Giovedì, 28 Aprile 2016 15:15

Trifuoggi candidato, la reazione del centrosinistra: vicesindaco vicino all'addio?

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E alla fine, l'attesa reazione è arrivata.

Le interviste rilasciate dal vicesindaco Nicola Trifuoggi nelle ultime ore, a NewsTown e a Il Messaggero, a conferma della volontà di scendere in campo in vista delle amministrative della primavera 2017, fuori dagli steccati ideologici, oltre i partiti politici, supportato da liste civiche formate da chiunque voglia il bene alla città - anche De Matteis, a patto che “non significhi una scelta di campo politica” - hanno scatenato le reazioni della maggioranza e, in particolar modo, del Partito Democratico che non ha mandato giù le critiche, severe, del vicesindaco.

"Oramai è una questione politica che va affrontata", si vociferava, stamane, tra i banchi della maggioranza in Consiglio comunale. E in apertura dei lavori, il Presidente dell'assise, Carlo Benedetti, ha chiesto al sindaco Massimo Cialente l'impegno affinché questo ultimo anno di consiliatura non si trasformi in una lunga campagna elettorale. “Questo deve essere un ulteriore anno dedicato alla ricostruzione – ha ribadito Benedetti a NewsTown – e non c'è spazio per chi voglia fare campagna elettorale, soprattutto se riveste ruoli che richiederebbero lavoro e non chiacchiere”.

Un affondo diretto a Trifuoggi, e non solo a lui: “Credo che ci sia una tentazione complessiva a dedicare questo ultimo anno di legislatura alla campagna elettorale, dunque alle chiacchiere: al contrario, l'amministrazione dovrebbe avere la forza di lavorare, in questi ultimi dodici mesi, per restituire un ulteriore pezzo di città ai suoi cittadini”.

Più chiaro di così.

A quanto si è appreso, anche nel corso dell'ultima riunione di maggioranza, convocata qualche giorno fa per discutere la spinosa questione del bilancio, esponenti del centrosinistra avrebbero manifestato a Trifuoggi imbarazzo per la decisione di scendere in campo avverso la maggioranza che oggi sostiene la Giunta di cui è vicesindaco. "Ho già fornito una mia spiegazione”, ha spiegato l'ex magistrato nell'intervista a NewsTown. “Sono stato richiesto per svolgere un ruolo tecnico in seno all'amministrazione, senza adesioni politiche di alcun genere, per evitare che venissero compiuti altri errori, in buona fede. Ed è quello che sto puntigliosamente facendo. Un bel giorno, però, smetterò i panni di tecnico e cambierò veste: mi presenterò non come nemico, questo mai, piuttosto come avversario di coloro che non vorranno stare con me”.

Per molti, quel giorno sta arrivando. “Se ne parlerà con la maggioranza”, la risposta sibillina di Cialente. Il primo cittadino non ha escluso che, a breve, a Trifuoggi potrebbe essere chiesto un passo indietro. “Le liste civiche rappresentano sempre interessi di lobby che si trovano al di fuori dei meccanismi costituzionali”, l'affondo. “Se qualcuno vuole andare dietro alle piccinerie di pezzi oramai arrugginiti di questa classe dirigente un po' zavorra, faccia pure”, il messaggio spedito a Trifuoggi, arrivato in città, ha inteso ribadire Cialente, “nel momento in cui subivo un vero e proprio attacco mediatico, che si sta dimostrando per quello che è stato”, come a replicare all'ex magistrato che ha sempre sottolineato di essere stato chiamato a L'Aquila per evitare venissero commessi altri errori, riferimento esplicito ai guai giudiziari che avevano portato all'allontamento di Roberto Riga e alla crisi della Giunta.

“Qui – ha rivendicato Cialente – abbiamo maneggiato quasi 5 miliardi e mezzo, e non ce ne è traccia sulle nostre mani”.

“Le liste civiche nascono lì dove c'è stato un grande fallimento morale della politica – ha aggiunto il sindaco dell'Aquila - e credo si possa dire tutto, tranne che questa amministrazione abbia fallito dal punto di vista morale. Per questo, sono convinto che non ci sia spazio per liste civiche”.

Dunque, l'attacco diretto a Giorgio De Matteis, per molti, il vero 'regista' dell'operazione Trifuoggi, anche se c'è chi sussurra che l'ex vicepresidente del Consiglio regionale stia semplicemente tentando di creare scompiglio nel centrosinistra, altro che reale volontà di costruire concrete alleanze elettorali: “Se De Matteis dovesse davvero appoggiare Trifuoggi, il suo sarebbe un abbraccio mortale. E' stato lui, infatti, con i vari Chiodi, Venturoni, Febbo, ed aspetto ancora di essere smentito, ad aver proposto la famosa ordinanza che, la notte del 5 maggio 2009, avrebbe 'spogliato' L'Aquila di tutti gli uffici pubblici. In città – ha proseguito Cialente – c'è un pezzo di classe dirigente, o meglio, della classe dirigente che fu, scontenta, delusa, che non trova spazi, travolta dal terremoto e dalla storia, un rimasuglio di borghesia che ha mandato fuori i figli, a fare fortuna, pensando di poter restare qui a governare una città che avrebbero portato a morire. Se questo coacervo di persone intende raccogliersi intorno a qualcuno, ben venga, fatti loro. Noi, abbiamo un progetto più alto”.

Parole durissime, e chiare, che – già nelle prossime settimane – potrebbero avere ripercussioni serie in seno alla maggioranza. Trifuoggi non aspetterà certo di farsi 'cacciare': è più probabile che decida di fare un passo indietro, magari una volta approvato il bilancio, alla fine di maggio. Così da sentirsi libero di iniziare, davvero, la sua campagna elettorale.

Ultima modifica il Giovedì, 28 Aprile 2016 16:04

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