Mercoledì, 22 Ottobre 2014 11:39

Regione Abruzzo: disavanzo da 226mln a controllate e partecipate

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"Stop ai sultanati". Parola di Luciano D'Alfonso che nelle settimane scorse, analizzato il lavoro del commissario alla Spending Review Carlo Cottarelli che aveva bocciato 30 società pubbliche abruzzesi, per i conti in rosso, oltre alle 15 che non avevano reso disponibili i bilanci, aveva chiesto alle direzioni regionali di fornirgli un quadro preciso sulla situazione delle partecipate della Regione.

Il quadro è stato dipinto, ed è a tinte foschissime. Oltre agli 800milioni di debiti - reali e presunti - dell'ente regionale, le aziende pubbliche portano un disavanzo di quasi 226milioni di euro. E la Giunta regionale, nel pomeriggio, dovrà prendere atto della situazione, procedendo ad una analisi più specifica dei dati forniti così da costituire un gruppo di lavoro che dovrà indicare la via per risanare le aziende.

Il report consegnato al presidente D’Alfonso indica non soltanto i dati sul deficit annuale, ma anche il debito consolidato e contenzioso ("comprendendo anche le situazioni potenziali"), oltre al numero di dipendenti, la consistenza patrimoniale immobiliare, le iniziative progettuali in corso, i punti di forza e le significative criticità di ciascuna azienda.

La situazione peggiore è quella dell’azienda di trasporti Arpa, la cui posizione debitoria arriva a 66.7 milioni di euro. Va poco meglio alla Saga, che gestisce l’Aeroporto d’Abruzzo: il passivo è di 32,1 milioni. A seguire c’è la Sangritana con 9.7 milioni di debiti potenziali e non, Gtm con 8.3 milioni e Sir (in liquidazione) con 249mila euro. Insomma: più della metà dei debiti arriva dal settore dei trasporti.

Brutte notizie anche dalla direzione Sviluppo Economico con i debiti che sfiorano i 50milioni di euro, tutti in capo alla Fira Spa (per la precisione 48.816.589 euro). Per Abruzzo Sviluppo, invece, non sono state evidenziate situazioni pericolose.

Critica la situazione della Gran Sasso Teramano (2.5 milioni), e dell’ente Porto Giulianova (105.351 euro) oltre che per Majella spa anche se si parla di appena 26mila euro di disavanzo. L’esposizione debitoria del Consorzio Mario Negri Sud (ora Fondazione) arriva invece a superare di qualche migliaio di euro gli 8milioni, mentre Eurosviluppo si ferma a 1.1 milioni. Un’altra delle controllate più in difficoltà è Abruzzo Engineering, in liquidazione, con una cifra di debiti e potenziali debiti che raggiunge i 32.9 milioni di euro. Lanciano Fiera ha invece una potenziale posizione debitoria che raggiunge i 3.8 milioni di euro, mentre il centro Agroalimentare ‘La Valle della Pescara’ ben 7.6 milioni di euro. A seguire ci sono il Crab (1.4 milioni), il Cotir (1.3 milioni), Consorzio di ricerca Innovazione tecnologica (371.393 euro), Crivea (165.182 euro) Codemm (18.374 euro), Ambiente e sviluppo in liquidazione (5.539 euro).

"In questi anni hanno preteso tasse, hanno tagliato servizi, hanno abbandonato i territori in nome della più odiosa della giustificazione, odiosa perché non vera: non ci sono i soldi. Intanto però hanno continuato ad indebitare anche l'aria che respiravano". Durissimo l'affondo di Camillo D'Alessandro che non ha mancato critiche alla gestione Chiodi: "Ora la stagione delle riforme e del rispetto delle risorse pubbliche", ha promesso.

"Agiremo in due direzioni: da un lato, la riforma degli enti per far sì che siano una funzione e non un debito, dall'altro in termini giuridici e finanziari, per arrivare allo scioglimento o alla liquidazione. L'obiettivo è che alla fine di questi cinque anni nessuno produca più debiti".

Il governo regionale ha in mente un grande progetto di riforma: azienda unica dei trasporti, innanzitutto, con l'idea di raggiungere l'obiettivo entro dicembre. Verranno riformati anche gli enti di ricerca e si arriverà ad un soggetto unico regionale, così come accadrà per le Ater, con la costituzione di un'unica agenzia per la casa. Per risolvere la situazione debitoria della Saga, invece, si sta lavorando all'ingresso di capitali privati.

Bisogna fare in fretta però, la situazione è critica. A fare il punto, ha pensato l'assessore al bilancio Silvio Paolucci con una intervista a 'Il Centro'. "Con la parifica della Corte dei Conti, il 12 luglio scorso, è stato accertato un disavanza di 455milioni di euro, di cui 111 quale storno da trasferire alla Sanità", ha spiegato. "Ci è stato imposto un piano di ammortamento che, se dovesse essere ventennale, significherebbe un lavoro per 20milioni l'anno. Poi, ci sono i tagli imposti dal Governo centrale che, allo stato attuale, è di circa 96milioni di euro". Senza considerare lo sbilancio di cassa che sfiora i 150milioni di euro. A novembre, Regione Abruzzo potrebbe avere difficoltà a pagare stipendi e mutui.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 22 Ottobre 2014 11:48

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