che il Comune suddetto, proprio qualche giorno fa ha annullato, 'ricordandosi improvvisamente' di dover accorpare le funzioni.)

Tutto ciò è profondamente ingiusto, oltre che lesivo dei principi costituzionali, che, oggi, domani, fra un anno, e fino alla scadenza delle graduatorie, salvaguarderemo in tutte le sedi opportune. Se necessario intendiamo ricorrere anche al Presidente della Repubblica per far sì che questo ulteriore abuso venga bloccato. Se c'è necessità di personale a tempo indeterminato, non si capisce per quale ragione questo non vada preso dalle graduatorie di un concorso pubblico appositamente previsto a tal fine, senza ricorrere ad ulteriori macchinose procedure. Ricordiamo infatti che l'attingimento è una pratica immediata e gratuita, esperibile con una semplice delibera. Questo è già avvenuto per circa 23 assunzioni in altre Regioni italiane, che seppure non direttamente coinvolte nel concorso, hanno esercitato la virtuosa possibilità dell'attingimento, invece di lunghi ed onerosi nuovi concorsi.

Speriamo pertanto che la politica abruzzese torni su i suoi passi e gestisca bene i fondi a disposizione della ricostruzione, utilizzando le coperture finanziarie reperite per queste stabilizzazioni per attingere alle graduatorie Ripam, dando la possibilità a chi ha dimostrato di poter dare il proprio contributo alla ricostruzione superando un concorso pubblico durissimo. Ce lo auguriamo, ritenendo che la politica perderebbe di credibilità preferendo alle regole (come le assunzioni da graduatorie), le ormai sole deroghe (come queste stabilizzazioni)".

 

Ultima modifica il Lunedì, 14 Luglio 2014 18:03

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