"Abbiamo avuto la conferma definitiva di quanto denunciamo da tempo: il Comune dell'Aquila è al dissesto finanziario e la situazione è difficile da risolvere".
A dirlo è Giorgio De Matteis che stamane, a margine della riunione della Prima Commissione 'Programmazione e Bilancio' che ha dato il via libera alle proposte deliberative riguardanti l'adeguamento delle tariffe Tari, Tasi e Imu, al Piano delle alienazioni e al piano finanziario della Asm (Aquilana società multiservizi) - atti propedeutici all'istruzione del bilancio 'tecnico' di previsione che verrà approvato dalla Giunta comunale nel pomeriggio, per poi passare al vaglio del Consiglio comunale nelle more della diffida che arriverà dal Prefetto, entro e non oltre il 22 o il 23 di maggio - ha tenuto una conferenza stampa con Guido Quintino Liris, Alessandro Piccini, Raffaele Daniele e Roberto Tinari.
'Scatto fotografico' di un centrodestra che è parso di nuovo compatto - se si escludono i consiglieri del gruppo 'Noi con Salvini' - nell'appello alle forze di opposizione e a quei partiti di maggioranza che hanno mostrato più di qualche mal di pancia, si pensi a 'Sinistra Italiana' e 'Rifondazione Comunista', affinché votino contro il bilancio di previsione che la Giunta porterà in Consiglio determinando, così, lo scioglimento dell'assise.
"Cialente e la sua Giunta sono in affanno, sott'acqua", ha sottolineato De Matteis. "Avevamo posto il problema del bilancio già in gennaio, la sedicente senatrice Stefania Pezzopane, però, ha detto che eravamo disattenti, che non avevamo saputo leggere bene le carte. Tanto eravamo disattenti che ci ritroviamo con un buco di bilancio clamoroso, innanzi all'alzamento delle tariffe con la sola possibilità di approvare uno strumento finanziario 'lacrime e sangue', che taglia tutti i servizi".
D'altra parte, aggiungono i consiglieri di centrodestra, se un Comune consegna dati non attendibili al Ministero, i fondi non vengono erogati. E' piuttosto comprensibile. "Abbiamo chiesto 24 milioni, poi 16, dopo ancora 19: non c'è alcuna certificazione delle maggiori spese sostenute, tanto è vero che al 29 di aprile non abbiamo ancora un bilancio consuntivo. Non chiediamo nemmeno più le dimissioni del sindaco Cialente, perché le dimissioni sono nei fatti: e pezzi importanti della maggioranza stanno già abbandonando il primo cittadino, al crepuscolo politico".
Chiaro il riferimento al vicesindaco Trifuoggi che, oramai pare scontato, riconsegnerà le deleghe a bilancio approvato. "Vorrei ricordare - ha aggiunto Alessandro Piccinini, capogruppo di Ncd - che già l'anno passato i Revisori dei Conti avevano sollevato più di un dubbio: non abbiamo mai capito, però, perché si limitassero a sollevare le varie fattispecie senza procedere con le dovute sanzioni".
I consiglieri di centrodestra hanno inteso stigmatizzare l'atteggiamento del Presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti - "ieri, sembrava un funzionario dell'Unione Sovietica che attacca per non essere attaccato", ha ironizzato Piccinini - che sarebbe venuto meno al ruolo di terzietà imposto dalla carica, stando almeno al consigliere Raffaele Daniele, "aprendo i lavori dell'assise con un intervento da capogruppo del Pd più che da Presidente del Consiglio, dettando, indebitamente, la linea politica".
Benedetti ha lanciato alle opposizioni un appello alla responsabilità, respinto con forza dal centrodestra. "La maggioranza non ha mai inteso confrontarsi con le opposizioni, coinvolgerle nelle scelte, pure importanti, che hanno riguardato la città", ha ribadito Guido Quintino Liris. "Ed ora, con l'acqua alla gola vorrebbero che votassimo un bilancio tecnico che strozzerebbe i cittadini. Dovrebbero chiedere scusa, piuttosto. Siamo noi - ha incalzato Liris - a lanciare un appello di responsabilità alle forze di opposizione e di maggioranza affinché si ponga fine, finalmente, all'esperienza fallimentare del centrosinistra".
Un commissario - hanno aggiunto i consiglieri di centrodestra - non sarebbe peggio di questa amministrazione. "Non siamo disponibili a votare un bilancio di previsione tecnicamente falso, senza la certezza del trasferimento dei fondi dal Governo", ha concluso De Matteis. "E non siamo disposti ad approvare un consuntivo che è altrettanto falso, visto che l'amministrazione non è stata neppure in grado di certificare le spese sostenute, tenendo nel cassetto avanzi di amministrazione che non si possono spendere".
E la situazione per la Giunta Cialente non è affatto semplice. A far di conto, infatti, la maggioranza - per l'approvazione del bilancio - può contare su 15 voti certi, se è vero che Giustino Masciocco (Sel-Sinistra Italiana) non voterà il provvedimento e che Enrico Perilli (Prc) non si è ancora espresso con chiarezza. E 15, al momento, sarebbero pure i voti contrari.