Mercoledì, 18 Settembre 2013 18:11

Ricostruzione, Di Stefano: "Banche anticiperanno soldi per avere risorse"

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Botta e risposta di maggioranza e opposizioni a colpi di conferenze stampa su caso Aielli e prosieguo ed efficenza della ricostruzione. 

Così, se l'altro giorno a dare i numeri in Commissione (alle opposizioni) è stato il titolare dell'ufficio speciale per la ricostruzione (Usra), ieri è toccato all'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano che, però, ha voluto subito comunicare la novità più fresca.

L'assessore ha raccontato che proprio insieme ad Aielli ed al Sindaco Cialente è stato a Roma, nella sede della Cassa Depositi e prestiti, per trovare il modo di poter utilizzare subito il miliardo e duecento milioni stanziato dal Governo ("ottenuto grazie alla lotta dei tricolori fatti togliere dai palazzi"), ma spendibile solo in 200milioni l'anno.

In pratica, la Cassa attiverà un conto con un sistema di banche, le quali garantiranno l'importo sulla ricostruzione avendo in cambio "un piccolo tasso di interesse che comunque è inferiore ai costi dei ritardi della ricostruzione con tutte le spese dell'assistenza annesse".

Il "trick"con l'Abi, ideato da Di Stefano, dovrebbe attivarsi tra quindici giorni e permetterebbe di far partire contemporaneamente i cantieri nel modo spiegato da Cialente: "Si dà alla ditta il 46% per iniziare a lavorare. Quando con i S.a.l. l'avrà consumato dopo almeno un anno, stanzieremo l'altro 46% e poi, alla fine, salderemo il contributo. In questo modo - ha aggiunto il sindaco - possiamo giocare su una competenza a tre anni ma riducendo ad un terzo la cassa".

In più, ha dichiarato Cialente, se quel miliardo e 200milioni era destinato per il 63% a L'Aquila e il resto ai Comuni del Cratere ora "chi tira di più nella corsa alla ricostruzione prenderà di più"

"Se scattiamo la foto adesso - ha aggiunto poi Di Stefano, riprendendo in parte i dati forniti anche dallo stesso Aielli in commissione - l'Usra ha ereditato 2712 pratiche dalla filiera che pesano quasi un 1miliardo e 300milioni, di questi 828mln sono nei centri storici (quello dell'Aquila per la maggior parte), 468mln nelle periferie. Se aggiungiamo quello che abbiamo ancora in sovrintendenza (28 pratiche da 250milioni), più 150 pratiche che stanno ultimando le verifiche di conformità edilizia (50milioni), più 38 milioni di pratiche vincolate, abbiamo sforato tutto il residuo che abbiamo".

Per quanto riguarda le polemiche sul caso Aielli, su un dato sono tutti d'accordo: in un modo o nell'altro c'è stata un'accelerazione tale che la produzione progettuale è oggi superiore alla disponibilità economica.

Solo che per le opposizioni sarebbe esclusivo merito del Capo dell'ufficio speciale Paolo Aielli, conclamato "commissario" dopo l'audizione in V Commissione di lunedì scorso. Per la maggioranza, invece, il merito sarebbe della macchina messa a punto ai tempi di Barca che nasce proprio dal ritorno delle competenze agli Enti locali. 

Secondo questa scuola di pensiero, il garante è il sindaco dell'Aquila e l'Usra sarebbe una delle due gambe su cui cammina "spedito" il Comune. Aielli avrebbe solo una parte tutta per sé, relativa ai rapporti con il Ministero dell'Economia e le Finanze (Mef) sulla rendicontazione.

Insomma, secondo il sindaco Massimo Cialente e l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano non ci sarebbe "nessuna polemica" con il Capo dell'Ufficio speciale, solo qualche "attrito meccanico" dovuto al necessario "rodaggio" per capire come un "qualcosa del tutto nuovo come l'Usra possa compenetrarsi e andare di pari passo con i nostri uffici e viceversa".

Questo quanto dichiarato da Di Stefano e Cialente alle ore 12, in un conferenza stampa convocata in tutta fretta al terzo piano dell'edifico di Villa Gioia.

Un'ora prima, poco più in là, a terra, nei locali della ex scuola Mazzini in Sala commissione, la minoranza - presente al completo con l'eccezione di Appello per L'Aquila - aveva lanciato le sue stoccate.

opposizioni web"Aielli i dati in mano al suo ufficio l'ha dati alle opposizioni in V commissione e non all'assessore Di Stefano che pure l'aveva chiesti formalmente", ha esordito Raffaele Daniele.

I consiglieri di opposizione, infatti, hanno voluto trarre le conseguenze di quanto dichiarato lunedì dal capo dell'ufficio speciale che, senza girarci troppo intorno, aveva rivendicato di non essere, col suo ufficio, un dipendente del Comune dell'Aquila.

"Un nuovo commissario senza neanche l'investimento che aveva il suo predecessore Chiodi" ha sostenuto Quintino Liris ma "che ben venga vista l'incapacità dell'amministrazione".

Il profilo di Aielli ritratto dall'opposizione sarebbe quello di una parte terza che garantisce i rapporti con Roma e l'efficienza, come ha riassunto Emanuele Imprudente aggiungendo: "ora non possiamo permetterci nuovamente di avere nuovi nemici immaginari".

A tagliare la testa al toro Luigi D'Eramo secondo cui, dopo le frizioni percepite nella maggioranza in seguito all'intera vicende, Cialente ora "o sostiene la sua maggioranza e sfiducia politicamente Aielli, oppure conferma quanto detto da Aielli e sfiducia Di Stefano".

"Ho ricevuto un impressione di adeguatezza dell'Ufficio speciale - ha spiegato invece il professor Pierluigi Properzi - concretizzata per la prima volta da numeri e procedure certe e dalla sensazione di una certa sicurezza nel riferire cosa si stava facendo e, soprattutto, la costruzione di un sistema di conoscenza solido. Questo è stato esaltato da un'inadeguatezza cronica di risposte che l'amministrazione fornisce".

"Queste - ha continuato Properzi - derivano da una poca chiarezza dei ruoli e degli atti che definiscono l'Ufficio speciale ed in particolare del dottor Aielli. L'intesa che non è stata mai portata in consiglio Comunale, definisce un ruolo che non è nelle figure ordinarie delle istituzioni. Infatti il Dott. Aielli fa decreti ma non è un soggetto che esecutivo. Il dottor Aielli si è approvato il suo regolamento che prevede priorità diverse da quelle che si è dato il Comune dell'Aquila in Consiglio comunale. Queste priorità ci ha detto in Commissione sono a geometria variabile perché devono tener contro del processo di ricostruzione".

"Può capitare quindi - ha aggiunto Properzi - di esaminare e approvare progetti in aree che lui giudica strategiche. Tutto questo definisce un'operatività del piano di Ricostruzione e del cronoprogramma praticamente nulle. Si deve ridefinire il rapporto tra Comune ed Ufficio speciale in Consiglio comunale. Il consiglio prendendo atto degli atti prodotti che regolano i rapporti, e dell'autonomia politica del Comune, deve avviare un confronto col Dott Aielli, che è disponibile in questo senso, per costruire un vero protocollo operativo che superi le ambiguità dell'intesa, del piano di ricostruzione".

"Non possiamo - ha concluso Properzi - continuare a pensare alla ricostruzione del comune dell'Aquila come ad un continuo braccio di ferro".

Ultima modifica il Giovedì, 19 Settembre 2013 16:16

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