Martedì, 08 Marzo 2016 15:30

Asl, Grimaldi (Anaao) su nomina Tordera: "Delibera imbarazzante. Con decreto Lorenzin L'Aquila non avrà ospedale di secondo livello"

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“Con la riorganizzazione dei reparti prevista dalla nuova bozza che sta circolando in questi giorni e della cui esistenza abbiamo appreso dai giornali, L'Aquila non avrà mai un ospedale di secondo livello”.

A lanciare l'allarme è il dottor Alessandro Grimaldi, segretario provinciale Anaao-Assomed, il sindacato dei medici e dei dirigenti sanitari.

In una conferenza stampa congiunta con Uil e Cisl, Grimaldi ha affrontato sia il problema degli effetti che l'applicazione del decreto Lorenzin potrebbe avere sulla sanità provinciale e regionale sia quello della nomina del nuovo direttore generale della Asl dell'Aquila.

La bozza Mascitelli” ha affermato Grimaldi “prevedeva 28 Uoc (unità operative complesse, ndr) a L'Aquila, 15 a Avezzano e 5 a Sulmona ma salvava alcuni reparti fondamentali, come la chirurgia vascolare, senza i quali non può esistere uno stroke di secondo livello. La nuova bozza, invece, mantiene i numeri alterati ma cambia i contenuti: scompaiono infatti la vascolare, oculistica e allergologia. Se le cose dovessero rimanere così, nelle zone interne non ci sarà mai un ospedale di secondo livello”.

Secondo Grimaldi il decreto Lorenzin poteva essere emendato per tutelare le regioni che, come l'Abruzzo, per conformazione, orografia e popolazione, rischiano di non possedere i numeri e i requisiti per avere ospedali di secondo livello, ovvero quelli di eccellenza. Se si è arrivati a questo punto, secondo l'esponente dell'Anaao, le colpe sono soprattutto della politica locale: “Il decreto” ha affermato Grimaldi “è stato varato un anno fa. I parlamentari abruzzesi potevano prendere delle iniziative per tempo anziché venirci a dire adesso che è tutto sbagliato e tutto da rifare”.

Grimaldi ha lanciato strali anche sul modo in cui è stato scelto il nuovo direttore generale della Asl L'Aquila-Avezzano-Sulmona. Va detto, per chiarezza, che lo stesso Grimaldi era uno dei candidati che erano rientrati nella famosa short list e che poi, con la nomina di Rinaldo Tordera, sono stati esclusi.

“Tordera è persona che stimo” ha detto Grimaldi “ritengo che sia un amabile signore lombardo, mi spiace che il suo nome sia stato messo nel tritacarne. Ma la Regione aveva fatto una selezione di cui la politica si è infischiata”.

“A scegliere” ha continuato Grimaldi “dovevano essere il presidente della Regione, l'assessore alla Sanità e i consiglieri regionali. Invece c'è stato l'intervento del comitato ristretto dei sindaci, composto peraltro da persone, come Cialente, che tra poco andranno via o che sono già andate via, come nel caso di Ranalli. La cosa più grave di questo intervento a gamba tesa della politica è stata l'aver stabilito una conventio ad escludendum nei confronti di manager medici. L'Italia è piena di manager medici, l'ottima sanità delle Marche, per esempio, è diretta da un manager medico. I medici già svolgono attività manageriali perché si confrontano quotidianamente con problematiche gestionali. Qui non si è fatto altro che lanciare offese e tirare fango sulla presunta lobby dei medici”.

Secondo Grimaldi “questa cosa è particolarmente imbarazzante se si pensa che all'Aquila i medici sono ripartiti da zero. È stato penoso e disdicevole offendere i medici aquilani, quelli che il mio segretario nazionale elogiò pubblicamente davanti a quattro ministri e che, dopo il terremoto, tornarono a lavorare dopo pochi giorni, pur avendo subito, in alcuni casi, gravi lutti. Eppure non si sono tirati indietro e anzi hanno fatto sì che l'ospedale dell'Aquila tornasse a essere il primo per mobilità attiva in Abruzzo”.

“Cialente, in quanto medico” ha concluso Grimaldi “ha deciso che il nuovo manager non doveva essere un medico, smentendo e sbeffeggiando lo stesso D'Alfonso, che pochi giorni prima aveva nominato due medici alla direzione di Pescara e Chieti. Per nominare un manager non medico D'Alfonso ha dovuto attingere alla graduatoria lombarda, che non era nemmeno la short list, e fare una delibera imbarazzante, con la quale 125 persone sono stati dichiarati inidonee”.

 

Ultima modifica il Martedì, 08 Marzo 2016 19:04

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