Mercoledì, 27 Luglio 2016 12:02

Sanità, Benedetti: "Consiglio comunale congiunto con Teramo su ospedale di II° livello"

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Una seduta congiunta dei Consigli comunali dell’Aquila e di Teramo, da tenersi a breve, in merito al riassetto della rete ospedaliera previsto dalla Regione e al futuro dei due nosocomi.

È quanto ha annunciato il presidente del Consiglio comunale dell'Aquila, Carlo Benedetti.

“Apprezzo l’operato dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, – ha dichiarato Benedetti – al quale va l’indiscusso merito di aver razionalizzato e normalizzato un settore su cui pesavano anni di politiche clientelari e campanilistiche e prive di un disegno strategico. Devo tuttavia rimarcare la necessità, anche per la particolare conformazione geografica della nostra regione, di avere un ospedale di secondo livello nelle zone interne, a copertura dell’enorme bacino territoriale che va da Sulmona a Teramo. È assurdo ipotizzare un unico hub tra Pescara e Chieti, poiché significherebbe tornare alla politica gaspariana di una regione che viaggia a due velocità e sancire una sanità di serie B per le zone interne, a discapito delle eccellenze che, come è facile immaginare, lascerebbero i presidi ospedalieri interni, e dello stesso ateneo aquilano".

Si andrebbe a perseguire una programmazione sanitaria inefficace e asimmetrica, insomma, "a tutto svantaggio delle aree che fanno capo all’Aquila, Avezzano, Sulmona e Teramo. Una spaccatura che, peraltro, è in aperto contrasto e in totale difformità con la legge per L’Aquila capoluogo, rispetto alla quale mi domando come queste scelte potrebbero giustificarsi e conciliarsi".

Dunque, l'affondo di Benedetti: "La politica, e in particolare il centro sinistra, deve prendere una posizione chiara e netta, dal momento che si tratta di un elemento cruciale nel futuro dei cittadini e dei nostri territori. Dal canto mio, sto lavorando ad una seduta congiunta dei Consigli comunali dell’Aquila e di Teramo, rispetto a cui vi è già l’individuazione di un percorso da parte della Conferenza dei capigruppo. Una necessaria base da cui partire in termini di confronto e progettualità, a tutela delle zone interne e a presidio del loro futuro”. 

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