Mercoledì, 03 Agosto 2016 17:51

"Cannabis Legale" in Italia mai così vicina. Tutto sulla Proposta di Legge

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Una proposta di legge, la N.3235, firmata trasversalmente da 222 deputati e 71 senatori, prevede la legalizzazione del consumo della cannabis.
Il provvedimento è arrivato in parlamento lo scorso 25 luglio - non era mai successo - per poi tornare subito in commissione per esaminare i circa 2mila emendamenti presentati, in particolare modo dall'area popolare.

A presentare la legge invece è un gruppo parlamentare denominato "Cannabis legale". Tra i principali sostenitori ci sono il senatore Benedetto della Vedova (gruppo Misto), Luigi Mancino - primo firmatario al Senato - e Roberto Giachetti, che l'ha presentata alla Camera dove è stata firmata da: 87 deputati M5S, 85 Pd, 24 Sinistra italiana, 16 gruppo misto (inarticolate Possibile), 7 Scelta civica, 2 Forza Italia.

Insomma si può affermare che mai in Itala la legalizzazione della Cannabis sia stata più vicina, nonostante l'oggettiva difficoltà politica che il testo in questione diventi effettivamente legge (lo analizziamo più sotto).

Quella della legalizzazione della marijuana è uno di quei temi su cui più forte infatti è l'elemento ideologico, un po' come per la legge sulle unioni civili, e i 2mila emendamenti già pervenuti ne sono la prova plastica.

In più il Primo Ministro Matteo Renzi, su questi tema non ha finora pronunciato parola a riguardo e non l'ha inserita tra le cose da fare nei mille giorni di governo.

Eppure la legalizzazione della Cannabis è di fatto entrata nell'agenda politica italiana e la proposta di Legge ha ,forse per la prima volta seriamente, aperto un dibattito nel Paese.
Tra i pochi personaggi pubblici che si sono esposti c'è Roberto Saviano.

 

COSA PREVEDE LA LEGGE
Il modello che la legge segue è sostanzialmente quello spagnolo e non quello, molto più liberista, adottato da alcuni Stati negli USA.

Se la proposta divenisse legge i maggiorenni potranno possedere fino a 15 grammi di marijuauna nella propria abitazione e fino a 5 per strada. Il consumo resta vietato nei luoghi pubblici, di lavoro e in auto. Lo spaccio ovviamente resta punito mentre viene depenalizzata la cessione gratuita tra maggiorenni entro il limite di quantità dei 5grammi.

In più sarà possibile coltivare fino a cinque piante di cannabis a casa propria senza richiesta di autorizzazione ma con l'obbligo di comunicare la micro coltivazione all'ufficio regionale dei Monopoli.
Sempre in merito alla coltivazione sarà possibile inoltre iscriversi ai cannabis social club, associazioni come ce ne sono in Spagna appunto, che sono autorizzate a coltivare marijuana per l'uso esclusivo dei propri soci (massimo 50, ognuno può sempre coltivare fino a cinque piante). Anche qui è richiesta la comunicazione ai Monopoli di Stato.
I dati sull'identità dei coltivatori ad uso personale della marijuana saranno trattati come dati sensibili secondo il codice della privacy.

Il disegno di legge prevede anche la possibilità di aprire esercizi commerciali, su un modello dunque simile a quello dei coffee shop olandesi, per vendere cannabis a scopi ricreativi all'interno di un regime di monopolio statale per la coltivazione della piante, la preparazione e la vendita al dettaglio.

Nell'ambito terapeutico si introducono norme per semplificare la produzione delle medicine e le modalità di consegna e approvvigionamento.

Il 5% dei proventi derivati per lo Stato andrà a finanziaria il Fondo nazionale per la lotta alla droga.

UNA MAGGIORANZA COMPLICATA

Recentemente l'associazione indipendente Openpolis ha pubblicato uno studio ripreso anche da La Repubblica, sulle possibilità di successo che la proposta ha per divenire legge.

Si parte dal fatto che il Nuovo Centro Destra del Ministro Angelino Alfano - che fa parte del Governo - è totalmente contrario. 
La legge passerebbe dunque solo con una maggioranza al di fuori della coalizione di Governo tra tutti gruppi di cui fanno parte i firmatari ossia Pd, M5S, Sel e SI. Questi tre gruppi messi insieme avrebbero i numeri per far passare la legge alla Camera e, in maniera più striminzita al Senatoo.
Una convergenza trasversale di questo tipo non è inedita nella storia parlamentare italiana, successe per esempio nel 1970 con la legge sul divorzio quando si coalizzarono tra loro i partiti laici, ma lo sarebbe in questa legislatura.

Ma a risultare ancor più difficile è l'ipotesi che tutti gruppi votino in maniera compatta. Si consideri ad esempio, come scrive Openpolis, che  "a sottoscrivere la legge è solo il 28% del gruppo Pd alla camera e il 25% al senato". Insomma c'è una incognita Pd. "Molto più alta invece l'adesione da parte dei due gruppi di opposizione: parliamo del 96% dei cinquestelle alla camera e il 69% al senato; e dell'87,5% tra deputati e senatori di Si-sel, ovviamente molto meno numerosi".

ABRUZZO, IL CASO PELLEGRINI

Fabrizio Pellegrini è un artista di strada e pianista di Chieti, di 47anni, che per due mesi è stato incarcerato per cumulo di pene, e perché il legale d'ufficio non ha fatto a tempo a chiedere le misure alternative al carcere.

Il Cumulo di pene deriva proprio dal consumo di cannabinoidi che Pellegrini fa per uso terapeutico per curare la fibromialgia di cui soffre. Il bello è che la Regione Abruzzo ha una delle leggi sull'utilizzo di cannabis per uso terapeutico più avanzate del Paese, che prevede la creazione di un fondo apposito di 50mila euro. Ma non viene attuata.
La Asl infatti - come raccontano in un articolo de Il Corriere della Sera, "prescirve la cannabis al musicista e ottiene l'autorizzazione dal Ministero a importarla dall'Olanda, ma non anticipa i soldi. Pellegrini, indigente, paga 500 euro, raccolti con una colletta. Gli bastano per un mese. Poi decide di far da sé. Inizialmente il musicista, indigente, con una colletta di 500euro riesce a provvedere alle spese poi si arrangia da solo. e così Pellegrini finisce in carcere per tre giorni nel 2003, per tre mesi nel 2005, un mese nel 2008".
Ieri è uscito dal carcere di Chieti dopo tre mesi di detenzione, grazie in particolare all'impegno del suo avvocato , il segretario di Amnistia, giustizia e libertà Abruzzi, il radicale Vincenzo Di Nanna. Dopo un iniziale oblio si erano mossi in favore di Pellegrini il parlamentare Sel Gianni Melilla e la senatrice Pd Stefania Pezzoane. Alla fine il magistrato di sorveglianza Maria Rosaria Parruti ha deciso per la scarcerazione e la detenzione domiciliare.

PERCHE' LEGALIZZARE LA CANNABIS

La cannabis è già utilizzata da centinaia di migliaia di italiani che danno così i loro soldi alle mafie. Il suo consumo - in parte, di fatto, già tollerato -  si è ormai radicato anche culturalmente nelle generazioni più giovani, alcune delle quali oggi sono approdate in Parlamento.
In Europa centinaia di migliaia di poliziotti e migliaia di magistrati sono impegnati nel perseguire un crimine di bassissimo allarme sociale creando un grande spreco, in termini di risorse, nel perseguimento di reati invece a maggior impatto sociale.

Recentemente la Direzione nazionale antimafia ha affermato che il proibizionismo ha fallito e che la Marijuana andrebbe depenalizzata.

In più i giovani che si accostano ad essa tramite il mercato nero, possono incorre sia nell'utilizzo di una sostanza non pura - e quindi con maggiori conseguenze dal punto di vista sanitario - sia nell'incontro con altre droghe più pesanti.

Sottrarre le canne dal terreno dell'illegalità significherebbe anche maggiore informazione, lotta all'abuso e riduzione del danno. 

Il mercato nero rimarrebbe in parte, certo, ma verrebbe perseguito come si fa oggi.

Stati come la Spagna, il Portogallo o il Colorado negli Stati uniti, registrano risultati positivi sia nella sfera della diminuzione dei consumi che nell'aumento delle finanze nelle casse dello Stato.

Molti piccoli spacciatori italiani che sbarcano il lunario vendendo qualche pezzo di fumo al mese - e finanziando però così le mafie - potrebbero pensare di organizzarsi commercialmente, lavorare pagando le tasse e uscendo dalla clandestinità.

Legalizzare la marijuana oggi in Italia è una battaglia di civiltà. Al pari di quella sulle unioni civili.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 03 Agosto 2016 19:02

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