E' stato arrestato ieri a Londra Lorenzo Bocchini, 36 anni italo-sudafricano, conosciuto nel mondo del rugby italiano per aver militato in diverse squadre del massimo campionato nazionale, tra le quali L'Aquila Rugby 1936, società oggi fallita.
L'accusa è pesante: produzione e spaccio di stupefacenti nella capitale inglese. Sono finiti in manette anche il fratello Alessandro (43 anni) e la moglie Justine (36). Nel laboratorio londinese sono stati trovati stupefacenti per un valore di più di 300mila sterline (circa 1500 pasticche di mdma, 35 grammi di cocaina e 813 grammi di metanfetamina) e circa 33mila sterline in contanti. Nella casa di Baywater, inoltre, sono state trovate altre 12mila sterline cash [leggi l'articolo del Dailymail].
Bocchini, di ruolo pilone, ha calcato i campi della palla ovale italiana dal 2000 al 2010, giocando a Rovigo, Viadana, L'Aquila, Roma ed Avezzano. In neroverde fu suo malgrado protagonista della retrocessione nella stagione 2006-2007: fu indicato in distinta come italiano, ma in realtà era considerato un giocatore straniero. Questa infrazione causò una penalizzazione all'Aquila Rugby 1936, con conseguente retrocessione in favore del Rovigo, che ottenne la salvezza.
E l'avanti italo-sudafricano giocava all'Aquila anche nella tragica stagione durante la quale ci fu il terremoto, nel 2009. Si adoperò assieme ad altri atleti neroverdi per lo sgombero dell'ospedale San Salvatore nelle ore immediatamente successive al sisma del 6 aprile. Per questo nel 2011 fu insignito, assieme ad altri giocatori, del premio al valore civile dell'allora capo dello Stato Giorgio Napolitano. (m. fo.)