Giovedì, 08 Gennaio 2015 02:49

Fondi post-sisma per startup e innovazione, cronaca di un fallimento annunciato

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Doveva essere, sulla carta, un intervento destinato a ridare fiato all'economia del Cratere mediante il finanziamento e il sostegno alla nascita e allo sviluppo di imprese e startup innovative.

Invece il bando Smart&Start, avviato dal ministero dello Sviluppo economico nell'ottobre 2013 con una dotazione finanziaria di 13 milioni di euro, si è rivelato un gigantesco flop.

Dal 3 febbraio 2014 (data di apertura del bando) al 13 novembre 2014 (termine ultimo per la presentazione delle domande), infatti, dal territorio del Cratere sismico sono pervenute, in totale, appena 38 domande, di cui più della metà (21) depositate negli ultimi due mesi, quelli di settembre e ottobre.

I progetti ammessi alle agevolazioni sono stati solamente cinque, per un totale di 812mila euro di contributi concessi e il coinvolgimento (in termini di ricadute occupazionali) di 13 persone.

I numeri del fallimento sono scritti nero su bianco all'interno di una relazione inviata lo scorso 29 dicembre al vice presidente regionale Giovanni Lolli dal dirigente del Mise (il ministero dello Sviluppo economico) Carlo Sappino, interpellato dallo stesso Lolli.

Il dossier fa un bilancio degli esiti finora conseguiti dagli interventi pensati per favorire la ripresa economica e occupazionale delle zone colpite dal terremoto per i quali il Governo aveva stanziato i 100 milioni dell'ormai famosa delibera Cipe 135 del 2012.

“Un fallimento ampiamente annunciato” dice a NewsTown Lolli “frutto di un errore clamoroso commesso dal ministero. E dire che più volte avevamo segnalato che quel provvedimento, così come era stato pensato, non avrebbe sortito alcun effetto positivo”.

In effetti, già qualche settimana dopo la presentazione, era stato evidenziato, sia da parte di esponenti politici che dalle parti sociali e dalle associazioni di categoria, che il bando sarebbe stato una misura poco incisiva perché non tarata sulla specificità del tessuto produttivo del Cratere.

Il difetto, come si dice in questi casi, stava nel manico. Smart&Start, infatti, in origine era stato pensato per le regioni meridionali ancora comprese nell'Obiettivo Convergenza (le ex regioni Obiettivo 1, quelle in cui il Pil pro capite è inferiore al 75% della media comunitaria): Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Basilicata. Invitalia lo aveva poi esteso ai Comuni del Cratere senza cambiare una virgola, senza tener conto, cioè, della peculiarità dell'economia territoriale dell'Aquila e del suo comprensorio.

Mentre nelle regioni del Sud gli incentivi previsti dal bando erano cumulabili fino a un massimo di 500 mila euro, per il Cratere, poiché l'Abruzzo non rientra più da tempo nella fascia delle regioni inserite nell'Obiettivo Convergenza, le agevolazioni rientravano nel regime del de minimis (simile a quello già adottato per la Zona Franca Urbana), con un plafond, dunque, di 200 mila euro.

Non solo. Il bando (rivolto, è bene ricordarlo, a imprese costituende o costituite da meno di 6 mesi) prevedeva sì l'erogazione di un contributo a fondo perduto fino a un massimo del 65% dell'investimento (elevabile fino al 75% per le società costituite esclusivamente da giovani under 36) ma solo a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute, ossia a rendicontazione. Il che voleva dire, per le aziende intenzionate a fare domanda, disporre comunque o di capitali propri sufficienti ad affrontare le spese di avviamento e la restante parte dell'investimento o di altre coperture finanziarie a titolo di garanzia.

Anche l'obiettivo finale che il regime delle agevolazioni intendeva perseguire  - “favorire la diffusione di nuova imprenditorialità legata all’economia digitale” - era stato giudicato troppo vago e generico.

“Ho scritto una lettera al ministero e a Invitalia per invitarli a venire qui e a parlare con i rappresentanti delle attività produttive per cercare di vedere come utilizzare diversamente questi soldi” afferma Lolli. “Parliamo di 13 milioni di euro, una cifra importantissima, che in Abruzzo non è stata stanziata per nessun altro territorio. Bisogna capire che i  progetti e gli interventi che funzionano sono quelli che si costruiscono sentendo i protagonisti di un territorio: imprese, sindacati, associazioni di categoria”.

Dinanzi ai magri risultati prodotti, lo scorso 24 settembre il Mise ha presentato un “nuovo” Smart&Start, abrogando la normativa precedente, estendendo il regime di incentivi a tutto il territorio nazionale e portando il plafond disponibile a 200 milioni di euro. Ma si tratta, per l'appunto, di un bando nazionale, che ancora una volta non prevede per le imprese operanti nel Cratere alcun vantaggio competitivo.

Se Start&Smart non ha centrato, per ora, gli obiettivi dichiarati, esito diverso hanno avuto invece gli altri interventi finanziati dalle risorse stanziate con la delibera Cipe, vale a dire i contratti di sviluppo e i progetti di ricerca industriale e sperimentale.

Per i primi erano stati stanziati 40 milioni di euro: al 30 giugno 2013, si legge sempre nella relazione del Mise, sono state finanziate due iniziative che fanno capo a due aziende farmaceutiche, la Sanofi Aventis e la Dompè, che hanno programmato investimenti per oltre 80 milioni di euro. Le agevolazioni concesse sotto forma di contributo a fondo perduto ammontano complessivamente a 14,3 milioni.

Altri 12 milioni dei 40 messi a disposizione sono stati chiesti da Accord Phoenix, il cui progetto, però, è ancora in corso di istruttoria (“l'ultima versione trasmessa” recita il documento del ministero “risale a maggio 2014. Da allora si è ancora in attesa di un ulteriore aggiornamento”).

Per quanto riguarda invece i progetti di ricerca e sviluppo (quelli “finalizzati alla realizzazione di innovazioni di prodotto e processo in grado di contribuire all'accrescimento della competitività delle imprese operanti del territorio del Cratere sismico”), su 19 domande presentate ne sono state ammesse a finanziamento 12, che hanno esaurito le risorse finanziarie disponibili, pari a 15 milioni di euro.

 

Ultima modifica il Giovedì, 08 Gennaio 2015 12:26

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