"Sono stupito che il consigliere Domenico Pettinari, dopo diciotto mesi di legislatura, difetti ancora delle nozioni elementari in merito alle procedure stabilite ai fini della produzione delle norme e, quindi, dell'iter legislativo".
Parole di Mario Fiorentino Olivieri, presidente della Quinta Commissione consiliare regionale, che ha inteso rispondere, così, alla nota stampa diffusa dal consigliere 5 Stelle a qualche ora dalla riunione della Commissione, convocata ieri per discutere la Legge regionale 32/2007. Legge - aveva denunciato Pettinari - che "contiene alcuni commi in contrasto con gli obiettivi di sanità pubblica che, a nostro avviso, si dovrebbero perseguire per una Regione equa e al servizio del cittadino".
"Avevo già chiarito che il testo è stato predisposto dalla struttura tecnica - ha inteso spiegare Olivieri - ed è sottoposto al vaglio delle forze politiche in maniera trasparente ed in un'ottica di discussione e di confronto totalmente costruttiva. Così come avevo dichiarato in commissione che, unitamente ai consiglieri di maggioranza, mi sarei fatto carico di predisporre e presentare emendamenti migliorativi del testo".
Ed in effetti, sono diversi gli emendamenti al testo firmati dai consiglieri di maggioranza che ieri, in Commissione, sono stati discussi, la maggior parte dei quali modificano la legge proprio nelle parti contestate dalle minoranze. Le proposte di modifica presentate dalla maggioranza sono a firma dello stesso Olivieri, Sandro Mariani e Luciano Monticelli del Pd, Maurizio Di Nicola di Centro democratico. Anche Forza Italia e il Movimento 5 stelle hanno presentato emendamenti che vanno nella medesima direzione.
Per questo, la seduta è stata aggiornata alla prossima settimana.
Ma cosa contestavano i pentastellati? Quali erano i commi in discussione? Innanzitutto, con la legge redatta dalla struttura tecnica regionale, si sarebbe cancellata la possibilità di revoca dell'accredito dei fondi regionali alle cliniche private, qualora avessero sforato il budget di spesa a fronte delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie preventivamente concordate nell'accordo contrattuale. Fosse passata la proposta, così come presentata in Commissione, qualora la clinica privata avesse sforato il budget concordato elargendo maggiori prestazioni sanitarie avrebbe potuto chiedere la remunerazione alle casse pubbliche.
Non solo. L'attuale Legge Regionale prevede che sia la Direzione Regionale competente per materia a predisporre le visite ispettive presso le strutture private per la verifica del possesso dei requisiti richiesti per l'accredito. Con la modifica, il potere di impulso sulle attività ispettive sarebbe passato nelle mani della Giunta regionale, dando così alla politica un potere immenso sull'attività ispettiva e sulla contestuale certificazione del mantenimento del possesso dei requisiti per l'accredito da parte delle cliniche private.
Inoltre, il progetto di Legge prevedeva l'allungamento del termine a disposizione delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private per sanare eventuali violazioni riscontrate dalle visite ispettive effettuate dalla Regione Abruzzo. E gli ambulatori privati che erogano prestazioni sanitarie e socio-sanitarie non sarebbero stati più costretti, come invece accade oggi, a servirsi esclusivamente di personale sanitario regolarmente abilitato e iscritto ai rispettivi albi professionali.
Come detto, le proposte emendative presentate dalla maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale - oltre che dalle opposizioni - andranno a modificare il progetto dei leggi nei punti maggiormente contestati. "Pertanto - ha sottolineato Olivieri - le cliniche private non potranno assolutamente sforare l'extrabudget, così come i controlli saranno fatti dal Dipartimento alla Sanità e non dalla Giunta Regionale. Pettinari sa bene quello che ho dichiarato in commissione ed avrebbe fatto meglio a guardare, prima di aprire bocca, gli emendamenti al testo. Sinceramente sono stufo di questa sorta di clima di costante sospetto e di accusa nei confronti di procedimenti ed atti che non abbiamo esitato e non esiteremo a mettere a disposizione dell'opinione pubblica. E' sconcertante la supponenza del consigliere 5stelle - ha quindi aggiunto il Presidente della Quinta Commissione - che, così, rischia di avvelenare il confronto democratico". Le proposte emendative ripristineranno anche l’obbligo per gli ambulatori privati di servirsi esclusivamente di personale sanitario regolarmente abilitato e iscritto ai rispettivi albi professionali di competenza.
Restano i dubbi, però, sulla mano che ha effettivamente scritto il progetto di legge incriminato. L'ex presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi, già commissario ad acta della sanità, non ha mancato di sottolineare che, senza l'intervento tempestivo delle opposizioni, il pdl sarebbe passato così come presentato. Chiodi è convinto, insomma, si sia trattato di un tentativo, "l'ennesimo, della maggioranza di centrosinistra", di favorire le cliniche private, "così come accaduto con l'aumento del budget per 9 milioni, e con il trasferimento di personale e strutture di Villa Pini alle cliniche private di Pescara".
"L'opposizione faccia pure il suo mestiere - la risposta piccata del consigliere di maggioranza Maurizio Di Nicola - ma la verità è che in quinta commissione è semplicemente arrivato un testo elaborato dai tecnici, dopo un lungo iter che ha coinvolto anche il ministero, e i rappresentanti di categoria. Il prodotto finale è stato infine considerato, in primis dagli esponenti di maggioranza, inadeguato e suscettibile di miglioramenti, che sono stati puntualmente apportati con gli emendamenti presentati oggi. Ed è questa la prova che non facciamo favori alle cliniche private".