Nel 2016, nella provincia dell'Aquila, arriveranno circa mille rifugiati e richiedenti asilo, che saranno ospitati in strutture ricettive dislocate in una ventina di comuni.
Per l'accoglienza di queste persone, verranno spesi, in un anno, circa 12 milioni di euro, cioè un milione di euro al mese, che, diviso trenta, fa 32 mila euro al giorno.
Su queste cifre - desunte dal riparto migranti per città previsto dal bando indetto dalla Prefettura dell'Aquila - e sulle conseguenze sociali connesse a un fenomeno destinato a ingrandirsi sempre di più – con la primavera, probabilmente, gli arrivi si intensificheranno ulteriormente - il gruppo consiliare di Noi con salvini ha deciso di chiedere spiegazioni, ponendo una serie di quesiti.
Secondo Emanuele Imprundente, ad esempio, c'è anzitutto un problema legato alla scelta dei Comuni e delle località in cui troveranno ospitalità i rifugiati: in alcune realtà il rapporto migranti/popolazione residente rischia di essere squilibrato.
“Partendo dal fatto che L'Aquila e i Comuni del Cratere sarebbero esentati, per legge, dall'accoglienza di migranti, in quanto zone colpite da calamità naturali” afferma il consigliere di Ncs “notiamo come a Fossa arriveranno 50 rifugiati, su una popolazione di circa 400 abitanti, e nella sola frazione di Roio 36, su un totale di 137 che riguarda il Comune dell'Aquila”.
Ma le zone d'ombra maggiori, secondo gli esponenti del Ncs, si annidano soprattutto negli affidamenti fatti ad associazioni, onlus e cooperative: tra quelle accreditate sembrano essercene alcune nate da poco, costituite ad hoc e senza alcuna esperienza.
L'accoglienza dei migranti e i servizi per l'immigrazione, del resto, come ha dimostrato anche tutta la vicenda di Mafia Capitale, sono diventati un business vantaggiosissimo, visto che a pagare è lo Stato: 45 euro al giorno è la spesa media per ogni immigrato, una cifra che aumenta fino a 70 euro se si tratta di minori in considerazione della particolare assistenza che dovrebbe essere loro garantita.
“Su questo mercato” dichiara Imprudente “si stanno orientando anche imprese edili: a Castel di Sangro 120 persone saranno affidate a un'azienda di costruzioni”.
Le gare bandite dal Viminale, in genere, vengono aggiudicate con un ribasso medio del 30 per cento sulla base d'asta. Il risultato è che nei vari centri d'accoglienza si tengono stipati, per mesi, almeno il doppio o il triplo degli ospiti, a danno delle condizioni di vivibilità. E i controlli, molto spesso, latitano.
“A Scontrone” denuncia il segretario provinciale di Noi con Salvini, Alfonso Magliocco “sono state sequestrate tre strutture dove le condizioni igienico-sanitarie non erano a norma. Tutte e tre erano gestite da una cooperativa che è la stessa che si è aggiudicata il bando anche per quest'anno. Com'è possibile? Perché le aziende normali sono sottoposte a ogni genere di controllo da parte dei vari enti preposti mentre per chi opera nel settore dell'accoglienza degli immigrati non ci sono controlli preventivi e le verifiche scattano solo se c'è qualche denuncia? Come avvengono le transazioni tra le associazioni e i proprietari degli immobili nei quali vengono sistemati i migranti?”.
Altro problema posto dal gruppo dei salviniani riguarda gli alloggi di fondo immobiliare, Progetto Case e map che potrebbero, un domani, essere destinati, seppure temporaneamente, a diventare strutture di accoglienza: “A Fossa” afferma Imprudente “i rifugiati andranno in alcuni appartamenti del fondo immobiliare rimasti vuoti. Ci poniamo una domanda: non è che anche il fondo immobiliare dell'Aquila verrà utilizzato come centro di accoglienza? Se sì, noi faremo le barricate. Il Comune dell'Aquila deve prendere una posizione chiara e dire che il fondo immobiliare, il Progetto Case e i map non si toccano e non verranno utilizzati come centro di accoglienza diffuso”.
“Alcuni organi di stampa” rincara Magliocco “hanno pubblicato la notizia di un progetto di formazione dei migranti che riguarderebbe la ex Reiss Romoli. Un progetto inviato direttamente al ministero dell'Interno per il tramite della Prefettura. Siccome nei bandi è già previsto che rifugiati e richiedenti asilo partecipino a corsi di formazione, chiederemo lumi anche su questo, anche attraverso interrogazioni parlamentari, come quella che sarà rivolta al ministro Alfano dal coordinatore regionale di Ncs Abruzzo, il senatore Paolo Arrigoni”.
“Un milione di euro al mese speso è uno schiaffo alla povertà degli aquilani e degli italiani” attacca Luigi D'Eramo “Ma è anche uno schiaffo ai rifugiati, che devono attendere mesi prima che le loro richieste d'asilo vengano esaminate e che spesso sono costretti dalla necessità a presidiare gli ingressi di negozi e centri commerciali per fare l'elemosina. Non si può più accettare che certi tipi di processi non vengano gestiti dalla politica locale: la presenza o meno degli immigrati non può non passare attraverso il filtro degli enti locali, perché altrimenti c'è l'ingovernabilità e la situazione diventa esplosiva. Noi ribadiremo con forza, nelle sede istituzionali opportune, che il Comune prenda una posizione chiara e ci attiveremo per tenere monitorata la situazione degli immigrati e dei nuovi arrivi”.