"La chiusura del punto nascita dell’Ospedale S. Massimo di Penne determinerebbe il peggioramento e non il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle partorienti e dei neonati dell’area vestina".
E ancora: "La chiusura del punto nascita di Penne priverebbe l’intera area vestina di un servizio di fondamentale importanza, che negli ultimi anni è riuscito a riconquistare la fiducia delle partorienti di quell’area. Inoltre, la chiusura del punto nascita pennese avrebbe gravi conseguenze sul piano sociale, poichè imprimerebbe un’ulteriore spinta allo spopolamento dell’entroterra vestino, già duramente colpito dalla crisi economica degli ultimi anni”.
Dunque, l'affondo: "Insieme alle altre amministrazioni comunali dell’area vestina stiamo studiando la possibilità di fare ricorso al TAR contro il provvedimento di chiusura del punto nascita pennese, che giudichiamo lesivo di quel diritto alla salute che la nostra Costituzione sancisce esplicitamente. Al Presidente D’Alfonso e all’Assessore Paolucci dico che è inaccettabile privare le collettività di servizi di particolare importanza come i punti nascita per portare la nostra Regione fuori dal commissariamento in ambito sanitario".
Parole del sindaco di Penne Rocco D'Alfonso (Partito Democratico) che così, in una intervista, una tra le molte rilasciate nei mesi scorsi, commentava la decisione della Giunta regionale di chiudere il punto nascita della città. Passano i giorni però, e la rabbia sfuma, evidentemente, se è vero che - a quanto si apprende - Rocco D'Alfonso, esperto di diritto amministrativo, è stato scelto da Luciano D'Alfonso come membro del suo nutrito staff di collaboratori.
Rocco D'Alfonso è soltanto l'ultimo nome sul tavolo del presidente, impegnato in un vorticoso giro di incarichi, già da qualche settimana.
A fine dicembre, si è dimesso il dirigente del servizio Gabinetto di Presidenza, Ernesto Grippo, già comandante della Polizia municipale dell'Aquila, alla guida della Municipale di Pescara ai tempi di D'Alfonso (Luciano) sindaco di Pescara. E Grippo non è stato ancora sostituito. Prima di lui, avevano 'mollato' altri dirigenti e amministratori, sia di nomina politica che tra i diretti collaboratori dello staff: Carmine Cipollone ha lasciato l'interim al Personale, Vittorio Di Biase il dipartimento delle Opere pubbliche, Barbara Zecchi la segreteria del presidente. Dunque l'addio di Grippo e, notizia di qualche giorno fa, di Eliana Marcantonio, dirigente ad interim delle risorse umane. "Da parte mia, nessun abbandono - ha chiarito Marcantonio in una nota stampa - anche perché mantengo saldamente il mio ruolo di dirigente del Servizio gestione e patrimonio immobiliare, ma la semplice necessità di avere un responsabile esclusivo per un settore di fondamentale importanza per la macchina amministrativa regionale".
Chissà. Sta di fatto che le defezioni stanno significando, per Luciano D'Alfonso, un profondo rinnovamento delle cariche. Intanto, la Giunta regionale ha approvato il conferimento dell’incarico di dirigente del Servizio Beni e Attività Culturali del Dipartimento Trasporti, Mobilità, Turismo e Cultura a Francesco Tentarelli, già funzionario regionale, e l'incarico di dirigente del Servizio Gestione dei Rifiuti del Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali a Franco Gerardini. Nei prossimi giorni, l’esecutivo provvederà, invece, all’assegnazioni degli incarichi di dirigente del Servizio di Gabinetto, nonché di quello di Segretario della Giunta regionale.
E intanto, ecco Rocco D'Alfonso. Una scelta che sta scatenando non poche polemiche. Stando ai 'maligni' - ne è pieno il mondo - D'Alfonso (Luciano) avrebbe scelto D'Alfonso (Rocco) per toglierlo di mezzo dalla corsa elettorale: in primavera, i cittadini di Penne saranno chiamati alle urne e D'Alfonso (Luciano) non vuole ricandidare D'Alfonso (Rocco), preferendogli l'amico di vecchia data Paolo Fornarola.
Anche per questo, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, ha depositato stamane la richiesta degli atti inerenti l'affidamento dell'incarico. La nota è stata indirizzata al direttore generale della Regione, l’avvocato Cristina Gerardis, "per avere innanzitutto conferma della notizia e, in caso di riscontro positivo, per poter leggere i documenti di un affidamento politicamente inopportuno: al di là della stretta contiguità politica del sindaco al presidente, ci chiediamo come possa infatti Rocco D’Alfonso far valere le ragioni dei suoi cittadini nel difendere le istanze di Penne contro le aberrazioni del presidente Luciano D’Alfonso, a partire dalla chiusura di punto nascita, pronto soccorso e declassamento del nosocomio, dopo essere diventato un ‘dipendente’ del Governatore stesso".
Rocco D’Alfonso - denuncia Sospiri - "è infatti il sindaco di uno dei territori più pesantemente vessati dal Governo di Luciano D’Alfonso, il primo Comune che pagherà caro la riforma sanitaria predisposta dalla Regione-Pd applicando il decreto Renzi-Lorenzin, e che determinerà il declassamento dell’ospedale ‘San Massimo’ e la chiusura immediata del punto nascita e del Pronto soccorso, con la sua trasformazione in una sorta di poliambulatorio non più abilitato a trattare le urgenze. A chiacchiere il sindaco Rocco D’Alfonso si dice pronto a contrastare tale operazione, schierandosi accanto ai suoi cittadini, sul piede di guerra, giustamente, contro chi li vuole privare del diritto alla salute. Ma oggi ci chiediamo - incalza il forzista - come possa pensare, il sindaco Rocco D’Alfonso, di continuare a difendere in maniera concreta, sincera e politica le scellerate operazioni del suo Governatore D’Alfonso che lo ha cooptato come dipendente nel suo staff in Regione? E mi chiedo come possano i pennesi continuare a nutrire fiducia in un sindaco che di fatto sta voltando loro le spalle per pensare alla propria carriera professionale?".