di Laura Mastracci - Un grande traguardo è stato raggiunto dal birrificio aquilano Alkibia che, nei giorni scorsi, ha ricevuto il premio Best Beer 2015, patrocinato dal Ministero dell'Agricoltura. Questa onorificenza, diretta a tutti i produttori di birra artigianale italiana, ha come obiettivo quello di selezionare le migliori produzioni a livello nazionale, secondo criteri di catalogazione qualificati.
Secondo questo modello, il noto birrificio aquilano si è aggiudicato il premio "Luppolo d'oro" nella categoria Saison, birra di origine belga ma prodotta in tutto il mondo.
Il riconoscimento è, per il brand Alkibia, coronamento di un importante anno di lavoro che ha portato la cooperativa ad espandersi fino a proporre i propri prodotti anche nei grandi eventi in Italia, come l'Adunata Nazionale degli Alpini dello scorso maggio, ma anche stranieri, con l'apertura di nuovi canali di distribuzione in Europa, in particolare verso la Germania e il Regno Unito.
Il successo oltralpe non ha però fatto dimenticare ad Alkibia la realtà aquilana: il birrificio ha deciso, infatti, di sostenere la causa dell'ABIO (Associazione per il Bambino in Ospedale) dell'Aquila, dal 2004 presente presso l'Ospedale San Salvatore ma che, dopo 11 anni di volontariato e assistenza nei confronti dei bambini malati e delle loro famiglie, non ha ancora una sede.
Per questo l'azienda insieme a tanti altri sostenitori, ha deciso di contribuire a sensibilizzare i propri consumatori, inserendo nelle proprie confezioni tutti i materiali informativi necessari e le coordinate per poter dare un concreto contributo alla causa.
Abbiamo intervistato Davide Mariano, uno dei due soci della cooperativa.
Quali sono le caratteristiche della birra Saison?
E' una tipologia di birra che viene prodotta nelle Fiandre francesi, caratterizzata da una speziatura particolare con buccia d'arancia e coriandolo, note ben percepite nel gusto. E' leggermente ambrata, sul chiaro.
Secondo voi cosa ha permesso alla vostra Saison di vincere il premio "Luppolo D'oro"? C'è qualche elemento particolare che rende unica la vostra varietà?
Ogni birraio ha la sua ricetta. Poi ovviamente, all'interno dei parametri dati dalla categoria, adatta e produce la birra secondo il proprio gusto. In questo caso la nostra ricetta è stata vincente, insomma.
Siete una cooperativa abbastanza giovane, cosa vi ha dato la spinta per iniziare?
La nostra è sempre stata una grande passione, eravamo degustatori e producevamo birra a livello “casalingo”. Poi, nel 2012, provenendo dal mondo delle cooperative sociali, abbiamo deciso di iniziare l'attività anche per dare l'opportunità a ragazzi svantaggiati di trovare lavoro.
Siete molto attivi nel sociale?
Noi lavoriamo nel sociale e la nostra cooperativa ha fondamentalmente due obbiettivi: prima di tutto realizzare prodotti di qualità, legati al territorio per quanto riguarda l'utilizzo delle materie prime. In secondo luogo, siamo molto vicini alla dimensione etica e sociale, per questo ci siamo interessati all'ABIO.
Che progetti avete per il futuro? Ci sono nuove birre in cantiere?
Sicuramente nuove birre, è inevitabile. Abbiamo fatto investimenti per incrementare la produzione, tanto da aspirare ad un 50% in più rispetto alla capacità attuale. Infine puntiamo ad allacciare nuovi rapporti con realtà che si occupano del sociale.