Giovedì, 30 Ottobre 2014 13:49

Contratti di sviluppo locale, Lolli: "30 mln per imprese abruzzesi"

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Web Tv Regione Abruzzo

"In epoca di annunciatori seriali, a far la differenza sono le risposte concrete ai problemi concreti, le più complicate perché richiedono impegno e lavoro". 

Stamane, il vice presidente della Giunta regionale con delega alle attività produttive, Giovanni Lolli, ha tenuto una conferenza stampa per parlare dei contratti di sviluppo locale per le aziende che partecipano a programmi di investimento.

Spiegando che la realtà industriale della nostra Regione non racconta soltanto storie di crisi. "Per fortuna, sono moltissime le aziende che vogliono investire e che potrebbero farlo se trovassero strumenti di agevolazione. Stiamo lavorando per questo. Sapete che nel bilancio della Regione non ci sono risorse: siamo commissariati e, a breve, con la nuova Legge di Stabilità si abbatterà su di noi la scure dei tagli decisi dal Governo, per oltre 4miliardi e mezzo di euro. Dunque, le uniche vere risorse cui attingere sono quelle europee. I fondi strutturali che, con la nuova attuazione, partiranno a gennaio 2015 e la rimodulazione dei fondi Fas". 

E qui sta la prima sorpresa: "I fondi Fas - ha sottolineato Lolli - che, in Abruzzo, per la programmazione precedente, valevano 616milioni di euro, sono stati impegnati - a qualche mese fa - per 1milione e 800mila euro. Avete capito bene. Dobbiamo sbloccare subito le risorse, rimodularle, altrimenti rischiamo di perderle. La situazione è veramente grave".

Il vice presidente della Giunta regionale ha dunque delineato le tre direttrici su cui sta lavorando: "Numero uno: abbiamo individuato una economia di 4.5milioni. Ricorderete che Renzi - qualche tempo fa - aveva firmato alcuni accordi di programma nazionali: in particolare, due per aziende aquilane del chimico farmaceutico, gli altri due per la De Cecco e la Denso. In quegli accordi di programma nazionali, cofinanziati dalla Regione, abbiamo individuato le risorse: lavorando duramente, siamo riusciti a recuperarle da Invitalia e, anziché metterle in un calderone, pensando ad un nuovo bando che avrebbe rallentato ancora i tempi, abbiamo insistito perché la vecchia graduatoria che si era bloccata potesse finalmente tornare a scorrere. Anche perché, sfogliandola, abbiamo notato che ci sono aziende attive sul territorio, che stanno facendo investimenti in proprio e che hanno progetti molto interessanti".

Quali sono le aziende finanziate? "La Elco -Electronic components italiana che ha sede a Carsoli (600mila euro di agevolazione a fronte di un investimento proposto pari a 3milioni e 350mila euro), la Saes Advanced technologies di Avezzano (700mila euro a fronte di un investimento di 4milioni), la FoodItalia srl di Manoppello (1milione e 530mila euro per un investimento di 4milioni e mezzo), la Jupiter srl di Oricola (793mila euro per un investimento da poco più di 3milioni), la Madama Oliva srl di Carsoli (630mila euro a fronte di un impegno proposto di 3milioni e 150mila euro) e la B&D Group srl di Magliano dei Marsi (poco più di 1milione per un investimento da quasi 4milioni)".

Inoltre, in graduatoria era anche la Dompé dell'Aquila che però, ha spiegato Lolli, ha inteso fare un passo indietro, "una decisione davvero da apprezzare", perché ha ottenuto un importante finanziamento con i contratti di sviluppo nazionale. Sono ancora da valutare, infine, i progetti presentati dalla Alfa Wasserman spa di Alanno, dalla Vibac spa e dalla Menarini spa dell'Aquila. "Le grandi aziende, infatti, stando alla nuova carta delle esenzioni pubblicata a giugno, sono finanziabili solo per nuove attività. Con i contratti di sviluppo, in altre parole, non è più possibile finanziare ristrutturazioni, riorganizzazioni, continuazioni di vecchie attività. Diverso il discorso per le piccole aziende, evidentemente. Dunque, visto che i progetti presentati non si possono cambiare, è in fase di valutazione la posizione delle tre aziende perché, se i progetti non dovessero prevedere nuove attività, non potrebbero essere finanziati".

Lolli ha poi inteso togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Come vedete, tra le aziende finanziate ben cinque sono marsicane. Ci tengo a ricordare che in Marsica ho partecipato a molte assemblee, discutendo dell'esclusione dell'area dalla Carta degli aiuti di Stato. Come ho ribadito spesso, al di là delle polemiche, l'esclusione dalla 107.3c non significa che non c'è alcuna altra possibilità di finanziamento per le aziende marsicane. Ed oggi, siamo qui a dimostrarlo con i fatti".

Dunque, il vice presidente ha tratteggiato le altre due direttrici di intevento. "Domani sarò a Sulmona", ha annunciato. "Ricordate i 17milioni di euro destinati all'area di crisi della Valle Peligna? Una parte di quei soldi interessavano le attività produttive, afferenti dunque al mio assessorato: si tratta, ancora, di un vecchio Fas. Siamo riusciti con un impegno gravoso a sbloccare 8milioni e adesso istruiremo i bandi: il primo per le aziende più piccole, nell'ambito del de minimis, l'altro per le aziende più grandi. Domani andrò a discuterne con le imprese, i sindacati e gli amministratori della Valle Peligna. Ho qualche fiducia che al bando risponderà una grande azienda, pronta ad un investimento che sarà tra i più importanti della Regione. Un miracolo, in tempi di crisi".

La terza ed ultima direttrice di lavoro guarda alle piccole imprese. "Ho girato molto, in questi mesi: il vero problema delle piccole imprese, sotto ai 9 dipendenti per intenderci, che in Abruzzo occupano il 53% dei lavoratori, è la mancanza di liquidità. Hanno bisogno di risorse. Era vergognoso che ci fossero 14milioni di euro di fondi Fas, bloccati da anni, destinati ai confidi (i consorzi fidi, ndr), le strutture che permettono l'accesso al credito. Siamo riusciti a sbloccare anche queste risorse. La delibera è pronta, è all'approvazione della tesoreria: verrà presentata nella prossima riunione di Giunta".

Così, oltre ai 19milioni dal Por-Fers liberati qualche mese fa, la Regione immetterà nel sistema delle imprese abruzzesi poco meno di 30milioni di euro. "Una boccata d'ossigeno importante - ha concluso Lolli - che dobbiamo indirizzare per dimostrare che in Abruzzo ci sono aziende che possono crescere e, dunque, occupare e assumere. La nostra Regione ha una realtà industriale molto importante, che non racconta soltanto di crisi: sono tante le aziende che ce la stanno facendo e che possono crescere ancora. Insistendo tra l'altro su settori strategici: è stato clamoroso scoprire che eravamo iscritti almeno a 3 cluster nazionali, vale a dire a gruppi di imprese nazionali che hanno la possibilità di accedere ai grandi finanziamenti europei, gestiti direttamente dall'Europa, nell'automotive, nel chimico-farmaceutico e nell'agroalimentare, e che, però, misteriosamente avevamo versato la quota d'iscrizione soltanto per l'automotive. Ora, stiamo cercando di recuperare, per rientrare rapidamente negli altri due cluster. E ritengo altrettanto scandaloso che la Regione abbia deciso di non fare domanda per un altro cluster, l'aero-spazio, considerato che vantiamo aziende come Thales-Alenia e Telespazio. Entrare in un cluster a metà è complicatissimo, ma ci stiamo provando. Le nostre aziende vanno seguite e supportate, e la Regione questo può fare, perché hanno le potenzialità per diventare gioielli nazionali impegnati su mercati internazionali".

Ultima modifica il Venerdì, 31 Ottobre 2014 01:50

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