La scritta “in progress” stampata sul progetto (vedi foto) sta a indicare che di certezze ce ne sono ancora poche.
Si potrebbe definire un accordo aperto, suscettibile di ulteriori aggiustamenti, o lasciato in sospeso, in attesa di decisioni che devono ancora essere prese, quello trovato ieri mattina dal tavolo tecnico convocato dal Direttore generale per le strade e le autostrade del ministero delle Infrastrutture per discutere della localizzazione della Variante Sud.
All'incontro hanno preso parte i sindaci dei comuni di Barisciano e Fossa, il vice sindaco di Poggio Picenze, i rappresentanti di Onna Onlus e S. Gregorio Rinasce e, per la Regione, il presidente Luciano D'Alfonso e il consigliere del Pd, presidente della commissione territorio, Pierpaolo Pietrucci. Assente, invece, il comune dell'Aquila.
Il tavolo avrebbe dovuto sciogliere una volta per tutte i nodi relativi al lotto C (Bazzano-S. Gregorio) e soprattutto al lotto D (S. Gregorio-S. Pio delle Camere) della strada, un'infrastruttura che dovrebbe finalmente dotare di un collegamento veloce L'Aquila e Pescara decongestionando il traffico sulla s.s. 17.
La riunione, però, anche se si è conclusa con un'intesa sottoscritta da tutti i presenti, ha avuto un esito tutt'altro che risolutivo. Vediamo perché.
Il tracciato approvato ieri con la firma di tutti i rappresentanti istituzionali e i portatori di interessi coinvolti, è, di fatto, quello che prevede il passaggio della strada a nord dell'abitato di Poggio Picenze e non più a sud, come invece stabiliva il vecchio progetto, quello approvato a gennaio scorso dai sindaci e dalle onlus nella Struttura di missione del ministero dei Trasporti.
Non è così certo e pacifico, tuttavia, che gli abitanti di Poggio siano disposti ad accettare un'opzione che, di fatto, taglierebbe il loro paese in due, minacciando alcune abitazioni e mettendo a repentaglio anche le falde acquifere e le sorgenti situate sopra la statale 17. Un gruppo di cittadini, riuniti in comitati e associazioni, ha già iniziato a raccogliere le firme (in pochi giorni ne sono state raccolte più di 250, su una popolazione inferiore mille abitanti) per bloccare il progetto.
Il comune di Poggio dovrà decidere entro la fine di gennaio 2016, data entro cui l'Anas presenterà un progetto preliminare (basato sull'ipotesi approvata ieri) che sarà quello che approderà in conferenza dei servizi, non prima essere passato, però, al vaglio del comitato Via della Regione Abruzzo.
Il tracciato approvato ieri ha una sorta di andamento sinusoidale: partirà da Bazzano per proseguire, dopo due rotatorie (una all'altezza dell'attuale superstrada, l'altra situata in coincidenza con la frazione di Monticchio, lontano, però, dal centro abitato), nella piana al di là dei paesi di Onna e S. Gregorio (sempre tenendosi ben distante dalle case ma passando su un viadotto con doppio scavalco sul fiume Aterno e sulla ferrovia).
Una volta arrivata a S. Gregorio, la strada si reimmetterà sulla Subequana giungendo fino alla cava Ludovici e passando dunque sul territorio di Fossa. Qui, dopo un'altra rotatoria, risalirà di nuovo verso la s.s. 17, che intersecherà con una quarta rotatoria prevista nei pressi del bivio per i paesi di Picenze e Petogna.
A quel punto, curvando, la strada salirà sopra Poggio Picenze (è prevista anche la realizzazione di una galleria) per poi proseguire verso Barisciano.
Il vecchio progetto era decisamente meno arzigogolato e prevedeva il passaggio della strada a sud di Poggio Picenze e poi nel cuore del nucleo industriale di Barisciano (dove, per intenderci, ha sede la Edimo). Un'ipotesi sicuramente più dispendiosa in termini di consumo di suolo (visto che contemplava la costruzione di un viadotto di un chilometro e di una galleria di 800 metri) ma più funzionale alla velocizzazione dei collegamenti tra L'Aquila e Pescara.
Ieri l'Anas ha detto che al momento sono disponibili 48 milioni di euro (solo per il lotto C però), fondi che sono stati bloccati in attesa che si completi l'iter decisionale e burocratico. Ma sul buon esito di quest'ultimo molto dipenderà da quel che deciderà il comune di Poggio Picenze, che a questo punto diventa l'ago della bilancia nelle trattaive. Se i cittadini bocceranno l'ipotesi del passaggio a nord della strada, è molto probabile che Anas torni al vecchio progetto, quello approvato nel 2014 e poi ratificato nel gennaio 2015 al ministero dei Trasporti.