"Ci troviamo dinanzi ad una proposta di millantato credito, ad un vaniloquio programmatico dell'affabulante Luciano D'Alfonso".
Non usano mezzi termini i comitati riuniti del Movimento 5 Stelle dell'Aquila, Comitatus Aquilanus-Periferie Unite e L'Aquila BeppeGrillo, bocciando il Masterplan per l'Abruzzo presentato dal presidente della Giunta regionale.
"Il documento delinea opere che non hanno una immediata praticabilità e cantierabilità: anzi, dovrebbero andare a Valutazione d'Impatto ambientale e dovrebbero essere vagliate dal Comitato Valutazione Ambientale della Regione", sottolinea l'architetto Antonio Perrotti. "Tra l'altro, il Masterplan andrebbe sottoposto - stando alle direttive comunitarie - a Valutazione ambientale strategica", prosegue. "Andrebbero valutate le conseguenze del piano sul territorio, sul tessuto socio-economico e sul tessuto produttivo e occupazionale. Piuttosto che produrre queste verifiche e portare, poi, il Masterplan in Consiglio regionale perché - lo ricordo - si tratta di opere in deroga e in variante degli strumenti vigenti, si pretende di raggiungere l'accordo con il Ministero, millantando un'intesa che non ha alcun senso. Se non viene coinvolto il Consiglio regionale, il Piano è completamente illegittimo".
E' in contrasto insomma - sostengono i pentastellati - con la strumentazione programmatica e ambientale vigente. "D'Alfonso evoca, anacronisticamente, i 'fasti' di Mattucci, con le sue 36 aree programmatiche: una politica gaspariana vecchia, oramai morta, una politica estemporanea del favore clientelare fatta di scelte episodiche, non supportate da parametri e valutazioni". Particolarmente gravi - aggiunge Perrotti - "sono state le affermazioni del presidente show-man che, sui riferimenti programmatici, ha riproposto le 'dissolte' Province invece delle 7 aree di Attuazione programmatica del 'Quadro Programmatico Regionale', con la prescrizione di riferire a queste aree ogni azione territoriale ed economica, dimostrando una completa ignoranza e una parallela volontà di elusione degli strumenti e delle procedure ad oggi vigenti".
In questo quadro, "viene riproposta una visione sciistico-invernale anacronistica e diseconomica, e non è un caso che, da anni, il settore vada avanti con interventi pubblici per gli impianti e rimborsi 'per calamità naturali' per la gestione. Pensare che ci sia un avvenire sciistico invernale per la montagna abruzzese è pazzesco, a fronte di un sistema consolidato che parla di sistema parchi, ecosostenibilità e piano paesistico e che ha proiettato il nostro territorio in Europa. Quella è una scelta vigente - ribadisce Perrotti - a tutt'oggi: con il Masterplan, invece, assistiamo al tentativo di modificare lo stato delle cose attraverso strumenti che sono vere e proprie furbate".
Pensiamo alle opere previste a L'Aquila: il documento programmatico supporta interventi "ancora in discussione: la Variante Sud, per fare un esempio tra gli altri, contestata tre giorni fa dai comitati che hanno presentato un tracciato alternativo, ancora al vaglio della Commissione territorio del Comune dell'Aquila, riunita stamane, e non ancora votata dalle assise consiliari di altri Enti coinvolti. Stiamo procedendo con varianti fondamentali al Prg senza coinvolgere la gente, senza discuterle e sottoporle a osservazioni: siamo dinanzi ad una sostituzione della strumentazione a livello informale, ignorando le procedure. Si torni dunque alla concertazione, alle intese, alle delibere comunali e regionali".
Per il Movimento 5 Stelle, stiamo assistendo ad un attacco, palese, alle procedure e, dunque, alla stessa democrazia, "nel silenzio e nella latitanza delle opposizioni, in una logica partitocratica e spartitoria. Queste cose vanno denunciate immediatamente, prima che si consolidino, perché, a valle, ci sarà la ribellione dei comitati, la sospensione dei lavori, costi sociali e pubblici che pagheranno tutti i cittadini".
Dunque, il gruppo consiliare M5S in Regione è già stato interessato, affinché pretenda il ritorno in Consiglio del Masterplan e la senatrice Enza Blundo è stata investita di procedere in Parlamento, con una interrogazione al Ministro competente per materia.
"Vogliamo che si agisca rispettando le regole - ha chiarito Enza Blundo - non possiamo sottoscrivere azioni fatte soltanto per interessi spartitori e che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo, vero, del territorio. Come accennato da Perrotti, siamo contrari - ad esempio - ad uno sviluppo 'spinto' sciistico: non è vero che non vogliamo il turismo invernale, chiediamo piuttosto vengano valutati gli interventi che si intendono fare, anche nel rapporto costi-benefici oltre che di impatto ambientale. Per le peculiarità del territorio, si dovrebbe investire su un turismo ad ampio spettro, con la valorizzazione dell'ambiente, dei paesaggi, dei monumenti storici, badando alla tutela dell'economia prevalente, quella agro-silvo-pastorale, che dobbiamo recuperare e non danneggiare".
Nelle prossime settimane, i tavoli di lavoro dei comitati riuniti del Movimento 5 Stelle, Comitatus Aquilanus-Periferie Unite e L'Aquila BeppeGrillo, presenteranno una proposta alternativa, con respiro regionale e cittadino. "Il Masterplan - per il cratere e per la città capoluogo - "non tiene conto del sisma e della necessità di un progetto speciale per il territorio capace di delineare e finanziare interventi strutturali organici. Tra gli altri, il recupero a fini ricettivi delle seconde case e delle strutture abbandonate nei centri storici minori, il recupero di tutti i 'contenitori' regionali (Palazzo Centi e gli altri) e di quelli comunali in disuso, come la ex Sercom e il Palazzetto di Paganica, senza dimenticare le Caserme Pasquali e Campomizzi con la prima, in particolare, che potrebbe essere riqualificata come polo amministrativo-istituzionale".
E ancora - aggiunge Perrotti - "il finanziamento immediato dei poli socio-culturali dell'ex San Salvatore e dell'ex Op di Collemaggio che potrebbero essere, questi si, immeditamente cantierabili. Apprezziamo molto il progetto di Pista ciclabile dell'Aterno - riconosce l'ex dirigente regionale - ma va inserito in un progetto più ampio che tenga conto del parco urbano del fiume, tra Fossa ed Amiternum, da connettere al pomerio urbano con interventi per il disinquinamento della falda e delle acque superficiali. Senza dimenticare l'attrezzamento del Lago di Campotosto e un serio programma di incentivazione e riconversione del trasporto privato a Gpl e metano".
"Continueremo a condurre la battaglia in sede regionale, parlamentare ed europea - concludono Perrotti e Blundo - affinché non si permetta il consolidamento strategico di un Masterplan episodico-municipalistico e clientelare, privo di effetti di reali di rilancio economico e occupazionale".