Giovedì, 24 Novembre 2022 18:25

La residenza universitaria presso il complesso "Il Moro"? tutto da rifare.

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L’UDU, in seguito al Consiglio di Amministrazione ADSU di ieri, è intervenuta con un comunicato per chiarire e commentare quanto sta accadendo riguardo la situazione della residenza universitaria ed in particolare riguardo il complesso “Il Moro” di appartamenti dell’ATER.

Nel comunicato si parla dell’ “ennesima giravolta sul futuro degli studenti e studentesse universitarie dell’Aquila”. Infatti il sindacato degli studenti ricorda che solo un mese fa la presidente dell’ADSU, Eliana Morgante, in commissione di vigilanza del Consiglio Regionale prospettava un futuro roseo nel complesso “Il Moro” di appartamenti dell’ATER (tra Pettino e Cansatessa) perché quel complesso sarebbe stato, a suo dire, dotato di ogni servizio (dal bar, alla palestra, alle sale studio) e ben collegato con tutti i poli universitari grazie a una interlocuzione.

Quanto emerso nella riunione di ieri però smentisce tutte le aspettative che erano state generate, infatti nella struttura non ci saranno mensa, né servizi, né trasporti. Non ci sono i fondi necessari per nulla di tutto questo. Addirittura, neanche ci sarebbero i fondi per aprire di sera la mensa di Coppito (che dovrebbe sostituire la mensa di Campomizzi che dal 31 luglio 2023 chiuderà i battenti).

In aggiunta sembrerebbe che l’ATER abbia manifestato la propria volontà di non acquisire più l’immobile da 1320 mq che avrebbe dovuto ospitare questi servizi accessori, e questo perché, se l’ADSU starà presso “Il Moro” soltanto 6 anni, l’ATER non rientrerebbe nell’investimento.

La rappresentante delle studentesse e degli studenti, eletta nel CDA dell’Adsu fra le fila dell’UDU, Martina Fusari, in sede di riunione ha fatto sì che l’atto non venisse votato ma rinviato. Il Sindacato Studentesco, infatti, si pone le seguenti domande:

Può essere la questione della carenza dei fondi riversata sugli studenti?

Possono dei servizi essere chiusi e basta?

Siamo sicuri (e lo speriamo) che tra 6 anni il problema della residenza definitiva sia risolto visto che non si è risolto nei 13 anni già trascorsi e visto che sulla Carducci non c’è ancora un progetto?

Oltre a queste domande però ci si chiede che senso abbia, dopo questo trattamento così distratto e ingannevole, tentare di vendere la città dell'Aquila come una località attrattiva e accogliente per studentesse e studenti.

Infatti anche se ci fosse immadiatamente un'interlocuzione tra l’ADSU e la Regione Abruzzo e si riuscisse a reperire i fondi essenziali per l’assicurazione dei servizi minimi per le studentesse e gli studenti che studiano e vorranno studiare all’Aquila perché uno studente dovrebbe scegliere di prendere alloggio tra Pettino e Cansatessa, senza dei trasporti che gli consentano di raggiungere i poli universitari (o le mense) in tempi umani e, per di più, dovendo pagare le bollette e le tasse come se fosse in una casa privata? Quale sarebbe il vantaggio? E quale la tutela del diritto allo studio di studentesse e studenti che, è bene ricordarlo, non hanno le possibilità economiche di fare i fuorisede?

Ultima modifica il Venerdì, 25 Novembre 2022 06:04

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