"In questi anni, il centrosinistra ha gestito ingentissime risorse, troppo spesso a fini clientelari: se la città ha reagito, significa che c'è ancora un popolo libero capace di lanciare messaggi chiari a chi esercita il potere in maniera parziale e autoreferenziale".
A mente fredda, Pierluigi Biondi ha ripercorso ai nostri microfoni la campagna elettorale che l'ha portato a ribaltare il risultato del primo turno, vincendo il ballottaggio col 53.5%: "Sin dall'inizio, avevo promesso che sarei andato fino in fondo: ovviamente, con la coalizione compatta è stato tutto più semplice. C'era da scalfire il sistema di potere del Pd: l'abbiamo fatto con impegno e passione, andando ad incontrare la gente nelle frazioni, nelle periferie, negli alloggi d'edilizia popolare. Abbiamo parlato e ci siamo confrontati con tutti i ceti sociali della città, in maniera trasversale, portando il nostro messaggio di libertà e cambiamento".
Che fosse possibile vincere le elezioni, Biondi spiega d'averlo capito da giorni: "Ho fatto diverse campagne elettorali, sono abituato ad annusare l'aria, a respirare il sentimento dell'elettorato: ebbene, avevo intuito che c'era entusiamo, voglia di cambiamento, un sentimento di gioia intorno al progetto politico di centrodestra. E quando si riesce a generare entusiamo, si crea un effetto moltiplicatore rispetto alla capacità di captare consenso. Usando un linguaggio aulico, mi sento di dire che abbiamo regalato un sogno agli aquilani". Così l'ex sindaco di Villa Sant'Angelo è convinto d'aver rimontato Americo Di Benedetto, conquistando oltre 2mila preferenze in più rispetto all'11 giugno: "Quando il popolo si muove, se è consapevole di sé è capace di spazzare via gli apparati, le oligarchie, le elite che, in parte, si sono impadronite della ricostruzione della città. E' una vittoria dell'Aquila - ha aggiunto - che finalmente sarà rappresentata da persone che la difenderanno a prescindere dalle bandierine di partito".
Biondi è già al lavoro; in attesa della proclamazione ufficiale e del passaggio di consegne formale, ha sentito il sindaco uscente Massimo Cialente: "mi confronterò con lui per conoscere affondo la situazione". L'agenda è già piena d'appuntamenti: "Domattina [oggi, 27 giugno ndr], alle 8 meno un quarto incontrerò i dirigenti comunali, poi i presidenti delle partecipate; in tarda mattinata, andrò a Roma per una riunione della Cabina di regia. Insomma, siamo già nel tritacarne".
Sul tavolo, le priorità da 'aggredire' con decisione: "Innanzitutto, la sostituzione delle 'Fontari'; ho chiamato Marco Cordeschi del Ctgs e chiesto all'amministratore delegato di venire domattina in Comune. Se non si procede immediatamente, rischiamo di perdere la stagione invernale, e sarebbe gravissimo. Inoltre, andrà trovata subito una soluzione per i ragazzi che frequentano edifici scolastici il cui grado di vulnerabilità non è accettabile". Altra priorità, ovviamente, è la ricostruzione: "Elimineremo il cronoprogramma, che ha imposto priorità irrazionali tra territori, e andremo fino in fondo sui motivi dei ritardi, per capire come mai non vengono avviati i progetti, dando possibilità, a quanti più cittadini possibile, di presentare le pratiche di ricostruzione dei propri aggregati a partire dai luoghi della identità delle varie frazioni".
La ricostruzione - ha aggiunto Biondi - "procede a macchia di leopardo anche in centro storico: innanzi ad edifici teoricamente agibili ed abitabili, ce ne sono altri ancora imbrigliati nei puntellamenti. Prenderemo il buono delle procedure, intervenendo su ciò che non funziona e inserendo delle regole precise: la nostra, è stata una ricostruzione con pochissime regole", l'affondo.
Dunque, il sindaco dell'Aquila ha soltanto accennato alla composizione della Giunta comunale: "Voglio persone volenterose, qualificate, operative e appassionate". In rampa di lancio ci sarebbero Guido Quintino Liris (Forza Italia), Emanuele Imprudente (Noi con Salvini), Alessandro Piccinini e Carla Mannetti (Fratelli d'Italia), Roberto Santangelo (L'Aquila futura) e Raffaele Daniele (Udc); per completare la squadra, con la giusta rappresentanza di quote rosa, potrebbe essere nominata anche Ersilia Lancia (Fratelli d'Italia). Ci potrebbe essere spazio per un altro eletto tra i salviniani (Luigi D'Eramo o Daniele Ferella) e sicuramente per un altro forzista, stante la volontà di Roberto Tinari - dichiarata pubblicamente - di chiedere la poltrona di presidente del Consiglio comunale.
Da giorni, però, si sussurra anche di un possibile ingresso in Giunta di Walter Cavalieri: "E' un'ottima persona, un grande intellettuale della città", ha ribadito Biondi che l'ha voluto accanto a sé in alcune iniziative pubbliche; "siederemo intorno al tavolo e ragioneremo, sarebbe il compagno di squadra ideale per chiunque; semmai, andrà appurata la sua disponibilità che, a dire il vero, mi sembra non esserci fino in fondo. Al di là di Cavalieri, comunque, bisognerà capire con i partiti se ci sono le figure giuste per alcuni ruoli chiave: altrimenti, le individueremo all'esterno. Certo è che se riuscissimo ad individuarle nei partiti sarebbe meglio, avrebbero già la preparazione politica necessaria per stare dentro una macchina complessa come quella amministrativa".
Biondi ha in mente una particolare delega ai territori: "bisogna riaprire la città al contado, non solo alle frazioni e alle periferie ma anche ai Comuni che la circondano; è necessaria, infatti, una programmazione sovracomunale su diversi ambiti: urbanistica, sociale, mobilità. Per il resto, non c'è niente da inventarsi: vanno fatte funzionare per il meglio le deleghe che già ci sono". Per sé, il sindaco dovrebbe tenere alcune deleghe: "ne terrò sicuramente qualcuna, da sindaco di Villa Sant'Angelo avevo quella alla ricostruzione. Verificheremo nelle prossime ore".