Sabato, 08 Marzo 2014 07:15

L'Italrugby donne in campo a Dublino. Intervista al ct Di Giandomenico

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Oggi 8 marzo, giornata internazionale della donna, nello splendido Aviva Stadium di Dublino (ore 17 italiane) andrà in scena il quarto turno del Sei Nazioni femminile, che vedrà in campo le irlandesi (detentrici del trofeo) e la nazionale italiana. Una sfida appassionante per le azzurre, che hanno iniziato con il piede giusto il SixNations 2014. L'Italia punterà oggi a raggiungere la terza vittoria in questa edizione, dopo quelle ottenute in trasferta contro il Galles e a Roma contro la Scozia. Nella sua breve storia (la prima partecipazione al Sei Nazioni risale al 2007), infatti, l'Italia si è spinta sinora fino a due vittorie nello stesso torneo, nel 2011 e lo scorso anno (miglior posizione della storia, quarto posto). Risultati raggiunti anche grazie al lavoro svolto dal commissario tecnico aquilano Andrea Di Giandomenico (foto a sinistra), dal 2010 sulla panchina della nazionale.

Abbiamo raggiunto telefonicamente il ct, alla vigilia dell'incontro con l'Irlanda.

Di Giandomenico, qual è il morale in vista della sfida irlandese?
Il palcoscenico dell'Aviva Stadium è certamente molto prestigioso. Abbiamo giocato bene nella prima parte del torneo, raggiungendo due vittorie su tre gare. Ora siamo coscienti che incontreremo due squadre molto forti. Andremo a misurare i progressi visti nella prima parte, al di là del risultato. L'Italia non ha mai vinto né con l'Irlanda, né con l'Inghilterra.

Da qualche anno arrivano risultati importanti dal rugby femminile. Com'è cresciuto, nelle ultime stagioni, il movimento italiano?
Il merito della crescita della nazionale femminile va diviso a metà con i club. Il loro apporto è fondamentale: continuano ad impiegare tante energie, praticamente a fondo perduto, considerando le difficoltà economiche del rugby in Italia e, più in generale, la crisi, che si fa sentire anche nel mondo dello sport. I club danno la possibilità alle ragazze di avviarsi all'esperienza del rugby. Questo, unito al confronto costante con le grandi del rugby europeo, ha permesso anche la crescita della nazionale.

andrea di giandomenicoVivi a Reggio Emilia, ma sei aquilano. Segui anche gli sviluppi del rugby aquilano?
Purtroppo, vivendo a centinaia di chilometri, non posso seguire la gran parte delle partite. Mi fa piacere sapere che L'Aquila Rugby stia raggiungendo ottimi risultati, anche grazie al lavoro del mio amico Nanni (Raineri, allenatore dei neroverdi, ndr). Seguo anche la Old L'Aquila femminile, apprezzo lo sforzo del passaggio dal rugby a 7 a quello a 15. E' un passaggio fondamentale, che apprezzo molto, e che immagino non sia esente da sacrifici.
A mio avviso, l'elemento più interessante all'Aquila è il centro di formazione under 16 della Polisportiva. Ritengo che ripartire in maniera corretta dalla formazione dei giocatori sia davvero la strada giusta. Il movimento rugbystico può crescere solo attraverso la formazione dei giocatori. Bisogna capire quanto sia importante l'approccio corretto nel coinvolgere ragazzi e ragazze alla crescita. La sfida della formazione è la più importante: l'Italia necessita di incrementare il lavoro sui vivai.

Per un allenatore, ci sono differenze nell'approccio al rugby femminile, rispetto a quello maschile?
Dal punto di vista tecnico non esistono differenze: il gioco è lo stesso e, ovviamente, anche i principi che tento di applicare sono gli stessi. Probabilmente c'è un diverso approccio nella gestione del gruppo, ma anche in questo caso ogni gruppo ha le sue particolarità. Non vedo, insomma, grandissime differenze.

 

Nel frattempo, le azzurre sono atterrate giovedì mattina a Dublino. L'Italia è tuttora in corsa, a pari punti con Irlanda ed Inghilterra (4 punti), dietro alla Francia, prima classificata con 6 punti. Pochi cambi nella XV scelto da Di Giandomenico, rispetto alla formazione che nel turno precedente ha superato la Scozia 45 a 5: subentra fra i tre quarti Maria Diletta Veronese, al posto di Licia Stefan, che ha accusato un leggero stiramento al quadricipite sinistro. Cristina Molic, dalla terza linea passa in seconda, per lasciare il posto a Michela Este.

La formazione: Furlan, Veronese, Sillari, Rigoni, Cioffi, Schiavon, Barattin, Gaudino, Arrighetti, Este, Trevisan, Molic, Coulibaly, Bettoni. Ferrari. A disposizione: Ballarini, Cammarano, Campanini, Pantarotto, Giordano, Magatti, Bruno, Stefan.

 

In attesa della sfida di oggi, in bocca al lupo alle azzurre di Di Giandomenico. E a tutto il rugby femminile italiano.

 

Ultima modifica il Sabato, 08 Marzo 2014 17:28

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