Da settimane, infatti, in città era scattato l'allarme sicurezza. Abbiamo incontrato Francesco Alecci, dall'ottobre del 2010 rappresentante dello Stato nella nostra provincia, per capire se siamo davvero dinanzi ad una situazione preoccupante o se il diffuso senso di insicurezza sia dovuto anche ad altri fattori, non strettamente legatI a mere evidenze statistiche.
Nell'intervista, il Prefetto ha sottolineato come la situazione non sia particolarmente critica, nonostante l'aumento dei casi di violazione della legge.
Abbiamo colto l'occasione per parlare anche delle ronde di cittadini, scattate in diversi centri dell'aquilano, del profondo processo di trasformazione e frammentazione che ha interessato la città dopo il terremoto del 2009 aumentando, così, il senso di insicurezza dovuto anche al cambiamento demografico che L'Aquila sta vivendo in questi anni.
E poi si è discusso dei tentativi di infiltrazioni della malavita organizzata nei cantieri della ricostruzione e della minaccia di Sindaco di mandare via il Prefetto nel caso il governo che verrà non dovesse assicurare fondi certi per la ricostruzione: "non è possibile che ciò avvenga -ha detto Francesco Alecci, sorridendo- dobbiamo capire se effettivamente queste risorse finanziarie debbano giungere solo dal Governo nazionale o se non si tratti anche di realizzare al meglio gli esiti di quelle risorse che già ci sono e che ci dovranno essere, nel momento in cui andranno spese. Il problema non è riempire i cassetti di soldi, il problema è ricevere un euro e spenderlo nella realizzazione di quelli che sono gli obiettivi posti dalle leggi che vogliono ricostruito questo territorio".