"Governo regionale allo sbando. Questo il primo effetto dall'uscita dal commissariamento sanitario visto che durante i lavori della quinta Commissione, la maggioranza, convenendo sulle nostre posizioni, si è astenuta all'unanimità sulla Delibera di Giunta Regionale n. 552/P del 25/08/2016 ("Atto di indirizzo applicativo per l'attuazione omogenea nel territorio della Regione Abruzzo nel settore dei servizi sociali e socio-sanitari della disciplina prevista dal DPCM 159/2013 - Indicatore della situazione economica equivalente Isee - Modifica parziale degli artt. 5 e 6) dove il parere della stessa Commissione è vincolante. Quindi l'attuale maggioranza consiliare, rendendosi conto della gravità e dell'efficacia dell'atto, scarica all'esecutivo (Paolucci/Sclocco) la responsabilità politica e amministrativa di introdurre il pagamento dei ticket su alcune prestazioni socio-sanitarie".
Questo il commento dei consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri, Paolo Gatti, Emilio Iampieri e Gianni Chiodi a margine dei lavori della quinta commissione riunitasi a L'Aquila.
"La nostra – continuano i consiglieri di Forza Italia – è una battaglia che portiamo avanti da due anni ma questa maggioranza di centrosinistra, adesso mostra le sue reali intenzioni: introdurre il pagamento dei ticket ai danni dei cittadini abruzzesi. Ricordiamo che con l'entrata in vigore di tale atto si fissa gli scaglioni Isee di compartecipazione dell'utente dove riteniamo assolutamente inconcepibile che anche i redditi più bassi (da 15 a 18 mila euro) debbano contribuire a questa spesa per il 20%. Poi, come abbiamo avuto modo di denunciare non capiamo il perché tutti i Comuni, con una decisione 'lineare' debbano applicare lo stesso livello di tassazione; ma soprattutto, perché non viene restituita la maggiorazione dell'addizionale Irpef a carico degli abruzzesi, ormai dal 2007, ma si decide di introdurre un'ulteriore tassa? Tasse che evidentemente vanno a pesare enormemente sulle categorie più deboli. Inoltre, c'è il rischio concreto che tale costo sociale finisca per gravare sui Comuni, che non sono in grado di sostenere tale spesa. Questo sicuramente aprira la strada a diversi ricorsi da parte di molti sindaci pronti a ricorrere al Tar".
"Pertanto – concludono Sospiri, Febbo, Gatti, Iampieri e Chiodi – oggi questo governo regionale, che mostra evidenti frizioni interne, bocciando questa Delibera intende rendere i cittadini e l'utenza più povera e quindi adesso ci aspettiamo che la maggioranza consiliare rifletta e blocchi immediatamente tale atto affinché non diventi mai esecutivo ed efficace"