Venerdì, 30 Settembre 2016 08:23

2017: da destra a sinistra, si sgomita per far (ri)vincere il Partito Democratico

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Da destra a sinistra, la sensazione è che si stia sgomitando per far (ri)vincere il Partito Democratico alle prossime elezioni amministrative.

Come fosse scontata la vittoria del candidato democrat, e ci sono davvero pochi dubbi oramai possa essere Giovanni Lolli, le altre forze politiche sembrano più interessate a curare il proprio 'orticello' che a tentare di costruire un'alternativa credibile al governo cittadino dell'ultimo decennio. E' indubbio, infatti, che la candidatura di Lolli sarebbe in continuità con l'amministrazione Cialente, seppure con la necessaria ventata di rinnovamento, con una Giunta che, presumibilmente, avrebbe un ruolo di maggiore peso rispetto agli ultimi anni, segnati da un sindaco che ha accentrato su di sé, nel bene e nel male, responsabilità e decisioni.

Il centrodestra cittadino, uscito a pezzi dal decennio Tempesta, in questi anni non ha saputo costruire un percorso unitario, frammentato in cento rivoli che non gli hanno permesso di garantire alla città un'opposizione capace di pungolare davvero l'amministrazione. E frammentato potrebbe presentarsi pure all'appuntamento elettorale, come già accaduto cinque anni fa. Le forze di estrema destra sosterranno Pierluigi Biondi, con l'intento di raggiungere il quorum ed entrare in Consiglio comunale. 'Noi con Salvini', invece, ha già annunciato la candidatura di Luigi D'Eramo, seppure tenga aperta la porta alle primarie che, a destra, non sono mai davvero piaciute. Forza Italia lavora all'ipotesi Luca Ricciuti.

E Giorgio De Matteis? In molti sono convinti che, sottotraccia, stia lavorando ad un progetto simile a quello di cinque anni fa, ad una candidatura, cioé, fuori dai partiti appoggiata da liste civiche: e se pensasse a Carla Mannetti? L'ex vice presidente del Consiglio regionale starebbe lavorando, in queste settimane, per ricucire i rapporti tra la già dirigente regionale, vicina per strane traiettorie al governatore Luciano D'Alfonso, e Fabrizio Di Stefano, con cui i rapporti si guastarono ai tempi della candidatura a governatore di Gianni Chiodi.

Pierluigi Properzi, candidato cinque anni fa con Forza Italia, e Raffaele Daniele che, in Consiglio comunale, è capogruppo dell'Udc seppure intrattenga rapporti frequenti con la senatrice di Ncd Federica Chiavaroli, potrebbero saltare invece i banchi dell'opposizione, tentando di sedere all'altro lato, soprattutto se il candidato di centrosinistra dovesse essere Giovanni Lolli.

Risultato: senza un accordo, con tre candidati se andrà bene, il rischio per le forze di centrodestra è di non arrivare nemmeno al ballottaggio. Obiettivo dichiarato, invece, del Movimento 5 Stelle, l'incognita delle prossime amministrative: se è vero che alle ultime elezioni comunali, in giro per l'Italia, i pentastellati hanno ottenuto risultati inattesi, è vero anche che a L'Aquila non hanno mai sfondato. Non è un caso che siano divisi, al loro interno, e che la senatrice Enza Blundo stia cercando possibili candidati. Non proprio un segno di buona salute. Sta di fatto che se i grillini dovessero 'azzeccare' candidato, e negli ultimi giorni si è fatto il nome dell'avvocato Fausto Corti, potrebbero davvero arrivare al ballottaggio e sperare, poi, nel secondo turno che ha premiato spesso il Movimento, in passato.

Il problema, appunto, è trovare il nome giusto: non sarà affatto semplice. Che poi, a frenare la possibile scalata 5 Stelle, in realtà, è il regolamento imposto a livello nazionale che non permette apparentamenti di alcun tipo, neppure con le forze civiche che, in questi anni, si sono radicate a L'Aquila e che già 5 anni fa, con 'Appello per L'Aquila' e 'L'Aquila che vogliamo', ottennero più del 10% dei consensi. Fosse altrimenti, M5S potrebbe davvero rappresentare un problema per il Pd. Come detto, però, si sta lavorando per far vincere i democrat, a primavera.

Anche le forze civiche, per parte loro, non accetterebbero di confluire nel Movimento rinunciando ai percorsi costruiti, con costanza e coerenza, in questi anni. Rischiano però di restare isolate.

Ferma restando l'avversione al Pd e alle politiche dell'attuale amministrazione comunale, l'unica possibilità è a sinistra dei democratici, con quelle forze che, fino ad oggi, sono state in coalizione e che, tuttavia, tergiversano in attesa del referendum, per capire che volto assumerà il partito di Matteo Renzi. Colloqui ci sono stati, e l'interlocuzione è costante, ma Sel/Sinistra Italiana e Rifondazione comunista, così come altre liste d'ispirazione civica di sinistra che potrebbero vedere la luce in questi mesi, soprattutto se il candidato (lo ripetiamo ancora) dovesse essere Lolli, è proprio difficile immaginarle fuori dal perimetro di una coalizione 'ulivista'. Potrebbero anche costruire un percorso indipendente in vista del primo turno, ma al ballottaggio finirebbero (probabilmente) per apparentarsi. E questo, i civici lo sanno bene.

Improbabile immaginare un percorso alla De Magistris, insomma.

E dunque? Resta il Pd e restano le scaramucce interne al Partito che, senza dubbio, si ricomporranno in vista delle primarie, con un candidato forte, Giovanni Lolli appunto, una spalla a rappresentare una minoranza da legittimare, e le forze di sinistra che staranno, prima o dopo, in coalizione. D'altra parte, da destra a sinistra - lo dicevamo - si sta lavorando per far vincere il Partito Democratico, alle prossime elezioni amministrative.

Ultima modifica il Venerdì, 30 Settembre 2016 12:20

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