Lunedì, 14 Dicembre 2015 15:30

L'Aquila del presente e del futuro: "fotografie" del Gssi e scelte politiche

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Sono circa 120 gli studenti del Gran Sasso Science Institute (Gssi) dell'Aquila, scuola di alta formazione post-laurea pensata ai tempi governo Monti con l'allora ministro per la Coesione sociale Fabrizio Barca.

C'era anche lui stamane all'Auditorium del Parco, per il terzo forum "L'Aquila città del futuro", durante il quale alcuni dei dottorandi del corso Urban studies hanno presentato diverse ricerche sulla città. A introdurli è stato il coordinatore del corso, Antonio Calafati: "Dobbiamo stare dentro l'economia del cambiamento – ha sottolineato – viviamo un momento di straordinario e drammatico cambiamento in tutte le nostre città europee, si stanno sgretolando tutte le fasi economiche tipiche delle città. Oggi abbiamo bisogno, anche all'Aquila, di città particolarmente intelligenti". Si ha dunque bisogno di un discorso pubblico sul luogo, piuttosto che alimentare un processo decisionale senza confronto. Questa è la ragion d'essere del forum organizzato dal Gssi.

Parlando del comprensorio aquilano, invece, Calafati ha evidenziato come "ogni ricostruzione sia di fatto una costruzione: sono presenti diverse città europee in costruzione, alcune delle quali vengono da fasi difficili, come L'Aquila".

Sostanzialmente tre gli ambiti: spazio, società e ambiente. L'attenzione si è focalizzata soprattutto sugli strumenti di pianificazione strategica messi in campo finora nel capoluogo abruzzese, e quelli sui quali dovrebbero concentrarsi lo sforzo dei decisori politici. Dall'area di Piazza D'Armi, al centro storico, passando per le difficoltà nel connettere le persone e i luoghi attraverso una mobilità e un'accessibilità efficiente, è emersa chiara la trasformazione post-sisma della città che cambia. Dimensioni spaziali indubbiamente insostenibili – L'Aquila è il nono comune più grande d'Italia, quattro volte più grande di Milano – e un policentrismo che, se da una parte è vocazione e identità storica del territorio e della sua comunità, dall'altra è stato fomentato da precise scelte politiche [leggasi alla voce localizzazione del Progetto Case].

Non solo spazi: due ricerche di altrettanti dottorandi hanno poi acceso i riflettori sulla auspicabile città della conoscenza, e sui numerosi eventi organizzati negli ultimi anni, che potrebbero fungere da volano sociale ed economico per la comunità.

Della chiusura della mattinata se ne è poi appropriato il sindaco Massimo Cialente, che sarebbe dovuto intervenire nella parte iniziale come discussant – una sorta di opinionista chiamato a parlare dopo una delle relazioni – e che invece ha furbescamente concluso, alla sua maniera, con una frecciatina ai giovani rivali interni di "Progetto L'Aquila" ("Mi rammarica l'assenza dei futuri decisori politici della città", ha detto) e con il richiamo di progetti già annunciati nei mesi scorsi ("Abbiamo 300mila euro per le biciclette a pedalata assistita", tralasciando però il fatto che, nel restyling dell'area di viale Corrado IV, sia stata dimenticata una pista ciclabile).

Insomma, un grande – in parte comprensibile – stacco si è notato tra gli interventi tecnici dei dottorandi e la politica cittadina, che procede a tentoni nella ri-costruzione (in senso lato) della città, sempre annunciata e mai, finora, realizzata.

Dal punto di vista del Gssi, di più non si sarebbe potuto fare: le ricerche hanno fotografato la realtà, immaginando azioni pratiche e percussive dei principi accademici, senza considerare gli aspetti fondamentali della sostenibilità economica e dell'azione politica sul territorio aquilano. Era previsto e prevedibile, non essendo l'istituto un decisore per definizione, e dovendo, appunto, descrivere un contesto urbano decisamente indirizzato da scelte politiche e interessi economici di parte.

La discussione sul futuro dell'Aquila è proseguita nel pomeriggio, con gli interventi dei tecnici comunali Chiara Santoro e Daniele Iacovone sul nuovo piano regolatore generale, l'intervento del neo presidente dell'Urban Center Maurizio Sbaffo, la presentazione del Festival della Partecipazione [leggi l'articolo], e con il momento politico conclusivo ancora con Cialente, Giovanni Lolli e Fabrizio Barca [leggi l'articolo].

Ultima modifica il Martedì, 15 Dicembre 2015 09:44

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