di Paola Grande - Cinque voci del panorama artistico cittadino, protagoniste di una breve rubrica che, fino a sabato, sarà interamente dedicata alla musica.
L'idea nasce dalla volontà di dar spazio ai giovani talenti aquilani descrivendo le diverse realtà che li hanno visti crescere come artisti nella città in cui da sempre coltivano il loro sogno. Insieme, compongono un quadro molto variegato di storie ed esperienze ma all'unisono celebrano la musica come strumento di condivisione e sintonia tra i giovani e, con entusiasmo, hanno ripercorso i loro piccoli grandi traguardi attraverso queste brevi interviste.
Oggi il secondo appuntamento, con Roberta Olive.
“La musica riesce a descrivere ogni mia sfumatura,a dar voce ad ogni attimo”
Roberta ha iniziato a cantare quando era molto piccola: “La mia strada è tracciata da sempre”. La musica è per lei una vera vocazione e nel seguirla dimostra la sua ostinata resistenza.
Come e quando inizia la tua esperienza nella musica e nel canto?
La mia passione per il canto è nata, oserei dire, con me; i miei genitori ricordano che già a pochi mesi intonavo melodie ed iniziavo a mostrare quell'amore per la musica che poi mi ha accompagnato sempre. Fin da bambina ho seguito lezioni di canto e ancora oggi cerco di tenermi costantemente in allenamento per perfezionarmi e crescere vocalmente.
La mia musica viaggia con me, è un amore viscerale che mi porto dentro da sempre.
Una delle esperienze che vivi grazie alla tua arte è legata proprio alla tua città ed è la collaborazione con l'Orchestra Sinfonica dell'Aquila
La collaborazione con l'lSA (Istituzione Sinfonica Abruzzese) rappresenta un tassello indelebile nel quadro delle mie esperienze. Per la prima volta nel 2010 ho avuto l'incredibile opportunità di cantare insieme ad un'intera orchestra; ricordo ancora il momento in cui, per la prima volta, l'orchestra intonò il brano che avrei dovuto interpretare durante il tour estivo: fu un'emozione indescrivibile per me.
In quell'occasione, poi, ho potuto incontrare artisti che hanno segnato la mia crescita artistica e personale... questa esperienza avrà sempre un posto riservato nel mio cuore.
Quando si parla di musica ormai non si può non parlare di talent e programmi musicali; l'esperienza ad Amici: solo una grande delusione o piuttosto una nuova scoperta di sé?
La partecipazione ai casting di Amici, se pur interrotta troppo presto, mi ha cambiato profondamente: mi ha insegnato, soprattutto, l'importanza di costruire giorno per giorno la propria consapevolezza artistica, di credere profondamente nel proprio talento.
Per poter fare la differenza è estremamente importante riuscire ad andare "oltre": un artista vero è in grado di farlo, è pronto a donare se stesso senza freni, senza filtri.
Per inseguire il tuo sogno fai anche esperienze che ti portAno lontano dalla tua città; prima Amici e poi l'apertura dei concerti di Giada Agasucci: ti sei sentita vicina al suo modo di fare musica? Quanto è stato importante questo "confronto musicale"?
Ho avuto la possibilità di far parte dell'opening act dei due tour estivi di Giada Agasucci, ex concorrente di Amici nell'edizione 2013/2014, dopo la sua uscita dal programma. Avevo già conosciuto Giada durante i casting di Amici e posso dire che il nostro “feeling” musicale ci ha permesso di vivere un'esperienza molto costruttiva: dopo tutto abbiamo la stessa età e la stessa voglia di vivere di musica.
I social network sono un efficace strumento di visibilità: l'esigenza del pubblico ti permette di sperimentare autori, brani e generi anche molto distanti dalle tue corde. Com'è cambiato il tuo stile negli anni? E quanto ha influito il contatto con i tuoi seguaci virtuali in questo?
Mi sono vista cambiare anno dopo anno, ho visto una bambina diventare donna. Nel tempo è cambiata con me anche la mia musica.
La mia vocalità si è evoluta e continua a cambiare in maniera costante.
La mia personalità artistica si è rivelata giorno dopo giorno, divenendo sempre più nitida: oggi sono consapevole del messaggio che voglio trasmettere attraverso le mie canzoni, sento di avere chiaro ciò che cerco per me e per la mia musica.
Sui social sono molto attiva, ed è importante per me ricevere consigli ed opinioni dalle persone che mi supportano; non mi piace definirli "fans", piuttosto li definisco "compagni di viaggio", li immagino con me a bordo di una nave magica: il mio obiettivo è quello di portarli sempre più in alto, verso il "sole".
Fare musica significa innanzitutto essere unici ed inconfondibili nelle proprie performance: un compito molto difficile che si complica soprattutto quando si tratta di interpretare brani altrui, già conosciuti, e cercare di portarli il più possibile nel proprio mondo; in questo senso riesci a ritrovare te stessa nei brani in italiano o piuttosto in quelli in inglese?
Amo personalizzare brani portati al successo da altri artisti. Adoro cantare in inglese: stilisticamente il mio approccio ai brani è molto "british".
Interpretare testi italiani è senza dubbio più emozionante per certi versi: il messaggio è più limpido, puoi scavare in ogni singola parola, sentirla tua; ad ogni modo, credo che quando si parla di musica questo aspetto passi in secondo piano: nel momento in cui canto ogni emozione traspare dalla mia voce e il pubblico inevitabilmente lo avverte.
Un artista è sempre alla ricerca di nuove sfide e così nel 2013 ti metti alla prova con la reinterpretazione del brano "Fix you" dei Coldplay, pubblichi la tua cover su ITunes ed Amazon e il tuo primo videoclip ufficiale. Ti sei sentita subito all'altezza di aggiungere qualcosa di tuo conservando intatto il significato del brano? Cosa ti ha lasciato quell'esperienza?
In quell'occasione sono partita dalla scelta del brano, che aveva per me un gran valore. Quando penso al primo giorno di riprese sorrido: è stata un'emozione unica.
Quel giorno tutto era perfetto: lo staff con cui ho collaborato è stato impeccabile con me, pronto a capire ogni mia esigenza: si è rivelato il mio punto di forza. Finite le riprese, quando ero in viaggio per tornare a casa, le emozioni hanno preso il sopravvento... la musica riesce a descrivere ogni mia sfumatura, a dar voce ad ogni attimo.
Progetti futuri?
Mi auguro davvero che la mia voce possa correre lontano.... Sogno Sanremo, un palco vero e la mia voce a riempirne il silenzio. Spero, un giorno,di poter realizzare concretamente un disco, una raccolta musicale che mi rappresenti e mi renda inconfondibile.
di Paola Grande