Ci troviamo ormai a Dicembre inoltrato e mentre impazza lo spirito natalizio, veniamo circondati da splendide lucine e siamo travolti da folle deliranti per la frenesia dei regali dell'ultimo minuto, questo periodo dell'anno è anche quello in cui centinaia di studentesse e studenti attendono di vedersi erogare la prima tranche della borsa di studio. Che sia ben chiaro, qui non si tratta di alcun regalo di Natale, di nessun dono, bensì di un diritto per il quale non si deve alcun tipo di gratitudine, un qualcosa di giusto e di dovuto.
Proprio nella giornata di ieri l'Azienda per il Diritto allo Studio degli studenti Universitari (ADSU) ha pubblicato le graduatorie delle borse di studio, all'interno delle quali i richiedenti vengono suddivisi fra beneficiari, idonei e non idonei. Fra queste tre categorie ce n'è una alla quale il nostro territorio ormai si è affezionato. Già perché oltre al beneficiario, ovvero colui che ha diritto alla borsa di studio e al quale viene erogata, e al non idoneo, ovvero colui che non rientra tra coloro che hanno diritto al sussidio, ci siamo ormai abituati alla figura dell'idoneo non beneficiario, ovvero colui che pur avendo diritto alla prestazione non vedrà alcun soldo a causa della mancanza di fondi.
Quest'anno gli idonei non beneficiari, solamente nella città dell'Aquila sono 650, più del doppio dello scorso anno, quando i non beneficiari furono 274 nel capoluogo abruzzese.
Questa situazione assurda, nella quale vengono calpestati dei diritti e messi in una situazione di difficoltà le studentesse, gli studenti e le loro famiglie, si verifica perché, nonostante ci si ritrovi in tale condizione ogni anno, ancora non si è compreso che i fondi ministeriali non bastano a coprire l'intero numero di borse di studio.
Nello scorso anno la Regione Abruzzo, intervenuta solamente dopo una continua e tenace protesta della popolazione studentesca, ha stanziato i fondi mancanti per la copertura delle borse di studio ai primi di aprile, mentre l'anno precedente si arrivò addirittura a giugno. Ciò vuol dire che uno studente, che avendo diritto alla borsa di studio e rientrando nei parametri stabiliti, con ogni probabilità ha bisogno di quei fondi, pensati proprio per metterlo nella condizione di poter studiare, si vede erogare la prestazione con mesi di ritardo trovandosi costretto, quando possibile, a pesare sulla famiglia.
Di tutto ciò si è discusso mercoledì 14 in un'assemblea organizzata dall'UDU all'interno della Campomizzi alla presenza di più di cento studenti. L'Unione degli studenti Universitari chiede alla Regione di mettere subito la quota che gli è dovuta, ovvero almeno il 40% rispetto a quanto stanziato dal Ministero, in maniera tale che tutti gli studenti possano ricevere le borse di studio in tempo utile. Se la Regione non dovesse procedere in questo modo molti studenti, pur idonei, si troveranno fuori dall'erogazione della borsa, condizione che, come abbiamo già detto, provocherà sul loro percorso universitario numerose criticità di tipo economico, mentre per qualcuno ciò significherà l'impossibilità di proseguire gli studi nella nostra città.
Questo natale cerchiamo di essere tutti un po' più ragionevoli, perché davanti ai diritti non è necessaria la bontà, ma il rispetto delle regole e delle persone.