"Preso atto della sottoscrizione del Masterplan, restano evidenti riserve a vario titolo che vanno puntualizzate: in primis Renzi, e lo ha detto lui, ha iniziato la sua campagna elettorale sul referendum costituzionale confermativo di ottobre e quale migliore 'vetrina' in Abruzzo, ma nello stesso giorno anche Molise e Puglia (un tour da far concorrenza al Giro d'Italia) se non la sottoscrizione del Masterplan? Ricordiamo che il Presidente D'Alfonso ci aveva annunciato la sottoscrizione mesi fa e che l'Abruzzo sarebbe stata la prima regione a sottoscrivere il Masterplan, così non è stato ma ben venga comunque".
A dirlo il presidente della Commissione vigilanza di Regione Abruzzo, Mauro Febbo, e il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri. "Le criticità più rilevanti - sottolineano i forzisti - riguardano però un documento che non è stato anticipato e discusso con i portatori d'interesse (organizzazioni datoriali e sindacali, amministrazioni locali, associazioni ecc.) se non dopo le tre (e ribadiamo tre) Delibere di Giunta, cioè a progettualità già definita e soprattutto in nessuna sede istituzionale regionale, peraltro passaggi obbligatori in termini di Statuto (anche se questo per il Presidente potrebbe essere solo un 'dettaglio')".
Il Masterplan presenta numerosi interventi di impatto sui territori anche vincolati - aggiungono - "senza che a oggi siano state fatte Valutazioni, per cui nutriamo grandissimi dubbi sulla fattibilità e sulla realizzabilità degli interventi; tra l'altro mancano opere strategiche per il territorio, soprattutto tese all'occupazione e questo aspetto non siamo solo noi a evidenziarlo; come il nostro Presidente sa bene, e tutti coloro che hanno cognizione di Amministrazione (la A maiuscola è voluta) un conto è la sottoscrizione (sicuramente importante) un conto è la finanziabilità (cioè quando saranno finanziate dal CIPE? E sopratutto quale sarà l'importo?). Per ora, ci sono solo i 138 milioni di euro della programmazione 2007/2013 (con iter completo!) della precedente amministrazione. Che si potevano spendere sin dal 1 gennaio 2015 sul dissesto idrogeologico dove invece purtroppo abbiamo assistito ad una serie di sfilate, strette di mano, lettere ai sindaci ma in realtà le frane sono tutte lì ancora e pronte a colpire nuovamente".
In riferimento precedente amministrazione, il presidente D'Alfonso ha postato sul suo profilo Facebook la Delibera n.45 approvata dalla Giunta Chiodi nel febbraio 2010. Scrivendo: 'Adesso si prenda atto delle differenze 'tra ieri e oggi' e ci si lasci lavorare in tranquillità, senza esposti perditempo e costosi, senza lettere anonime e soprattutto senza ululati di disperazione'.
Se D'Alfonso avesse letto attentamente il documento, invece di tentare di confezionare un altro inutile spot elettorale - la replica dei forzisti - "avrebbe capito che le differenze tra chi governava ieri e chi governa oggi sono enormi e avrebbe scoperto che il 'suo' Masterplan e la nostra Delibera sono due documenti totalmente diversi e impossibili da confrontare. Il nostro provvedimento era rivolto allo sviluppo economico (industria ed occupazione) e solo strumentalmente alla rigenerazione di territori sottoutilizzati (aree industriali ed artigianali) e ICT, non riguardava interventi invasivi in aree ZPS, SIC o aree protette e quindi non era necessaria nessuna Vinca, era stato ampiamente concertato nel Tavolo dello sviluppo (dove c'era finanche l'ex capogruppo del PD, Camillo D'Alessandro) e infine era stato approvato nelle sue linee essenziali dal Consiglio regionale. Se lo vuol proprio fare un confronto basta leggere quello approvato che verrà anch'esso sottoscritto oggi dalla Regione Puglia per dimostrare che i nostri rilievi e le nostre osservazioni sono precise, puntuali e si basano su elementi tecnico-amministrativi".
Il Masterplan firmato oggi - concludono Febbo e Sospiri - non fa riferimento a nessuna norma se non al fantomatico 'patto per il sud' ed è stato approvato della Giunta per ben tre volte senza nessun riferimento alle competenze statutarie del Consiglio; "inoltre, prevede interventi invasivi in aree ZPS, SIC e aree protette senza la Vinca in contrasto con l'art. 5 DPR 357/97. Si tratta in sostanza di due documenti all'opposto per contenuto, analisi e proposte: il nostro è articolato motivato e condiviso. Il loro non ha nessuna analisi o valutazione ma è un elenco della spesa sostenuto da una marcata azione clientelare sui territori o imprese amiche. Oggi assistiamo alla parata festosa e gioiosa dei Governi Regionale e Nazionale per una firma che non impegna e non fornisce date e cifre reali, mentre i fondi Europei della nuova programmazione 2014-2020, unici reali e certi, sono totalmente sottoutilizzati, se non del tutto inutilizzati, con il drammatico risultato che tutti i dati del primo trimestre 2016 dimostrano che l'Abruzzo ha tra le peggiori performance rispetto alle tendenze già negative del nostro Paese".